RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 6 giugno 2016

#TriesteComunali - UN' OCCASIONE PERDUTA! BREVE ANALISI DEL "VOTO DISGIUNTO" E DEL PIAZZAMENTO DI LISTE INDIPENDENTISTE E LOCALI - GRAZIE ALL' ASTENSIONISMO PREVALGONO LE CLIENTELE -.

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Sono usciti i risultati ufficiali del primo turno delle comunali che potete trovare cliccando QUI.
(selezionate in alto Sindaco, Raggruppamenti di Lista  o Liste per avere i dati relativi e cliccate su Preferenze a destra delle liste per avere i nomi).
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Un breve commento "tecnico "in attesa di poterne articolare uno più politico.

A parte l' ovvia constatazione che un forte astensionismo, stimolato dal Governo e dal giorno unico durante un "ponte", fa prevalere le clientele e le truppe cammellate dei partiti che hanno gestito il potere e foraggiato e promesso in abbondanza (si illude chi pensa che il "voto libero" da vincoli clientelari superi un terzo), osserviamo quanto segue.


Sono state premiate le coalizioni e punite duramente le liste che si sono presentate da sole frammentando l' offerta politica.
Chi non si coalizza ma sceglie di correre da solo si trova a ballare con sua zia o a far da tapezzeria.


Questo ha riguardato forse anche il Movimento 5 Stelle che ha deluso rispetto alle aspettative della vigilia e alle evidenti potenzialità.
Forse la tattica di rifiutare per principio, al di la di valutazioni politiche locali, ogni tipo di coalizione e alleanza, anche con movimenti non compromessi col potere, andrebbe ricalibrata.
E tenuta una postura di maggior inclusione delle diversità, anche interne.
Lo si vede anche dai risultati in altri capoluoghi.
Inutile lamentarsi "è difficile andare al ballottaggio senza alleanze" se le si rifiuta per principio.


Ha vinto il Centro Destra di Dipiazza senza programmi e coesione interna e a son di manate sulle spalle, sorrisi, battute e "rodoleti de coto".
Non resta che prenderne atto e metterci anche noi a ballare il "boogie woogie" in piazza della Borsa come il Candidato (video QUI).

Cosolini e il suo PD hanno preso una bastonata terrificante malgrado le processioni di ministri e le prediche della Serracchiani (o forse proprio per questo): il programma e le persone non convincono. E il governo Renzi e la giunta Serracchiani nemmeno.

Inoltre Il Piccolo non è più in grado di mobilitare per il suo candidato. Ha stufato veramente tutti con la sua smaccata partigianeria.

Il problema è che il rifiuto verso il PD ed il governo non ha preso la strada dei 5 Stelle come a Roma, o quella delle liste locali, ma è rifluito sul vecchio sindaco "mulon de gita" legato al Partito della Nazione tradizionale e di destra con tanto di candidati razzisti.
Avere Tuiach in comune non è come avere Cassius Clay ovvero Mahamed Ali.

Delle liste locali non inserite in coalizioni nessuna avrà nemmeno un seggio in consiglio comunale a parte, forse, la Rosolen. Ma lasciamo fare ai contabili questi conti di poco conto.

Le 3 liste indipendentiste (di cui una però si è detta "autonomista economica") hanno avuto risultati catastrofici con la prima qualificata, quella del poco raffinato ma "domacio" ex-leghista Jure Marchesich all' 11° posto con l' 1,94%, per passare al  13°posto con l' 1,44% del riservato avv. Sponza, fino al 19°posto con lo 0,57% di Potenza: per un complessivo 3,95% con 3.330 voti che avrebbe consentito, se insieme, di avere almeno un consigliere.
Qualche stupidaggine, come comunicati arroganti che fomentano scissioni minoritarie e offese gratuite, e in sua assenza, in diretta televisiva  a chi ha redatto il programma, è stata fatta anche da cotanti "esperti comunicatori". 

Visto che ci sono state delle pubbliche, e meno pubbliche, indicazioni di voto di preferenza per UpT, consigliamo di guardare anche le preferenze in modo da pesare il piazzamento interno del competentissimo ed esperto "staff" di Sponza (verso il fondo della lista insieme ad imprenditori con 3 voti QUI), 

Come abbiamo in più sedi sostenuto, il problema non è l' esistenza o meno di un movimento indipendentista, che c'è, è endemico a Trieste e si manifesta a tratti come un fiume carsico irruento, ma la sua rappresentanza politica che non riesce a formarsi in modo adeguato, al punto da frammentarsi  in tre liste in confusa competizione.

Lascia sconcertati anche il pessimo risultato della lista "SI per Trieste", 17° posto con l' 1%, di Sossi insieme all' on. Aris Prodani che pure è stato sempre molto attento al territorio ed ha avuto molta visibilità nell' ultimo periodo soprattutto su temi caldi come la Ferriera, con interventi molto importanti come le analisi private sulle microparticelle.
La riconoscenza non è di questo mondo e nemmeno di Servola.

Veniamo al VOTO DISGIUNTO a favore di Menis, che noi abbiamo proposto per evitare il ritorno al potere di Centro Destra o Centro Sinistra e per mantenere in gioco le liste espressione del territorio, altrimenti destinate all' esclusione totale, come stiamo vedendo.
Naturalmente non è stata accettata dalla testarda e supponente "dirigenza" delle liste bensì dal buonsenso di molti elettori che lo hanno praticato. Vediamo come.

MENIS come Candidato Sindaco ha ottenuto in assoluto 5.335 voti in piu' della sua lista M5S, e in percentuale un 1,59% in più alla candidatura a Sindaco rispetto al voto di lista (vedi foto sopra).
Si tratta dell' effetto del voto disgiunto, dal momento che tutte le altre liste singole hanno invece registrato flessioni della percentuale di voto per il candidato sindaco rispetto a quella della rispettiva lista, con lieve flessione anche per Dipiazza e con stazionarietà per Cosolini.

L' unico tra i candidati a trarne un vistoso beneficio è stato Menis.


Questo è in accordo con il numero significativo (1.322 vedi foto sopra) di "scarichi" del nostro post con le istruzioni tecniche di voto disgiunto e fac-simile di scheda (clicca QUI) avvenuto la vigilia del voto. Ogni richiesta d' informazione generalmente interessa più d' un lettore.

Non si può dire che tutti i 5.335 voti in più, rispetto alla lista M5S, attribuiti al Candidato Menis siano merito del nostro invito al "voto disgiunto", ma una buona parte si, anche perchè abbiamo notizia certa di molti nostri lettori, altrimenti astensionisti, che hanno votato solo il candidato Menis senza indicare contemporaneamente alcuna altra lista.


Questo, secondo noi, comporta l' evidente necessità della  assunzione dell' onere, da parte del Movimento 5 Stelle, di rappresentare in Consiglio Comunale anche le istanze provenienti dagli elettori di quest'area, rimasta senza rappresentanza istituzionale per l' evidente incapacità di chi si era candidato ad offrirla.

Queste istanze dovrebbero essere tenute in considerazione quantomeno come quelle derivanti dalle complesse dinamiche interne del M5S che, forse, hanno concorso al mancato materializzarsi di tutte  le potenzialità elettorali, che erano veramente notevoli. Come testimoniava, alla vigilia del voto, la disperazione serpeggiante tra i quadri del PD, a conoscenza dei sondaggi: " Aiuto, siamo terzi !".


Soprattutto visto che il M5S rappresenterà l' UNICA OPPOSIZIONE REALE, eletta col concorso di quest'area, e visto che non possiamo considerare opposizione nè di Dipiazza, nè Cosolini a seconda di chi perderà il ballottaggio.
E' una questione di democrazia sostanziale assicurare una rappresentanza politica alle istanze provenienti dal territorio.


Il dramma di queste elezioni plasticamente rappresentato:

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