RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 28 ottobre 2021

LA NOSTRA BUSSOLA SI CHIAMA: INTERESSE DEL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE E DELLA NOSTRA CITTA’ - ORMAI BISOGNA SCHIERARSI.


Nel caos no-pass, no-vax, ecc. che da settimane sta coinvolgendo Trieste e il suo Porto Franco è necessario avere la bussola per orientarsi. E prendere posizione senza ambiguità.

Rinascita Triestina è nata per far prendere coscienza a Trieste, che l’ aveva dimenticato, che è una città portuale e che il suo vero motore economico e di sviluppo è il Porto Franco Internazionale.
Questo tesoro va sviluppato e difeso perché rappresenta il futuro dei nostri figli.
E per ricordare che Trieste, come tutte le grandi Città Portuali da Amburgo a Singapore, doveva autoamministrarsi autonomamente perché il centralismo burocratico e la politica romana e regionale ci impedivano lo sviluppo avendo interessi divergenti.

Quando è iniziata una mobilitazione generica e ambigua “no-greenpass” con svariate componenti la nostra bussola indicava che bisognava cercare di capire e dividere “il grano dal loglio”: le ragioni valide dal tentativo di strumentalizzazione di cui eravamo ben consci e che si è palesato subito a Roma e Milano.

Ad un certo punto è entrata sulla scena delle manifestazioni cittadine la componente dei lavoratori portuali e la nostra innata fiducia nei lavoratori ci ha fatto sperare che servisse a fare chiarezza tra deliri complottisti e realtà dei luoghi di lavoro.

Ma ad un certo punto un piccolo gruppo dirigente dei portuali, ormai influenzato da forze estranee e ancora non chiare, ha posto l’ alternativa tra Ciccio Puzzer e il Presidente D’Agostino e la nostra bussola dell’ interesse del Porto Franco Internazionale di Trieste ha puntato decisamente sul Presidente D’ Agostino.
Infatti negli ultimi mesi si sono visti gli investimenti della HHLA di Amburgo sulla Piattaforma Logistica, di Duisport sulll’ interporto e la zona franca Freeste, l’ investimento di BAT in Freeste con tanti nuovi posti di lavoro: il che prova che si sta realizzando il progetto di utilizzo produttivo del regime agevolato di Punto Franco che noi abbiamo sempre sostenuto e che il presidente D’ Agostino e il suo staff hanno autonomamente portato avanti.
Un momento delicato in cui la credibilità e affidabilità del nostro Porto andava e va difesa da tutto e da tutti.

Guardando a quanto sta succedendo a Ciccio Puzzer, che con il CLPT consideravamo un amico del Porto e quindi nostro, ma che ormai sembra una pallina di flipper, capiamo che la nostra bussola aveva ragione.
Prima Puzzer ha, incomprensibilmente, cominciato a deviare il movimento no-greenpass cittadino sul Porto, poi a bloccarlo chiamando a raccolta moltitudini di sciammanati da tutta Italia.
Perfino motociclisti di Lecce con megafano venivano al Varco 4 a incitare al blocco a oltranza.
Con copertura del sindacato fantasma FISI di Eboli (Salerno), zeppo di neofascisti e no-vax fanatici.

Poi a fare il martire per un inevitabile sgombero, poi il capopopolo rivolgendosi all’ Italia Intera con comizi e comparsate TV, creando comitati a ripetizione e adesso un movimento regionale con ambizioni nazionali in cui si pone come Leader Italiano.
Parla sempre più di Popolo Italiano…Propugna teorie geopolitiche mal digerite secondo cui facendo danni gravi e irreparabili al nostro porto e all’ oleodotto si indurrebbero l’ Europa e i Tedeschi a intervenire per far togliere il green-pass.
Fantasie senza senso ispirate da s’ciopai spiritualisti alla Quanon e mons. Viganò (letto in piazza con devozione da Ciccio).

Intanto aumentano i contagi Covid tra i portuali manifestanti: non c’era mai stato prima un focolaio in porto.
Vediamo persone confuse che inneggiavano al TLT che vanno a braccetto nei cortei con sovranisti italiani che urlano contro la presunta svendita del porto ai tedeschi e che indicano Ugo come proprio rappresentante in Consiglio Comunale… Madonne e santi accanto a bestemmiatori incalliti… Si è trasformata Trieste in un Circo Barnum, zimbello televisivo e capitale di s’ciopai complottisti.
Addio Ciccio: siamo su strade divergenti e con compagnie diverse.

Oggi c’è un’ ennesima manifestazione annunciata dagli organizzatori con 40.000 partecipanti, ovviamente gran parte da “oltre Duin”, e che passerà pericolosamente rasente il porto...
Non vorremmo che a qualcuno passasse per la mente di imitare i teppisti italioti tricolorati che dopo lo sgombero del Varco 4 hanno cercato di rioccuparlo provocando disordini.
In tal caso la nostra bussola girerebbe decisamente verso la Forza Pubblica che, come la gloriosa e rimpianta Polizia Civile del TLT, dovrebbe intervenire pesantemente a difesa del Porto Franco Internazionale di Trieste e della nostra dignità di Triestini.

Paolo Deganutti e la redazione di Rinascita Triestina