RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 21 luglio 2022

E’ INIZIATO UFFICIALMENTE IL COLLASSO ITALIANO: dal ventre molle e marcio della politica romana. Si andrà alle Urne (Cinerarie) in autunno..

 


I nodi storici e geopolitici vengono al pettine.

Non si devono ripetere i tragici errori di un secolo fa dei liberal-nazionali triestini che hanno voluto la nostra città nello sgangherato Stato Italiano che aveva ed ha interessi nazionali opposti a quelli di Trieste che era, ed è tuttora, il Porto Franco sul Mediterraneo dell’ Europa centro orientale, attualmente guidata da Berlino.
Di questo nostro status a Roma non interessa niente e non ci capisce niente, neanche per guadagnarci: tant’ è che non ha fatto nulla per l’ applicazione completa dell’ extraterritorialità doganale prevista dai trattati internazionali in vigore e che la UE riconoscerebbe automaticamente solo che il Governo Italiano si degnasse di comunicarglielo.
Continuare a guardare a Roma equivale a volersi gettare tra le fiamme completando il suicidio di un secolo fa.
Bisogna guardare al mondo tedesco che dimostra - con l’ arrivo degli amburghesi di HHLA - interesse per il nostro porto, i suoi alti fondali e l’ ampia rete ferroviaria eredità dell’ Impero, in un momento in cui i cambiamenti climatici e la siccità conseguente mandano in crisi tutti i porti del Nord che sono fluviali e serviti da canali che hanno problemi crescenti.
La Germania dimostra anche maggior cautela e diplomazia nei confronti del mondo russo e le sue forniture di gas e petrolio rispetto al bellicismo e iperatlantismo della Penisola che è una portaerei USA nel Mediterraneo. E anche realismo con la decisione di riarmarsi (100 miliardi subito e 2% del poderoso PIL annualmente) vista l' inesistenza della "difesa europea" come della politica estera autonoma della UE.
La “Questione di Trieste” non è chiusa: si presentano, in un momento di grandi rivolgimenti geopolitici e scontri epocali tra Potenze, le condizioni previste dallo storico Bogdan Novak che nel suo libro “Trieste 1941-1954”, pubblicato dalla casa editrice dell’ Università di Chicago, preconizzava che a fronte di una grave crisi, come quella attuale, i triestini avrebbero ripreso a guardare al loro entroterra naturale europeo e tedesco.
Ovviamente Trieste non ha la forza di determinare autonomamente il proprio destino ma dovrebbe avere l’ intelligenza di assecondarlo, mettendo la mordacchia ai nazionalisti rampanti: e basta guardare una cartina geografica e la rete europea di collegamenti ferroviari per capire qual’ è.