RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 22 settembre 2018

CASA POUND A CASA SUA ! PRESIDIARE TRIESTE IL 3 NOVEMBRE BLOCCANDO IL CORTEO FASCISTA CHE VIENE A CASA NOSTRA PER DISTRUGGERE L’ IMMAGINE DI CITTA’ CIVILE, MITTELEUROPEA, MULTICULTURALE, MULTIRELIGIOSA.



CASA POUND A CASA SUA !
PRESIDIARE TRIESTE IL 3 NOVEMBRE BLOCCANDO IL CORTEO FASCISTA CHE VIENE A CASA NOSTRA PER DISTRUGGERE L’ IMMAGINE DI CITTA’ CIVILE, MITTELEUROPEA, MULTICULTURALE, MULTIRELIGIOSA.
IL PORTO DI TRIESTE VIVE DI TRAFFICI CHE PASSANO ATTRAVERSO L’ AUSTRIA, IL TURISMO VIVE DI TURISTI AUSTRIACI: ALTRO CHE “VITTORIA” CONTRO L’ “ODIATA AUSTRIA”.
BASTA CELEBRAZIONI GUERRAFONDAIE E ANTI-AUSTRIACHE, A SPESE NOSTRE, CONTRO I POPOLI CONFINANTI E AMICI !
Noi non abbiamo niente da celebrare se non la fine dell’ Inutile Strage e ricordare con tristezza il distacco del nostro porto franco dall’ entroterra naturale mitteleuropeo e l’ inizio di una inarrestabile decadenza.

A Casa Pound diciamo che le loro stupide e anacronistiche celebrazioni di presunte “vittorie” in un immane massacro le facciano a Roma a casa loro.
E non a casa nostra turbando la festa del Patrono S. Giusto e ledendo la nostra immagine presso il popolo amico austriaco e mitteleuropeo.

Non possiamo accettare ulteriori lesioni della nostra immagine internazionale, già compromessa dalla squallida vicenda della censura comunale al manifesto degli studenti del Petrarca nell’ 80° anniversario della promulgazione delle sciagurate leggi razziali italiane.
Non possiamo tollerare ulteriori sfregi ai simboli della nostra storia e della nostra identità cittadina.

I nostri monumenti a Sissi in P.zza Libertà, a Massimiliano in p.zza Venezia, a Carlo VI in p.zza Grande, le lapidi che commemorano i martiri triestini impiccati dai nazifascisti al Conservatorio Tartini vanno difesi e tutelati dalla calata dei selvaggi.

Quelli di Casa Pound sono nazionalisti accecati dall’ odio, squadristi che ieri a Bari hanno aggredito e ferito persone, si definiscono “Fascisti del Terzo Millennio” e fanno “apologia del fascismo” vietata dalle leggi: operano come un partito che non è altro che una modernizzazione del Partito Fascista, vietato dalle leggi.
Approfittano degli spazi democratici per lavorare contro la democrazia.

Democrazia non vuol dire essere sciocchi imbelli e disponibili a lasciare spazi ai suoi nemici irriducibili.
Si dovrebbero forse accettare come “espressione della libertà di pensiero” l’ esaltazione delle camere a gas naziste oppure cortei a favore delle imprese dei tagliagole integralisti islamici dell’ ISIS o di altri crimini contro l’ umanità come, ad esempio, le Foibe?
Oppure consentire propaganda e manifestazioni a favore della pedofilia o dei sacrifici satanici in nome di una malintesa “libertà di espressione del pensiero” ?
Certamente NO: la libertà di esprimere le proprie opinioni ha dei limiti che l’ apologia del fascismo, che ha insanguinato queste terre, ampiamente supera essendo pure considerato reato.

Nessun problema democratico dunque a chiedere il DIVIETO del Corteo di Casa Pound del 3 novembre a Trieste, annunciato con arroganza come un evento "che farà la storia" e per celebrare la “vittoria” nell’ Inutile Strage.
Problemi di opportunità internazionale lo impongono alla vigilia della visita di Mattarella.
Problemi di legalità impongono il divieto perché il Fascismo e la sua apologia sono vietati dalle leggi.
Problemi di Ordine Pubblico lo consigliano perché non permetteremo ad orde di selvaggi, ignoranti di quanto qui è veramente avvenuto e avviene, di oltraggiare i simboli della nostra storia e di Trieste Asburgica.

Abbiamo inutilmente sperato che prevalesse il buonsenso e il corteo fosse revocato di fronte alle numerose prese di posizione contrarie compreso quella della Curia che ha scritto a Mattarella.
Non resta che mobilitarsi.
Non vogliamo contrapposizioni Destra vs. Sinistra, vogliamo difendere la nostra civiltà e perciò proponiamo a tutte le associazioni democratiche, religiose e culturali di organizzare, in spirito di unità cittadina e senza alcuna ideologia, il presidio per tutta la giornata del 3 novembre di alcuni simboli della nostra storia, utilizzando le vicine isole pedonali per non turbare il traffico:
1) il monumento a Sissi di fronte alla Stazione da cui arriveranno i selvaggi
2) Il monumento a Massimiliano in p.zza Venezia
3) Il monumento a Carlo VI presidiando P.zza della Borsa e davanti al Municipio
4) P.zza Goldoni che è il baricentro della Città
5) P.zza Oberdank per vigilare anche sulle lapidi del Tartini

Invitiamo anche le comunità religiose a tenervi pubblicamente le loro funzioni e particolarmente la Comunità Ebraica e la Chiesa Cattolica che hanno apertamente e meritoriamente preso posizione contro l’ adunata fascista di Casa Pound.

Sarebbe molto bello se in questa occasione e PER LA FESTA DI S. GIUSTO venisse celebrata una messa in P.zza Libertà, porta della città, in concomitanza con l’ annunciato corteo provocatorio e se le nostre chiese suonassero a lungo le campane a morto in ricordo dei caduti di ambo le parti ed anche di quelli dimenticati, la stragrande maggioranza, che hanno combattuto nell' esercito imperiale austriaco principalmente nel '97°: altro che festa della “vittoria” e revanscismo nazionalista!

TRIESTINI INSIEME CONTRO LA BARBARIE E PER L’ AMICIZIA CON I POPOLI VICINI


"PIANO GERACI" : COME GESTIRE LE ACQUISIZIONI CINESI EVITANDO RISCHI (in due video) - LA POSSIBILITA' DI INVESTIMENTI CINESI NEL PORTO DI TRIESTE HA GENERATO ANCHE INGIUSTIFICATI TIMORI - GROSSI INVESTIMENTI CINESI IN SERBIA E PER IL COLLEGAMENTO FERROVIARIO TRA IL PIREO, BELGRADO E BUDAPEST: E' FOLLIA PREFERIRE L' EMARGINAZIONE DALLE "NUOVE VIE DELLA SETA".



Pare che questi giorni siano cruciali per l' inserimento del Porto Franco Internazionale di Trieste come snodo Europeo delle Nuove Vie della Seta.
Si parla di importanti investimenti cinesi nel nostro porto e casualmente sulla stampa nazionale, talvolta stimolata da ambienti portuali Genovesi e Veneziani che si sentono tagliati fuori, vengono pubblicati articoli che mettono in guardia, in modo non disinteressato, sugli intenti predatori degli investitori di Pechino.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Michele Geraci, che ha appena guidato una visita ufficiale a Pechino ed ha istitituito una task-force speciale Cina al  ministero, ha elaborato un piano economico per evitare "acquisizioni predatorie".
Michele Geraci è un bravo economista convinto dell' inserimento di Trieste nelle Nuove Vie della Seta.

Che si stanno sviluppando a grande velocità e vicino a noi, con o senza la nostra partecipazione.

E' di oggi la notizia
che la visita del premier Serbo Vučić a Pechino ha comportato la firma di importanti contratti per la "Via della Seta" nei Balcani.

In testa, quello con la China Road and Bridge Corporation (Crbc) per la realizzazione di un mega-parco industriale all’estrema periferia di Belgrado. La Crbc investirà 220 milioni di euro nella realizzazione dell’opera, adiacente al “Ponte dell’amicizia”, costruito proprio da Crbc nel 2014 per collegare le due sponde del Danubio nell’area di Zemun. I
Il parco industriale, che si estenderà su un’area di 320 ettari, dovrebbe ospitare fino a mille imprese cinesi, creando almeno 10mila posti di lavoro. Poi una fabbrica di ossido di zinco a Zrenjanin, un investimento da 85 milioni di euro che creerà 300 posti di lavoro. Sempre a Zrenjanin, il colosso cinese Shandong Linglong finanzierà con quasi un miliardo di euro una super-fabbrica di pneumatici.
A luglio, Belgrado e Pechino avevano invece firmato un’intesa del valore di 943 milioni di euro per la modernizzazione della ferrovia Belgrado-Budapest, tassello fondamentale dell’arteria su ferro che in futuro trasporterà, molto più velocemente di oggi, merce “made in China” dal porto del Pireo, controllato da Pechino, nel cuore dell’Europa centrale.


Lasciarci bypassare dal colossale progetto cinese di Nuove Vie della Seta per paura rasenta la paranoia.


Se il Porto Franco Internazionale di Trieste aspetta importanti investimenti dall' Italia e dalla UE perde il suo tempo
: investimenti possono arrivare dalla Cina e bisogna saperli gestire.

Michele Geraci nel suo blog spiega come: QUI il link al blog di Michele Geraci da cui abbiamo ricavato l' articolo e i video sottoriportati.


IL "PIANO GERACI" IN DUE VIDEO


In questi due brevi video illustro, in modo molto pratico, come riuscire ad attrarre investimenti produttivi dalla Cina e, allo stesso tempo, limitare acquisizioni predatorie. La mia visione si basa sulla differenza fondamentale che esiste tra operazioni di acquisizioni di aziende già esistenti e operazioni di investimento in nuova capacità produttiva, dette green-field. Entrambi vengono considerati come investimenti, ma sono gli investimenti di tipo green-field che portano nuovo capitale, creano nuovi posti di lavoro ed hanno un impatto positivo nel territorio. E’ quindi, fondamentale che, durante le negoziazioni con potenziali investitori cinesi, si cerchi di incoraggiare le operazioni green-field.
Nel primo video propongo una struttura azionaria che forzi, per quanto possibile, l’acquirente ad apportare valore all’azienda acquisita, attraverso una limitazione della quota azionaria che può acquistare in prima battuta. Solo in periodi successivi, dopo aver verificato che la presenza del nuovo azionista ha effettivamente contribuito a creare nuovi posti di lavoro e ad aprire il mercato cinese ai prodotti dell’azienda, solo allora sarà consentito un aumento di quota azionaria, un processo iterativo che cerca di simulare un’operazioni di green-field anche quando si tratti di un’acquisizione di azienda esistente. Al termine, discuto un esempio numerico di un ipotetico acquirente della FCA.


Il secondo video, invece, si concentra sulla struttura finanziaria che sarà necessaria affinché l’azionista esistente non venga penalizzato da politiche di investimento che scoraggino le operazioni di acquisizione di aziende esistenti. E’ chiaro che l’interesse del paese che vuole proteggere il proprio tessuto industriale può entrare in conflitto con l’interesse dell’azionista, potenziale venditore, che invece vorrà subito incassare senza preoccuparsi troppo del resto. Ed è qui che entra in gioco la parte buona dell’ingegneria finanziaria che attraverso una combinazione di debito convertibile con opzioni incorporate garantisce che il venditore incassi ugualmente il 100% del valore offerto dall’acquirente.



L’AUTORE

Michele Geraci, economista, vive in Cina da 10 anni ed è a capo del China Economic Research Program presso il Global Policy Institute e alla Nottingham University Business School, nonché Adjunct Professor of Finance presso la New York University Shanghai e l’Università di Zhejiang. Prima di trasferirsi in Cina, Michele è stato banchiere d’affari. Durante più di un decennio trascorso ai massimi livelli della finanza internazionale tra Londra e Wall Street, Michele ha lavorato in Europa, America Latina, Europa dell’Est e Asia ricoprendo vari ruoli presso le più importanti banche d’affari mondiali, tra cui Merrill Lynch, Bank of America, DLJ e Schroders. Michele possiede un Master in Business Administration (MBA) ottenuto presso il M.I.T, una laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Palermo e parla 5 lingue, tra cui il Cinese Mandarino. È Cavaliere della Repubblica Italiana, onorificenza ricevuta dal Presidente Mattarella. Blog: http://michelegeraci.com


mercoledì 19 settembre 2018

LA CINA E' VICINA E QUALCOSA BOLLE IN PENTOLA: SONO GIORNI CRUCIALI PER TRIESTE TERMINAL DELLE NUOVE VIE DELLA SETA - FORSE IMPORTANTI INVESTIMENTI PER UN NUOVO TERMINAL SU PIATTAFORMA LOGISTICA E MOLO VIII - UN ARTICOLO DI MICHELE GERACI PER CAPIRE IL CONTESTO.



In questi giorni il Presidente D' Agostino è in Cina per un' importante visita insieme al Governo Regionale.
Visita successiva a quella del Governo Italiano conclusasi pochi giorni fa. Due giorni fa c' è stata la visita al Porto di Trieste dell' autorevole sottosegretario Giorgetti, della Lega.
Segno che qualcosa bolle in pentola.
Ma anche su tavoli locali si stanno giocando in questi giorni, a livello di business, partite molto importanti per arrivare a Trieste Terminal delle Nuove Vie della Seta.

Si parla di possibili grossi investimenti cinesi, circa 300 milioni iniziali, per un nuovo terminal portuale nell' area della Piattaforma Logistica e previsto Molo VIII, con cambi societari da stabilire. Presumibilmente come da "Piano Geraci" per le acquisizioni progressive di asset con garanzia di ritorni per Trieste in termini di occupazione (ne parleremo in un prossimo articolo).
Tra l' altro, in questo modo, si creerebbero le basi per l' alternativa occupazionale all' "area a caldo" della Ferriera, come auspichiamo da sempre.
Sperando in una positiva evoluzione e in attesa di buone notizie pubblichiamo un interessante articolo di Michele Geraci per meglio comprendere il contesto.
Michele Geraci è Sottosegretario allo Sviluppo del governo Conte ed è vicino alla Lega.
Ha guidato la recente visita in Cina che si è occupata di sviluppo economico ed ha parlato del Porto Franco Internazionale di Trieste come Terminal della Nuova Via ella Seta. Vive e insegna a Shanghai da 10 anni.
Questo articolo è tratto dal Blog di Beppe Grillo e accenna anche a Trieste.

La Cina e il governo del cambiamento






Fornero e pensioni. Quale paese ha un problema demografico molto simile al nostro a cui offrire la nostra esperienza? La Cina. A causa della politica del figlio unico, la Cina si trova oggi a fronteggiare un problema demografico molto simile a quello che ha l’Italia. Da un lato, la politica del figlio unico adottata all’inizio degli anni 80 ha tenuto basso il ‘denominatore’ dell’equazione Pil pro capite, facendo sì che alla crescita del Pil del paese si accompagnava una corrispondente crescita del benessere del cittadino medio. Ciò però è stato ad un costo, oltre che sociale, demografico: la Cina si trova adesso con un rapporto di dipendenza tra anziani e popolazione in età lavorativa che si va deteriorando che raggiungerà un massimo di 55% nel 2060, anno in cui ci sarà, quindi, un anziano il per ogni due persone in età lavorativa. In Italia, la situazione è ancora più grave con picco più alto (66%) e più in anticipo (2045). La Cina è l’Italia hanno da affrontare problemi simili e qui, forse noi, possiamo essere più di aiuto visto che il nostro problema è più grave.
Cooperazione con la Russia. Qual è il paese più legato alla Russia che ci può aiutare a riscrivere la geopolitica in Asia? La Cina. La Cina ha investito in Russia ben 53 miliardi di dollari negli ultimi 10 anni, di cui 10 in progetti green-field principalmente in energia e risorse minerarie. Proprio mentre si teneva un tristissimo G7 in Canada, simbolo del declino dell’Occidente, Putin era qua a Pechino e Trump si avvia a dare forfait per venire a Singapore per incontrare Kim Jong Un. L’apertura della rotta artica e la dichiarazione da parte della Cina di considerarsi una potenza artica porta ad una possibile perdita’ di centralità del mediterraneo ed ad uno sviluppo più frenetico di attività portuali e minerarie lungo la costa nord della Siberia. A me è molto chiaro chi saranno gli attori principali del prossimo decennio. L’annullamento delle sanzioni contro la Russia va anche piazzato in una scacchiera più ampia per forgiare rapporti più stretti con il resto del mondo asiatico.
Conclusioni
Questi elencati sopra sono soltanto alcune considerazioni pratiche che vanno naturalmente ben sviluppate. Mi rendo conto che la logica di alcuni punti sia un po’ più debole di altri, ma il tutto va inquadrato in un’ottica complessiva di un Do ut Des nei rapporti bilaterali. Per il nuovo governo, auspico una politica più apertamente ben disposta a un dialogo pragmatico e mirato a investimenti e aumento nostro export in Cina – con tutti i caveat legati al rispetto dei diritti umani, nostro pilastro fondamentale in politica estera, ma che non deve però farci perdere le opportunità di dialogo e di business, come fanno da sempre America, Gran Bretagna, Francia e Germania. Da non trascurare anche la possibilità di maggiore fidelizzazione della crescente (e sempre più influente) comunità cinese in Italia, un esempio di laboriosità, ordine, rispetto della nostra cultura e delle leggi.

L’AUTORE

Michele Geraci, economista, vive in Cina da 10 anni ed è a capo del China Economic Research Program presso il Global Policy Institute e alla Nottingham University Business School, nonché Adjunct Professor of Finance presso la New York University Shanghai e l’Università di Zhejiang. Prima di trasferirsi in Cina, Michele è stato banchiere d’affari. Durante più di un decennio trascorso ai massimi livelli della finanza internazionale tra Londra e Wall Street, Michele ha lavorato in Europa, America Latina, Europa dell’Est e Asia ricoprendo vari ruoli presso le più importanti banche d’affari mondiali, tra cui Merrill Lynch, Bank of America, DLJ e Schroders. Michele possiede un Master in Business Administration (MBA) ottenuto presso il M.I.T, una laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Palermo e parla 5 lingue, tra cui il Cinese Mandarino. È Cavaliere della Repubblica Italiana, onorificenza ricevuta dal Presidente Mattarella. Blog: http://michelegeraci.com
da Limes