RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 27 febbraio 2019

CONGIURA DEI RANFI 4.0 – IL “PARTITO VENEZIANO” A TRIESTE BOICOTTA GLI ACCORDI CON CINA E UNGHERIA PER FAVORIRE VENEZIA CHE ASPIRA AL RUOLO DI TERMINAL DELLE NUOVE VIE DELLA SETA – “FORZA RANFO” O “FORZA ITALIA” ? O E’ LA STESSA COSA ?


Alcuni si chiedono come mai a Trieste sia iniziata una campagna, con al centro Forza Italia,  per boicottare e sabotare probabili investimenti della Cina, e di paesi a lei legati da 

accordi come l’ Ungheria, malgrado si abbia bisogno come il pane di capitali, che in Italia non ci sono, per rilanciare il ruolo strategico che il nostro Porto Franco Internazionale ha avuto fin dalla nascita: quello di snodo intermodale nave – ferrovia tra l’ Oriente e l’ Europa.

Mentre oggi imperversano manifesti e trasmissioni "marchetta" su TeleCamber4 contro gli investimenti cinesi a Trieste (con citazioni di vari esponenti di centro destra e pure delle PD Serracchiani e De Monte) qui sotto riportiamo sia un manifesto d’epoca sulle rotte verso la Cina,  sia una vignetta della Cittadella che ne rimpiangeva la chiusura.




Non bisogna dimenticare che a Trieste, fin dai tempi di Marco Ranfo (1300) è sempre stato attivo un “Partito Veneziano” trasversale
 (spesso coincidente con quello filoitaliano) impegnato a sabotare dall’ interno ogni tentativo triestino di contrastare la supremazia veneziana sull’ Adriatico. E periodicamente si manifesta in modo pernicioso.

Fin dall’ annuncio nel 2013 del grande progetto di Nuove Vie della Seta da parte di Pechino, Venezia ha rivendicato il ruolo di Terminal marittimo per diritto storico essendo stata la città di Marco Polo.
Il presidente dell’ Autorità Portuale di
Venezia Paolo Costa, ex ministro del governo Prodi ed ex sindaco di Venezia, mise a punto il progetto di Porto Off- Shore per ovviare al fatto che Venezia non ha i fondali che invece Trieste ha naturalmente.

Su questo progetto c’ è stato il rigoroso e rumoroso silenzio dell’ allora presidente

dell’ Autorità Portuale Marina Monassi mentre Il Piccolo diretto dal veneto Paolo Possamai ne tesseva le lodi.

Solo i tecnici seri evidenziavano le criticità economiche e operative del Porto Off- Shore veneziano, in evidente concorrenza con Trieste, mentre il Clan Camber taceva.
                                                                   
 


Anzi la Monassi firmava una famosa lettera  insieme al citato veneziano Paolo Costa per sollecitare l’ allora ministro Lupi a varare il nuovo assetto delle autorità portuali ben sapendo che allora prevedeva l’ unificazione di quelle del Nord Adriatico SOTTO VENEZIA.



Dipiazza, candidato anche dal Clan Camber, fece clamore proponendo grandi accordi con il sindaco di Venezia Brugnaro, di Forza Italia e grande sostenitore del Porto Off-Shore veneziano.
Di Piazza esibiva ed esibisce continuamente grande amicizia e collaborazione malgrado l’ evidente divergenza di interessi fondamentali fra le due città.(A fianco il Patto di Ferro col sindaco di Venezia per un unico sistema portuale. Clicca qui  o sull' immagine)



Di Piazza ha anche conferito alla Monassi il Sigillo Trecentesco, non si capisce per quali meriti...




Adesso che la bilancia degli investimenti cinesi pende verso Trieste, grazie soprattutto al lavoro della nuova Autorità Portuale, è iniziata una campagna di sabotaggio dall’ interno ad opera dei soliti noti.
Certo, anche per riacquistare la visibilità perduta e sfuggire un evidente agonia politica; certo per difendere piccoli interessi di bottega locale e piccole rendite di posizione…ma non dimentichiamo che stanno facendo gli interessi esterni di chi vuole che il Porto Franco Internazionale di Trieste resti immobile nella palude: cosa che hanno fatto egregiamente in decenni di gestione del potere a Trieste per conto proprio e conto altrui.

RANFI 4.0 SONO, SERPI IN SENO, E PRIMA I TRIESTINI SE NE ACCORGONO MEGLIO E’ !


Nota sulla "Congiura dei Ranfi": Secondo Antonio Somma (Udine, 29 agosto 1809 – Venezia, 10 agosto 1864) la congiura fu preparata per vendere Trieste alla Repubblica di Venezia, ponendo Marco a capo di un’ardita impresa per puro mercimonio.
FORZA RANFO