RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

martedì 21 settembre 2021

ADESSO TRIESTE, LA “BELLA ADDORMENTATA NEL (P)ORTO”, FINALMENTE SI RISVEGLIA…- RINASCITA TRIESTINA SOSTIENE LA LISTA “ADESSO TRIESTE” E CANDIDA PAOLO DEGANUTTI.


RINASCITA TRIESTINA SOSTIENE LA LISTA “ADESSO TRIESTE” E CANDIDA PAOLO DEGANUTTI.

- Impegno del Comune per il Porto Franco Internazionale: extraterritorialità doganale e applicazione dell’ Allegato VIII per l' insediamento di nuove imprese non inquinanti e lo sviluppo economico e produttivo e istituzione dell’ Assessorato al Mare e all’ Economia Marittima per integrare la città con la ritrovata dinamicità del porto.

- Festival Internazionale “La Cultura Mitteleuropea incontra il Mare”: un incontro portatore di sviluppo culturale ed economico.

-Utilizzo produttivo ecocompatibile di Porto Vecchio con insediamento di imprese per creare posti di lavoro qualificati.

- Autonomia Amministrativa del nostro territorio: Trieste deve fare i propri interessi e non continuare a lasciarsi imporre quelli altrui.

 INVITIAMO TUTTI I TRIESTINI AD ANDARE A VOTARE IN QUESTA IRRIPETIBILE OCCASIONE DI SVOLTA.

Noi il 3 e 4 ottobre votiamo ADESSO TRIESTE, LATERZA sindaco e scriviamo a fianco del simbolo DEGANUTTI.  Se apprezzate Rinascita Triestina fate altrettanto.

 

Nota - Paolo Deganutti è direttore responsabile della testata on-line Rinascita Triestina, è cofondatore del Limes Club Trieste (Club di Geopolitica di Trieste) che organizza numerosi eventi sulle tematiche geopolitiche e portuali che riguardano la nostra città, scrive sulla rivista di geopolitica Limes ed è titolare di una nota libreria triestina. Ha due figlie che vogliono vivere e lavorare a Trieste senza dover emigrare come tanti altri bravi giovani triestini.

Clicca QUI per un suo articolo su Trieste e il suo porto pubblicato dalla rivista Limes di geopolitica.

Clicca QUI per la proposta del grande festival “La Cultura Mitteleuropea incontra il Mare”.

Clicca QUI per la proposta su Porto Vecchio.

Clicca QUI per la proposta di un Assessorato comunale al Mare e all’Economia Marittima.

Autonomia: clicca QUI per il "MANIFESTO PER TRIESTE INTERNAZIONALE, AUTONOMA DALL’ ITALIA MA CONNESSA CON IL MONDO " di Rinascita Triestina. 

La conferenza stampa di presentazione: clicca QUI video

RICORDIAMO CHE ALLE ELEZIONI COMUNALI E' CONSENTITO IL "VOTO DISGIUNTO" OVVERO SI PUO'
VOTARE UN CANDIDATO SINDACO E DARE POI IL VOTO DI LISTA  AD UN' ALTRA LISTA (ADESSO TRIESTE).

COS' E' IL VOTO DISGIUNTO ?

Il voto disgiunto è il sistema elettorale adottato per il Comune di Trieste che prevede la possibilità di esprimere due voti, uno per la scelta del partito, l'altro per la scelta del candidato.
L' elettore può esprimere la preferenza anche per un candidato sindaco di un partito diverso da quello scelto.
Ogni lista elettorale presenta un proprio candidato (più liste possono condividere lo stesso candidato) alla carica di sindaco.
L'elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato sindaco, che può anche far capo a una lista diversa.
In questo modo è possibile, SUBITO AL PRIMO TURNO, dare il voto al candidato sindaco “del cuore”, e poi dare il voto, comprese le preferenze, anche a ADESSO TRIESTE consentendole di eleggere i suoi consiglieri (di cui il primo è il candidato sindaco).



 

PERCHE’ SERVE UN ASSESSORATO AL MARE E ALL’ ECONOMIA MARITTIMA AL COMUNE DI TRIESTE


Come già detto nella conferenza stampa del 10 settembre con Adesso Trieste sia dal nostro direttore responsabile Paolo Deganutti che dal presidente degli Spedizionieri Stefano Visintin un Assessorato al Mare e all’ Economia Marittima è necessario dal momento che il Comune ha un rappresentante nel Comitato Portuale e ne influenza le decisioni.

Non è possibile, come avviene adesso, seguire in modo irregolare e incoerente le questioni che riguardano il principale motore economico della città.
Ma non solo di porto si tratta: l’ “economia del mare” riguarda tantissimi settori su cui Trieste è cresciuta economicamente e socialmente nei secoli scorsi. Dai cantieri navali alla navalmeccanica, dai motori alla componentistica, dalle aziende di spedizioni e trasporti fino alle assicurazioni, fino al turismo e alle crociere.
Una mole così imponente di attività così importanti per lo sviluppo della nostra città ha bisogno di attenzione costante da parte della principale istituzione cittadina e di persone competenti a tempo pieno.

LA NOSTRA CONFERENZA STAMPA DEL 10 SETTEMBRE, clicca QUI


PORTO VECCHIO: DA TRAGEDIA A FARSA- DA ANNUNCIATO “MOTORE DELL’ ECONOMIA” A TRASFERIMENTO DI “GIARDIN PUBLICO” E UFFICI REGIONALI.


UN TRAVASO CHE SVUOTA L’ ATTUALE CITTA’ GIA’ IN CRISI DEMOGRAFICA E COMMERCIALE.
Nel dicembre 2014 avveniva la cosiddetta “sdemanializzazione” con il famoso “blitz del sen. Russo”.
Era il frutto di un epoca in cui il regime di Porto Franco era denigrato come inutile residuo del passato in particolare da politici che si ritenevano “illuminati” mentre erano solo dei neoconvertiti al liberismo.
In questa opera di denigrazione si erano distinti esponenti di spicco di quello che è diventato l’ attuale PD come Giorgio Rossetti e lo stesso Cosolini.
Parlare di Porto Franco era diventato "roba da nostalgici asburgici fuori dal mondo della globalizzazione neoliberista".
Adesso tutti, a partire dall' Autorità Portuale, riconoscono il valore del regime di Porto Franco e della extraterritorialità doganale.
Sembrava che Porto Vecchio fosse diventato un cumulo di ruderi per colpa del Punto Franco, che andava tolto, e non per lo scellerato vincolo architettonico totale imposto da Sgarbi, allora sottosegretario, in combutta con esponenti locali tra cui quelli di Italia Nostra.
Sembrava che Porto Vecchio non avesse fondali, mentre ora vorrebbero farci arrivare le immense navi passeggeri, che non avesse ferrovia mentre adesso tutti possono vedere i binari.
Sembrava che masse di investitori non aspettassero altro che la sdemanializzazione e la rimozione del Punto Franco per fare investimenti di 5 miliardi.
Investitori privati più volte annunciati ma che in 7 anni non si sono mai visti.
Annunciavano 100.000 abitanti in più a Trieste in seguito a questi progetti che avrebbero provocato un espansione economica senza precedenti e un turismo di massa ormai finito nel mondo dei sogni.
TUTTO IL PROGETTO DI URBANIZZAZIONE IN CHIAVE TURISTICA DI PORTO VECCHIO E’ UNA BOLLA DI SAPONE PRIVA DI BASI ECONOMICHE.
Tutto questo gigantesco bluff su cui si è tenuta paralizzata per 7 anni la città si sta concludendo nel trasferimento di uffici pubblici e giardinetti, tutto con denaro pubblico e senza un centesimo di investimenti privati, senza alcun apporto di nuovi posti di lavoro o di nuovi investimenti privati.
Stanno progettando di travasare la città da un punto all’ altro, svuotando quello che già c’è.
Addirittura stanno pensando di mettere giardinetti al posto della Base Saipem dove vengono assemblati e testati robot sottomarini all’ avanguardia ed è Centro Mondiale per le emergenze petrolifere: SENZA SAPERE DOVE IN TENDONO SPOSTARLA.
Progettano giardinetti sulla fascia costiera e sui moli che NON sono del Comune ma dell’ Autorità Portuale e sono tuttora Punto Franco…che potrebbe invece essere riesteso.
Trieste che ha pochi spazi per attività produttive dovrebbe usare quell’ area per insediamenti produttivi ecocompatibili all’ avanguardia tecnologica, sfruttando i vantaggi del regime di Porto Franco ed extraterritorialità doganale.
Per creare nuovi posti di lavoro, attrarre nuovi investimenti produttivi, rilanciare un' economia viva.
Cosa fare in Porto Vecchio (come diciamo dal 2013):
Imprese ad alta tecnologia pulite, sul tipo della “Silicon Valley”;
Incubatori di “Start-up” giovanili con fiscalità di vantaggio;
Centri di ricerca legati alle aziende dell’area di ricerca ed alle istituzioni scientifiche;
Centri finanziari e bancari “Off-shore”, extra UE, per realizzare la nostra “city”;
Custodia, borsa e manipolazione di materie prime e metalli, anche pregiati ed opere d’arte anche per operazioni finanzarie come avviene nel punto franco dell’aeroporto di Ginevra e Singapore;
Trasformazione di merci, anche nel campo della moda, tessili, alimentari e hardware, in regime extradoganale ;
Assemblaggio di macchinari ad alta tecnologia per impieghi specializzati, potenziando ed incentivando quanto già viene prodotto dalla Saipem con i robot per le trivellazioni sottomarine;
Potenziamento delle attività portuali esistenti come l’Adriaterminal, alla quale sono stati tolti i collegamenti ferroviari nel 2010 ;
Distretto nautico, con cantieri per Yacht che operano “estero su estero” e “usi del mare” in esenzione doganale e fiscale;
Non giardinetti per una città OSPIZIO.
Paolo Deganutti
Direttore di Rinascita Triestina e candidato di Adesso Trieste al Consiglio Comunale.

A COSA DOVREMMO RINUNCIARE PER METTERE I GIARDINETTI PROGETTATI DALL' ATTUALE SINDACO:
Questo è il giardinetto progettato al posto della Base Saipem SENZA DIRE DOVE TRASFERIRLA (facendo i conti senza l' oste perchè l' area è sotto controllo dell' Autorità Portuale ed è ancora Punto Franco):


QUESTA E' LA BASE SAIPEM DI TRIESTE stabilimento ad alta tecnologia, base mondiale per le emergenze petrolifere nonchè centro di addestramento. hanno appena investito un paio di milioni per ristrutturare e sono in regime di Punto Franco. E NON HANNO DETTO DOVE TRASFERIRLA !
Vedi i Video seguenti:

A cosa serve la Base Saipem per la robotica subacquea di Trieste in Porto Vecchio :


Robot Saipem assemblati e testati in Porto Vecchio


Il "tappo" per le emergenze petrolifere costruito a Trieste e che da qui parte per tutto il mondo