RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 7 maggio 2016

STRAORDINARIO SUCCESSO DEL NOSTRO SONDAGGIO TRIESTE - AUSTRIA


Ieri alle 11 abbiamo lanciato il sondaggio con QUESTO POST (clicca) .
Oggi, dopo solo 32 ore abbiamo avuto ben 2.139 votanti, un numero rilevante per questo genere di consultazioni on-line.
"PER TRIESTE SAREBBE UN BENE IL RITORNO ALL' AUSTRIA ? "

SI   91,1%
NO   8,2%
NON SO 0,7 %

Noi interpretiamo questo risultato come la consapevolezza diffusa che Trieste deve essere legata al suo entroterra naturale: geopolitico ed economico.


Continuiamo il sondaggio, cui possono partecipare tutti, nazionalisti compresi: il sistema (esterno) consente solo un voto per computer o collegamento internet (IP).

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"NUOVA VIA DELLA SETA" FERROVIARIA: TORINO - PECHINO IN 26 ORE - TRIESTE DORME

Da due anni su queste pagine parliamo frequentemente della "Nuova Via della Seta", il grande progetto cinese di infrastrutturazione marittima e terrestre necessario per sviluppare gli scambi commerciali tra Cina ed Europa.
La Cina vuole investire per 140 miliardi di dollari nel progetto che sta proseguendo velocemente anche tramite l' acquisizione del porto del Pireo (Atene).

E' evidente che per Trieste si presenta l' opportunità storica di diventare il terminal nel Nord Adriatico, in ciò contrastata principalmente da Venezia.

E' stato costituito il Forum delle Città della Via della Seta di cui Trieste non fa parte grazie alla nullità della attuale classe politica, mentre Venezia ovviamente si è già mossa (vedi foto in fondo).

Ora appare anche la versione ferroviaria e finora hanno aderito 30 città, di cui naturalmente non fa parte Trieste anche se è collocata strategicamanente, come si vede dalla mappa sopra.

Ma questo ai nostri attuali politici incapaci e collaborazionisti non interessa: interessano i musei in Porto Vecchio.
L' Italia sta riuscendo nel capolavoro di trasformare una fiorente città, porto della Mitteleuropa, nata e cresciuta di portualità, logistica, assicurazioni e commercio in un grande museo: con la complicità di una "classe dirigente e politica" locale asservita... e se ne vantano pure. 

Fra qualche giorno, in campagna elettorale, faranno una specie di convegno sulla Nuova Via della Seta  giusto per dimostrare che ne parlano.

La Cina è leader mondiale nella infrastrutturazione ferroviaria ed attualmente è impegnata nella costruzione di un collegamento veloce fra Belgrado e Budapest, con l' intenzione di collegare rapidamente il porto greco del Pireo con la Mitteleuropa.
I Cinesi, si sa, sono velocissimi e sono in una fase avanzata di realizzazione mentre qui si dorme e si sogna un "fantaturismo" fra 15 anni in Porto Vecchio.

Percorrere i 9.838 chilometri tra Torino e Pechino in 26 ore " se pol!". 
È una delle decine di viaggi che saranno possibili con la nuova «via ferroviaria della seta», il progetto di sviluppo dei corridoi dell’Alta Velocità tra Europa e Asia.

La mappa interattiva della New Railway silk road è consultabile cliccando QUI e permette di calcolare quanto tempo occorrerà per raggiungere con l’alta velocità le principali città europee e dell’Asia.


Ad oggi sono 30 le grandi città che hanno aderito all’iniziativa e la prospettiva è di arrivare a 50 entro l’anno ( Trieste NON c' è). 
Il prossimo appuntamento del Forum è il 3 giugno a Sochi (Russia) dove firmeranno la loro adesione i sindaci delle città cinesi e russe.



La mappa della Nuova Via della Seta di Pechino, fornita dalla rivista "Limes", che pubblichiamo da oltre due anni: come terminal  Adriatico e' segnato Venezia, ma noi candidiamo Trieste che è più titolata per motivi tecnici (fondali), geografici e storici ( Porto della Mitteleuropa). Purtroppo, però,gli attuali politici locali sono troppo legati a Roma
che intende, logicamente, privilegiare il porto di Venezia come dimostra la presenza del ministro degli esteri alla firma della foto sopra.




venerdì 6 maggio 2016

LE SLIDES DELLA CONFERENZA DI OGGI - "RUOLO DEL PORTO DI TRIESTE NEI NUOVI SCENARI GEOPOLITICI EUROASIATICI"



Oggi all' Università degli studi di Trieste, edificio H3, si è svolto il convegno "Presentazione del primo Studio indipendente sulla questione del TLT/STO/FTT"  con un intervento del Prof. Tom Grant, Università di Cambridge.
Paolo Deganutti  amministratore del  Blog Rinascita Triestina ha parlato su "Ruolo del porto di Trieste nei nuovi scenari geopolitici euro asiatici ".
Su gentile richiesta mettiamo a disposizione le diapositive:

SONDAGGIO: SARESTI FAVOREVOLE AD UN RITORNO DI TRIESTE ALL' AUSTRIA SE SI PRESENTASSE L' OCCASIONE ?



Ecco che si ripresenta, come un fiume carsico, una questione geopolitica mai sopita.
L' irresistibile attrazione per la Mitteleuropa che sentono i territori del ex-Impero si manifesta nuovamente, stimolata dalla inarrestabile e interminabile crisi italiana che avrà come esito il suo confinamento in un Sud Europa sottosviluppato.

Nel caso del SudTirolo, che in Italia si ostinano a chiamare Alto Adige, si aggiunge anche la questione nazionale, e potenzialmente nazionalista gestita da destra, essendo la maggioranza dei cittadini di lingua e cultura tedesca.

Ma Trieste è una città cosmopolita, che era il porto dell' Impero fino a 100 anni fa, la maggioranza dei cittadini è di lingua italiana e la "detedeschizzazione" è stata quasi totale con il taglio delle radici e persino dei collegamenti (da Trieste non c' è nemmeno un treno diretto per Vienna !).

Tuttavia sarebbe interessante conoscere il "sentiment" del nostro territorio qualora, nella frammentazione europea in corso, si presentasse la possibilità di far parte nuovamente, in qualche maniera, della Mitteleuropa austriaca anzichè della penisola italiana.

Per questo abbiamo lanciato questo sondaggio che vi preghiamo di diffondere in rete in tutti gli ambienti, per avere un idea più esatta possibile, anche se inevitabilmente non scientifica.


Anche in Austria è stato lanciato un sondaggio on-line sulle affermazioni di Strache che trovate QUI, ed al momento la stragrande maggioranza è favorevole ad un ritorno del SudTirolo all'Austria: cosa direbbero su Trieste ? 


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giovedì 5 maggio 2016

PORTO VECCHIO: DA "ENTRO L' ESTATE 2015 SUL MERCATO" ALLA “PIOGGIA DI MILIONI !” - UN ANNO E MEZZO DI BUFALE.


Stavolta non abbiamo parole ...

ARTICOLI DI ANNUNCI DA CONFRONTARE CON LA REALTA' magari  andando a fare una passeggiata in Porto Vecchio:

28 MARZO 2015 "Entro l' estate Porto Vecchio sul Mercato-clic "

30 GIUGNO 2015 "Porto Vecchio alla città entro 15 giorni-clic»
29 SETTEMBRE 2015  "Il Porto vecchio di Trieste prepara la rivoluzione d’ottobre-clic"
6 NOVEMBRE 2015 "
Trieste, il Porto vecchio ridisegnato in sei mesi -clic"

E adesso, siure e siuri.... WOW  !!!!
5 MAGGIO 2016 "PIOGGIA DI MILIONI !!!!"


MA CI CREDETE VISTI I PRECEDENTI ?

SERRACCHIANI: ESAME FERRIERA RAPIDO - ESAME SANITARIO ETERNO - LA SALUTE DEI CITTADINI ALL' ULTIMO POSTO

LA SALUTE DEI CITTADINI ALL' ULTIMO POSTO !
Lo sapete che al CRO di Aviano non potete avere il risultato di un esame radiologico PET urgente per motivi tumorali prima di un mese dall' esame perche' non ci sono medici sufficienti per esaminarlo e scrivere il referto ?
COMPLIMENTI PER LA "RIFORMA SERRACCHIANI" DELLA SANITA' !

COMPLIMENTI ANCHE PER LA VELOCITA' DELL' ESAME DELLA FERRIERA E DEL REFERTO POSITIVO !

mercoledì 4 maggio 2016

RIGASSIFICATORE TRIESTE: L' ITER CONTINUA - RISPOSTA DEL MINISTERO A INTERROGAZIONE PARLAMENTARE



Il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), per bocca della sottosegretario Bellanova ha risposto al question time in X Commissione all’interrogazione delle deputate Polidori e Savino.

2 elementi:
Il primo che non possono pronunciarsi senza la VIA positiva del metanodotto ( in firma al Ministro Galletti ).
Il secondo che ” non è stata ancora emanata alcuna delibera di Giunta regionale in merito all’intesa sull’opera”.

QUINDI L' ITER DI APPROVAZIONE CONTINUA

PORTOVECCHIO - "NEL LUNGO PERIODO SAREMO TUTTI MORTI" (Keynes) - I TEMPI ETERNI DELLA PRESUNTA URBANIZZAZIONE.

L' URBANIZZAZIONE DI PORTO VECCHIO, PRESENTATA DAI "PARTITI DELLA NAZIONE" COME LA SOLUZIONE AI GRAVI PROBLEMI ECONOMICI E DI LAVORO DI TRIESTE, SI RIVELA UN FALSO MIRAGGIO PER UN LONTANO FUTURO.
Noi da sempre sosteniamo un immediato utilizzo produttivo dell' area, con i vantaggi doganali e fiscali del Punto Franco, per creare lavoro favorendo l' insediamento di imprese.
Al contrario una classe politica inetta sta trascinando la città in un progetto senza utilità e a lunga scadenza che ogni giorno di più rivela di essere un  fattore di vero immobilismo.

E' passato un anno e mezzo dal famoso "emendamento Russo" che avviava la "sdemanializzazione" presentata come il  toccasana per una rapida ripresa economica di Trieste.
Cosa è successo concretamente nel frattempo? NIENTE: sono solo crollati degli edifici.

Si sono succeduti periodici annunci entusiasti  e adesso lo stesso Advisor del Comune, tenuto professionalmente ad essere ottimista, dice che la realizzazione è prevista tra 15 anni (se va bene).
Se questa doveva essere la proposta dei Partiti della Nazione per l' economia di Trieste e il futuro dei nostri ragazzi stiamo freschi.

Il grande economista John Maynard Keynes diceva a chi proponeva piani a lungo termine per uscire dalla Grande Depressione:" Nel lungo periodo saremo tutti morti".
E tutti i nostri giovani migliori emigrati.
La pensiamo allo stesso modo su questa telenovela di Porto Vecchio.

L' ultima puntata riguarda un annunciato finanziamento di 50 milioni che sarebbe stato deliberato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica- quello stesso che ha deliberato la chiusura dei Cantieri S. Marco nel 1966).
Sono in corso delle rettifiche rispetto al trionfalistico annuncio originario, ma la campagna sulla presunta "svolta" continua (oggi con l' Ursus).


Vediamo come stanno le cose veramente.
Il 1° maggio il CIPE  non ha finanziato direttamente alcun progetto per Porto Vecchio ma ha semplicemente finanziato con un miliardo il Piano Cultura e Turismo (QUI il comunicato stampa) del Ministro Franceschini che negli ultimi giorni ha aggiunto a numerosi altri interventi anche il Porto Vecchio di Trieste SENZA ALCUN PROGETTO DEFINITIVO E QUINDI SENZA ALCUNA POSSIBILITA' DI FINANZIAMENTO IMMEDIATO.


Ribadiamo che non è stata deliberata alcuna erogazione immediata di finanziamenti per Porto Vecchio ma quanto avvenuto ha lo stesso valore della PRENOTAZIONE  DI UN TAVOLO AL RISTORANTE: bisogna ancora mangiare e pagare il conto.

Infatti le procedure per i finanziamenti statali prevedono:


1) presentazione del Progetto Preliminare che deve essere attinente alle competenze del ministero (infatti oggi Cosolini rettifica dicendo che i soldi saranno, se e quando disponibili, per INIZIATIVE CULTURALI e non per infrastrutturazioni). Che deve poi essere valutato nel dettaglio.
Circa due settimane fa il Comune, che non ha titolo perchè NON è ancora proprietario dell' area, ha consegnato ad esponenti del Governo due tracce di massima PV1 e PV2 (neanche progetti preliminari) con una stima grossolana di costi per alcune IPOTESI di intervento.

2) presentazione del Progetto Definitivo per ottenere le varie autorizzazioni di vari enti necessarie, e per verificarne la regolarità e attinenza coi finanziamenti previsti.


3) presentazione del PROGETTO ESECUTIVO per ottenere il finanziamento, senza l' erogazione del quale  non possono nemmeno essere affidati i lavori.

Infatti  Cosolini, che ieri ha annunciato l' avvenuta erogazione del finanziamento a fini mediatici, oggi precisa che spera di fare i progetti degli interventi ENTRO LA FINE DELL' ANNO.

Ma per presentarli al Ministero della Cultura il Comune deve essere proprietario dell' area e questo comporta la fine della procedura di "sdemanializzazione" e l' accettazione da parte del Consiglio Comunale delle variazioni di bilancio necessarie a coprire i rilevanti costi di gestione dell' area e l' assunzione della proprietà.
Dopo, se approvata, potrà appena essere presentato il progetto al Ministero della Cultura e dopo la trafila di controllo si potrà parlare di progetti esecutivi, tra qualche anno.

Intanto tutto resterà come prima e saranno inventate altre iniziative mediatiche in Porto Vecchio per "insempiar la gente" e fargli credere che qualcosa di concreto venga fatto, contando sulla ignoranza delle REALI procedure amministrative italiane:  dopo la Color Run, Bavisela, Mostre e Conferenze si faranno Trenini, Luna park , Concerti, Sagra della Sardella, ecc.

Un buon esempio è il finanziamento CIPE  di 11 milioni per le bonifiche sul Sito Inquinato (SIN) di Zona Industriale che, propagandato anch' esso per un successo meraviglioso nel 2000, non è stato ancora erogato dopo 16 anni mentre, ovviamente, nessuna bonifica è stata effettuata.


L' unica cosa buona di questa situazione è il progetto di mettere attività di ricerca e Start Up legate all' ICGEB nel Magazzino 26 abbandonato dopo un costoso restauro.
Proposta che abbiamo fatto NOI per primi già due anni e mezzo fa e recepita sulla "Piattaforma Porto 2014"
Ma, per la sua natura prettamente economica, può essere che la cosa non abbia attinenza col Piano Cultura e Turismo e quindi non sia finanziata. 

Tuttavia non capiamo perchè non lasciare il regime di Punto Franco che già adesso prevede extradoganalità e carburanti ed energia senza tasse e accise: un vantaggio importante per delle nuove imprese di giovani (start up).



"Nei tempi lunghi saremo tutti morti " 


martedì 3 maggio 2016

PORTO VECCHIO E I 50 MILIONI: DOVE E’ LO STANZIAMENTO CONCRETO ? CHI L’ HA VISTO? POLITICA DEGLI ANNUNCI? CAMPAGNA ELETTORALE? BUFALA?


DOVE SONO LE CARTE UFFICIALI?
C’erano da aspettarsi fuochi artificiali su Porto Vecchio durante la campagna elettorale.
Quello dei  50 milioni GIA' STANZIATI dal CIPE per il Porto Vecchio di Trieste “Cara Al Cuore del Governo" è scenografico ma vorremmo andare a “vedere” le carte.

Abbiamo letto il verbale della riunione del CIPE e non troviamo traccia né di Trieste né dello stanziamento per Porto Vecchio mentre ci sono esplicitamente i 50 milioni per il porto di Livorno; leggete anche voi QUI .

Anche il sito specializzato FaqTrieste si pone analoghe domande che trovate QUI
Come mai?
Leggendo i comunicati  troviamo degli indizi come i profondi inchini e ringraziamenti al ministro dei Beni Culturali e Ambientali  Franceschini.
Dunque i fondi promessi non sarebbero stati già deliberati dal CIPE ma semplicemente farebbero parte di una dotazione data dal CIPE al Ministro Franceschini il cui ministero, a sua volta e successivamente, dovrebbe vagliare gli interventi ed eventualmente finanziarli !
Ergo, NON C’ E’ ATTUALMENTE ALCUN STANZIAMENTO CONCRETO ma, forse, solo 
l' inserimento generico e all' ultimo minuto in qualche lungo elenco di opere e una promessa telefonica di Franceschini a qualche notabile locale del PD di utilizzare per Porto Vecchio  una parte dei fondi ricevuti  in dotazione.

Ma l' ITER LUNGO E COMPLESSO dovrebbe appena cominciare, come avviene per la "sdemanializzazione" iniziata un anno e mezzo fa e lontana dalla conclusione mentre la davano per immediata, con progetti dettagliati e titolarità della domanda che il Comune attualmente non ha perchè non possiede le aree.
L' esempio della "sdemanializzazione" è calzante: annunciata nel dicembre del 2014 come una rivoluzione immediata, sostenuta da numerose successive cerimonie di "consegna di Porto vecchio alla città" non ha ancora portato alcun risultato concreto: andare in Porto Vecchio per rendersene conto... tutto è sempre più degradato.

Ma come può un Ministero della Cultura stanziare fondi per infrastrutturare (cosa non di sua competenza) un’ area come quella di Porto Vecchio che è:
   1)  Tuttora dell’ Autorità Portuale (e quindi di competenza del Ministero dei Trasporti)  ancora in via di sdemanializzazione ma ancora non assegnata al patrimonio del Comune che non ha alcun titolo giuridico per  inoltrare richieste di qualsiasi finanziamento.
2) Senza alcun progetto operativo e investitore privato  tanto che c’è un Advisor (consulente) che è pagato con i nostri soldi per dare consigli su cosa farci e che è ancora in fase preliminare? (E se i progetti concreti, tali da poter ottenere finanziamenti reali, ci sono già: che ci stà a fare l' "advisor"?)
3) Con tutto il fronte mare e l’ Adriaterminal che resteranno comunque dell’ Autorità Portuale e in regime di Punto Franco?

SE ESISTE QUALCHE DECRETO O ALTRO ATTO UFFICIALE CONCRETO CHE STANZIA REALMENTE ADESSO I 50 MILIONI QUALCUNO LO TIRI FUORI, altrimenti i cittadini hanno il diritto di considerare tutta questa storia come l’ ennesimo annuncio senza niente di concreto se non l’ uso elettorale, visti anche i numerosi precedenti annunci farlocchi che di un fatto marginale facevano un evento colossale (qui quello del 28/3/15).

DOVE SONO I PROGETTI (CONCRETI ED ESCUTIVI) PER I QUALI SI CHIEDONO FINANZIAMENTI?

UNA TELEFONATA DI FRANCESCHINI CHE PROMETTE UN FUTURO STANZIAMENTO O L' INSERIMENTO IN UN ELENCO DI POSSIBILI OPERE FINANZIABILI SE E QUANDO CI SARANNO LE CONDIZIONI, NON BASTA PER PROMETTERE CANTIERI ATTIVI IL PROSSIMO ANNO.
Già il sen. Russo li aveva promessi per questa primavera, e come vediamo...

Giusto per capire di cosa stiamo parlando vorremmo, sommessamente, ricordare che il CIPE aveva effettivamente stanziato, nel lontano 2000, 20 miliardi di lire per bonificare il Sito Inquinato di Interesse Nazionale (SIN) della Zona Industriale. Nel frattempo si  è cambiata moneta, l' EZIT non c'è più e dopo 16 anni ancora non si sono viste né le bonifiche né è arrivato un solo cent da Roma.

Stavolta non si vede nemmeno lo stanziamento: RESTIAMO IN ATTESA DELLE CARTE UFFICIALI.

Al contrario del Piccolo noi riteniamo che:
ROMA NON HA STANZIATO UN BEL NIENTE.
Al massimo ha fatto un elenco di situazioni finanziabili se e quando ci saranno le condizioni.

Intanto ricordiamo che solo per restaurare il Magazzino 26 e la Centrale Idrodinamica sono già stati spesi 32 milioni di soldi pubblici, senza creare un solo posto di lavoro, e che in quest’ ottica 50 milioni sembrano poco più di una mancia visto che per l’ urbanizzazione dell’ area servirebbero da 3 a 5 miliardi.

Ma adesso entriamo nel merito delle IPOTETICHE realizzazioni che si leggono oggi sul giornale:
A)  Bene l’ utilizzo del magazzino 26, restaurato ed abbandonato da anni, per  crearvi un incubatore di Start Up e centri di ricerca d' intesa con l' ICGEB: è quello che proponevamo da sempre noi nell’ ambito di un riutilizzo produttivo. 
    Non si capisce però perché bisogni togliere il regime  fiscale e doganale di Punto Franco  per realizzarlo. Anzi una fiscalità di vantaggio agevolerebbe molto l’ insediamento di nuove imprese.
E lo stesso direttore Giacca dichiara oggi al Piccolo che "si tratta ancora di un semplice progetto": il CIPE (come i ministeri) eroga finanziamenti solo a fronte di progetti esecutivi, non di semplici idee, e qui parlano di 12 milioni...a chi li danno se il Comune non è attualmente proprietario dell' area? A fronte di che? Di buoni propositi?
Dove sta il decreto che stabilisce il finanziamento?
(Prendiamo nota che per rendere il magazzino 26 agibile, dopo i milioni già spesi, ci vogliono altri 12 milioni come dichiarato)

B)   La bonifica del torrente Chieve  (11,5 mln) e le reti di urbanizzazione primaria per l’ area Greensisam ( 9,5 mln) sono un regalo di 20 milioni alla Greensisam di Maneschi, che ha una concessione demaniale di ben 90 anni, e che intende rivendere l’ area una volta privatizzata.
Ma qui torna la domanda : “Può un Ministero della Cultura bonificare e infrastrutturare aree  in concessione  a privati che ci vogliono fare i loro affari, parcheggi e quant’ altro? Che c’ entra la cultura? E se le aree sono attualmente demaniali ma destinate, non si sa come, a venir privatizzate per essere RIVENDUTE  con lucro, perché questo deve avvenire con soldi dei cittadini? La competenza di bonifiche e reti di infrastrutturazione è dei proprietari, mica del Comune (noi) !

C) “Potenziamento di reti di sottoservizi di aree esterne al porto vecchio”, “Bonifica  di Rio Martesin”, “viabilità e illuminazione”: da quando sono competenza del Ministero della Cultura ?

E poi: 5,5 milioni per l’ Ursus… fa sorridere parlare di “Torre Eiffel di Trieste”: fa parte della grancassa elettorale.


     Restiamo in attesa delle carte ufficiali che comprovino l’ avvenuto stanziamento,intanto, in attesa di smentita, segnaliamo che  L'UNICA COSA CONCRETA VISTA  IN PORTO VECCHIO A UN ANNO E MEZZO DALL’ ”EMENDAMENTO RUSSO” E’ L’ ALLEVAMENTO DI BUFALE.

Ecco alcune delle innumerevoli bufale uscite dal recinto:


Forse parlano di questo sotto (evidenziato in giallo in fondo), ma allora  non c' è niente di fatto ma ci vogliono altri decreti successivi, come indicato, e bisogna attendere le condizioni giuridiche come la titolarità del comune, e bisogna vedere se ci sarà ancora questo ministro e se le promesse saranno mantenute...stanno vendendo la pelle dell' orso prima di averlo preso !


domenica 1 maggio 2016

PORTO OFF-SHORE DI VENEZIA: ANCORA INCOMBENTE SU TRIESTE COME IL RIGASSIFICATORE, APPOGGIATI DAI "PARTITI DELLA NAZIONE"



A continuare ad incombere su Trieste ed il suo Porto Franco Internazionale non c'è solo il rigassificatore ma anche il porto Off - Shore di Venezia che mira a diventare l' unico terminal del traffici fra Europa e Oriente e specialmente della "Nuova Via della Seta" voluta da Pechino (ed anche l' unificazione delle Autorità Portuali).

Il Sindaco di Venezia Brugnaro lo appoggia: quello stesso sindaco con cui ripetutamente Dipiazza dichiara di voler collaborare a tutti i costi per "fare sistema" tanto da farne il cardine del suo programma, vedi QUI.


Ma anche il sottosegretario Barretta del PD dice la stessa cosa, più autorevolmente perchè fa parte del Governo Renzi.


Questi del PD mentre a Trieste tacciono o fanno finta di niente, a Venezia e al governo continuano a tessera la tela per portare alla marginalizzazione di Trieste e alla supremazia veneziana.

I due articoli sopra sono della Nuova Venezia, 
di oggi, del gruppo Repubblica, attualmente diretta nuovamente da Possamai, l' ex direttore del Piccolo che dell' Off-Shore di Venezia non amava dire niente sul giornale di Trieste al contrario di quello che fa ora, ovviamente, visto che è legato a questi gruppi di interesse e puntava a tornare ai giornali veneti.

Nel primo si sottolinea che è stata appena indetta la gara per la progettazione dell' Off-Shore veneziano, che lì ci sarebbero i collegamenti e le ferrovie e che la Evergreen (quella di Maneschi) ha spostato una sua linea da Trieste a Venezia.
Nel secondo che sarebbe ancora aperta l' ipotesi di un' Autorità Portuale unica fra Trieste e Venezia, con Trieste ovviamente sottomessa, e si fanno alcuni nomi di "papabili"


Trieste si trova di fronte a due raggruppamenti concorrenti ma ugualmente rappresentanti gli interessi nazionali italiani: Centro Sinistra e Centro Destra.

E l' interesse nazionale italiano è chiarissimo da oltre 100 anni: controllare i traffici dell' Adriatico a vantaggio dei suoi porti e a danno di Trieste che è avversaria secolare geopolitica  e commerciale di Venezia.
A proposito si legga il nostro documento sulle vere ragioni dell' entrata in guerra nel 1915 QUI  .


Il riscatto di Trieste ha un passaggio obbligato: la sconfitta alle comunali dei PARTITI DELLA NAZIONE vecchi e nuovi: i vecchi sono la destra di Dipiazza  e satelliti e i nuovi sono quelli di Renzi e Cosolini e satelliti.


Un obiettivo fondamentale che va perseguito concretamente con intelligenza tattica e senza paraocchi ideologici.