RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 4 maggio 2016

PORTOVECCHIO - "NEL LUNGO PERIODO SAREMO TUTTI MORTI" (Keynes) - I TEMPI ETERNI DELLA PRESUNTA URBANIZZAZIONE.

L' URBANIZZAZIONE DI PORTO VECCHIO, PRESENTATA DAI "PARTITI DELLA NAZIONE" COME LA SOLUZIONE AI GRAVI PROBLEMI ECONOMICI E DI LAVORO DI TRIESTE, SI RIVELA UN FALSO MIRAGGIO PER UN LONTANO FUTURO.
Noi da sempre sosteniamo un immediato utilizzo produttivo dell' area, con i vantaggi doganali e fiscali del Punto Franco, per creare lavoro favorendo l' insediamento di imprese.
Al contrario una classe politica inetta sta trascinando la città in un progetto senza utilità e a lunga scadenza che ogni giorno di più rivela di essere un  fattore di vero immobilismo.

E' passato un anno e mezzo dal famoso "emendamento Russo" che avviava la "sdemanializzazione" presentata come il  toccasana per una rapida ripresa economica di Trieste.
Cosa è successo concretamente nel frattempo? NIENTE: sono solo crollati degli edifici.

Si sono succeduti periodici annunci entusiasti  e adesso lo stesso Advisor del Comune, tenuto professionalmente ad essere ottimista, dice che la realizzazione è prevista tra 15 anni (se va bene).
Se questa doveva essere la proposta dei Partiti della Nazione per l' economia di Trieste e il futuro dei nostri ragazzi stiamo freschi.

Il grande economista John Maynard Keynes diceva a chi proponeva piani a lungo termine per uscire dalla Grande Depressione:" Nel lungo periodo saremo tutti morti".
E tutti i nostri giovani migliori emigrati.
La pensiamo allo stesso modo su questa telenovela di Porto Vecchio.

L' ultima puntata riguarda un annunciato finanziamento di 50 milioni che sarebbe stato deliberato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica- quello stesso che ha deliberato la chiusura dei Cantieri S. Marco nel 1966).
Sono in corso delle rettifiche rispetto al trionfalistico annuncio originario, ma la campagna sulla presunta "svolta" continua (oggi con l' Ursus).


Vediamo come stanno le cose veramente.
Il 1° maggio il CIPE  non ha finanziato direttamente alcun progetto per Porto Vecchio ma ha semplicemente finanziato con un miliardo il Piano Cultura e Turismo (QUI il comunicato stampa) del Ministro Franceschini che negli ultimi giorni ha aggiunto a numerosi altri interventi anche il Porto Vecchio di Trieste SENZA ALCUN PROGETTO DEFINITIVO E QUINDI SENZA ALCUNA POSSIBILITA' DI FINANZIAMENTO IMMEDIATO.


Ribadiamo che non è stata deliberata alcuna erogazione immediata di finanziamenti per Porto Vecchio ma quanto avvenuto ha lo stesso valore della PRENOTAZIONE  DI UN TAVOLO AL RISTORANTE: bisogna ancora mangiare e pagare il conto.

Infatti le procedure per i finanziamenti statali prevedono:


1) presentazione del Progetto Preliminare che deve essere attinente alle competenze del ministero (infatti oggi Cosolini rettifica dicendo che i soldi saranno, se e quando disponibili, per INIZIATIVE CULTURALI e non per infrastrutturazioni). Che deve poi essere valutato nel dettaglio.
Circa due settimane fa il Comune, che non ha titolo perchè NON è ancora proprietario dell' area, ha consegnato ad esponenti del Governo due tracce di massima PV1 e PV2 (neanche progetti preliminari) con una stima grossolana di costi per alcune IPOTESI di intervento.

2) presentazione del Progetto Definitivo per ottenere le varie autorizzazioni di vari enti necessarie, e per verificarne la regolarità e attinenza coi finanziamenti previsti.


3) presentazione del PROGETTO ESECUTIVO per ottenere il finanziamento, senza l' erogazione del quale  non possono nemmeno essere affidati i lavori.

Infatti  Cosolini, che ieri ha annunciato l' avvenuta erogazione del finanziamento a fini mediatici, oggi precisa che spera di fare i progetti degli interventi ENTRO LA FINE DELL' ANNO.

Ma per presentarli al Ministero della Cultura il Comune deve essere proprietario dell' area e questo comporta la fine della procedura di "sdemanializzazione" e l' accettazione da parte del Consiglio Comunale delle variazioni di bilancio necessarie a coprire i rilevanti costi di gestione dell' area e l' assunzione della proprietà.
Dopo, se approvata, potrà appena essere presentato il progetto al Ministero della Cultura e dopo la trafila di controllo si potrà parlare di progetti esecutivi, tra qualche anno.

Intanto tutto resterà come prima e saranno inventate altre iniziative mediatiche in Porto Vecchio per "insempiar la gente" e fargli credere che qualcosa di concreto venga fatto, contando sulla ignoranza delle REALI procedure amministrative italiane:  dopo la Color Run, Bavisela, Mostre e Conferenze si faranno Trenini, Luna park , Concerti, Sagra della Sardella, ecc.

Un buon esempio è il finanziamento CIPE  di 11 milioni per le bonifiche sul Sito Inquinato (SIN) di Zona Industriale che, propagandato anch' esso per un successo meraviglioso nel 2000, non è stato ancora erogato dopo 16 anni mentre, ovviamente, nessuna bonifica è stata effettuata.


L' unica cosa buona di questa situazione è il progetto di mettere attività di ricerca e Start Up legate all' ICGEB nel Magazzino 26 abbandonato dopo un costoso restauro.
Proposta che abbiamo fatto NOI per primi già due anni e mezzo fa e recepita sulla "Piattaforma Porto 2014"
Ma, per la sua natura prettamente economica, può essere che la cosa non abbia attinenza col Piano Cultura e Turismo e quindi non sia finanziata. 

Tuttavia non capiamo perchè non lasciare il regime di Punto Franco che già adesso prevede extradoganalità e carburanti ed energia senza tasse e accise: un vantaggio importante per delle nuove imprese di giovani (start up).



"Nei tempi lunghi saremo tutti morti " 


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