RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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martedì 3 maggio 2016

PORTO VECCHIO E I 50 MILIONI: DOVE E’ LO STANZIAMENTO CONCRETO ? CHI L’ HA VISTO? POLITICA DEGLI ANNUNCI? CAMPAGNA ELETTORALE? BUFALA?


DOVE SONO LE CARTE UFFICIALI?
C’erano da aspettarsi fuochi artificiali su Porto Vecchio durante la campagna elettorale.
Quello dei  50 milioni GIA' STANZIATI dal CIPE per il Porto Vecchio di Trieste “Cara Al Cuore del Governo" è scenografico ma vorremmo andare a “vedere” le carte.

Abbiamo letto il verbale della riunione del CIPE e non troviamo traccia né di Trieste né dello stanziamento per Porto Vecchio mentre ci sono esplicitamente i 50 milioni per il porto di Livorno; leggete anche voi QUI .

Anche il sito specializzato FaqTrieste si pone analoghe domande che trovate QUI
Come mai?
Leggendo i comunicati  troviamo degli indizi come i profondi inchini e ringraziamenti al ministro dei Beni Culturali e Ambientali  Franceschini.
Dunque i fondi promessi non sarebbero stati già deliberati dal CIPE ma semplicemente farebbero parte di una dotazione data dal CIPE al Ministro Franceschini il cui ministero, a sua volta e successivamente, dovrebbe vagliare gli interventi ed eventualmente finanziarli !
Ergo, NON C’ E’ ATTUALMENTE ALCUN STANZIAMENTO CONCRETO ma, forse, solo 
l' inserimento generico e all' ultimo minuto in qualche lungo elenco di opere e una promessa telefonica di Franceschini a qualche notabile locale del PD di utilizzare per Porto Vecchio  una parte dei fondi ricevuti  in dotazione.

Ma l' ITER LUNGO E COMPLESSO dovrebbe appena cominciare, come avviene per la "sdemanializzazione" iniziata un anno e mezzo fa e lontana dalla conclusione mentre la davano per immediata, con progetti dettagliati e titolarità della domanda che il Comune attualmente non ha perchè non possiede le aree.
L' esempio della "sdemanializzazione" è calzante: annunciata nel dicembre del 2014 come una rivoluzione immediata, sostenuta da numerose successive cerimonie di "consegna di Porto vecchio alla città" non ha ancora portato alcun risultato concreto: andare in Porto Vecchio per rendersene conto... tutto è sempre più degradato.

Ma come può un Ministero della Cultura stanziare fondi per infrastrutturare (cosa non di sua competenza) un’ area come quella di Porto Vecchio che è:
   1)  Tuttora dell’ Autorità Portuale (e quindi di competenza del Ministero dei Trasporti)  ancora in via di sdemanializzazione ma ancora non assegnata al patrimonio del Comune che non ha alcun titolo giuridico per  inoltrare richieste di qualsiasi finanziamento.
2) Senza alcun progetto operativo e investitore privato  tanto che c’è un Advisor (consulente) che è pagato con i nostri soldi per dare consigli su cosa farci e che è ancora in fase preliminare? (E se i progetti concreti, tali da poter ottenere finanziamenti reali, ci sono già: che ci stà a fare l' "advisor"?)
3) Con tutto il fronte mare e l’ Adriaterminal che resteranno comunque dell’ Autorità Portuale e in regime di Punto Franco?

SE ESISTE QUALCHE DECRETO O ALTRO ATTO UFFICIALE CONCRETO CHE STANZIA REALMENTE ADESSO I 50 MILIONI QUALCUNO LO TIRI FUORI, altrimenti i cittadini hanno il diritto di considerare tutta questa storia come l’ ennesimo annuncio senza niente di concreto se non l’ uso elettorale, visti anche i numerosi precedenti annunci farlocchi che di un fatto marginale facevano un evento colossale (qui quello del 28/3/15).

DOVE SONO I PROGETTI (CONCRETI ED ESCUTIVI) PER I QUALI SI CHIEDONO FINANZIAMENTI?

UNA TELEFONATA DI FRANCESCHINI CHE PROMETTE UN FUTURO STANZIAMENTO O L' INSERIMENTO IN UN ELENCO DI POSSIBILI OPERE FINANZIABILI SE E QUANDO CI SARANNO LE CONDIZIONI, NON BASTA PER PROMETTERE CANTIERI ATTIVI IL PROSSIMO ANNO.
Già il sen. Russo li aveva promessi per questa primavera, e come vediamo...

Giusto per capire di cosa stiamo parlando vorremmo, sommessamente, ricordare che il CIPE aveva effettivamente stanziato, nel lontano 2000, 20 miliardi di lire per bonificare il Sito Inquinato di Interesse Nazionale (SIN) della Zona Industriale. Nel frattempo si  è cambiata moneta, l' EZIT non c'è più e dopo 16 anni ancora non si sono viste né le bonifiche né è arrivato un solo cent da Roma.

Stavolta non si vede nemmeno lo stanziamento: RESTIAMO IN ATTESA DELLE CARTE UFFICIALI.

Al contrario del Piccolo noi riteniamo che:
ROMA NON HA STANZIATO UN BEL NIENTE.
Al massimo ha fatto un elenco di situazioni finanziabili se e quando ci saranno le condizioni.

Intanto ricordiamo che solo per restaurare il Magazzino 26 e la Centrale Idrodinamica sono già stati spesi 32 milioni di soldi pubblici, senza creare un solo posto di lavoro, e che in quest’ ottica 50 milioni sembrano poco più di una mancia visto che per l’ urbanizzazione dell’ area servirebbero da 3 a 5 miliardi.

Ma adesso entriamo nel merito delle IPOTETICHE realizzazioni che si leggono oggi sul giornale:
A)  Bene l’ utilizzo del magazzino 26, restaurato ed abbandonato da anni, per  crearvi un incubatore di Start Up e centri di ricerca d' intesa con l' ICGEB: è quello che proponevamo da sempre noi nell’ ambito di un riutilizzo produttivo. 
    Non si capisce però perché bisogni togliere il regime  fiscale e doganale di Punto Franco  per realizzarlo. Anzi una fiscalità di vantaggio agevolerebbe molto l’ insediamento di nuove imprese.
E lo stesso direttore Giacca dichiara oggi al Piccolo che "si tratta ancora di un semplice progetto": il CIPE (come i ministeri) eroga finanziamenti solo a fronte di progetti esecutivi, non di semplici idee, e qui parlano di 12 milioni...a chi li danno se il Comune non è attualmente proprietario dell' area? A fronte di che? Di buoni propositi?
Dove sta il decreto che stabilisce il finanziamento?
(Prendiamo nota che per rendere il magazzino 26 agibile, dopo i milioni già spesi, ci vogliono altri 12 milioni come dichiarato)

B)   La bonifica del torrente Chieve  (11,5 mln) e le reti di urbanizzazione primaria per l’ area Greensisam ( 9,5 mln) sono un regalo di 20 milioni alla Greensisam di Maneschi, che ha una concessione demaniale di ben 90 anni, e che intende rivendere l’ area una volta privatizzata.
Ma qui torna la domanda : “Può un Ministero della Cultura bonificare e infrastrutturare aree  in concessione  a privati che ci vogliono fare i loro affari, parcheggi e quant’ altro? Che c’ entra la cultura? E se le aree sono attualmente demaniali ma destinate, non si sa come, a venir privatizzate per essere RIVENDUTE  con lucro, perché questo deve avvenire con soldi dei cittadini? La competenza di bonifiche e reti di infrastrutturazione è dei proprietari, mica del Comune (noi) !

C) “Potenziamento di reti di sottoservizi di aree esterne al porto vecchio”, “Bonifica  di Rio Martesin”, “viabilità e illuminazione”: da quando sono competenza del Ministero della Cultura ?

E poi: 5,5 milioni per l’ Ursus… fa sorridere parlare di “Torre Eiffel di Trieste”: fa parte della grancassa elettorale.


     Restiamo in attesa delle carte ufficiali che comprovino l’ avvenuto stanziamento,intanto, in attesa di smentita, segnaliamo che  L'UNICA COSA CONCRETA VISTA  IN PORTO VECCHIO A UN ANNO E MEZZO DALL’ ”EMENDAMENTO RUSSO” E’ L’ ALLEVAMENTO DI BUFALE.

Ecco alcune delle innumerevoli bufale uscite dal recinto:


Forse parlano di questo sotto (evidenziato in giallo in fondo), ma allora  non c' è niente di fatto ma ci vogliono altri decreti successivi, come indicato, e bisogna attendere le condizioni giuridiche come la titolarità del comune, e bisogna vedere se ci sarà ancora questo ministro e se le promesse saranno mantenute...stanno vendendo la pelle dell' orso prima di averlo preso !


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