RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

venerdì 2 febbraio 2018

ELEZIONI - PERCHE' ILLY E IL PD HANNO GIA' PERSO - LA VERA SFIDA IN QUESTA STRANA TORNATA E' TRA SANITA' E PARTITI (PASSANDO PER L' ECONOMIA E IL PORTO FRANCO)

Un primo commento sulle prossime elezioni politiche a Trieste.
A parte uno scontato elevato astensionismo notiamo che sia per il Senato che per la Camera la disfida ai collegi uninominali vedrà un argomento prevalente: la sanità che notoriamente è un bisogno primario.


Al Senato il PD rispolvera nuovamente Riccardo Illy mentre il centro-destra candida Laura Stabile, indipendente senza tessere, nuova alla politica ma combattiva dottoressa di prima linea nella Medicina d' Urgenza e impegnata nella denuncia delle storture e dei danni della "Riforma Sanitaria" della Serracchiani nella sua veste di segretario della ANAAO (sindacato di medici e dirigenti del servizio sanitario).


Perchè un cittadino dovrebbe votare l' altezzoso e distante Riccardo Illy, membro per nascita dell' èlite cittadina, che ha già avuto una lunga carriera politica con 15 anni di ruoli di primo piano (due volte sindaco di Trieste, deputato al Parlamento e Presidente della Regione senza peraltro fermare la decadenza di Trieste, 
con una poltrona di nomina politica da 61.647 euro nel CdA della multiutility Hera - che non si occupa di caffè ma elettricità e gas - fino all’anno scorso), ma che pretende di presentarsi come imprenditore "prestato alla politica" quando ha fatto soprattutto il politico o ricoperto ruoli secondari nell' impresa di famiglia creata dai bravi genitori e gestita dal fratello, e da cui sembra potersi distaccare  nuovamente senza troppi traumi per l' azienda?

Illy dopo aver perso le elezioni per Presidente della Regione è letteralmente sparito per i fatti suoi senza degnare nemmeno di un comunicato gli elettori che lo hanno sostenuto: un atteggiamento simile a quello del suo amico Federico Pacorini, da lui stesso proposto come Sindaco per il PD (QUI), che sconfitto nella sua ambizione di diventare sindaco di Trieste si è dimesso anche da consigliere comunale di diritto e invece di fare umile opposizione è sparito dalla scena politica sdegnato.
Atteggiamenti da Prime Donne che non giocano se non hanno il ruolo principale.


Illy e Pacorini 
hanno condiviso, oltre all' altissima considerazione di sè e i medesimi ambienti confindustriali, anche il giudizio negativo sui "Punti Franchi" del nostro Porto Franco che entrambi hanno additato essere solo "per intrigo" venendo smentiti clamorosamente dall' attuale sviluppo del loro utilizzo produttivo.


Che si tratti di uomini di Confindustria e della destra economica neoliberista alla Mario Monti che utilizzavano il tram del cosiddetto Centro Sinistra e di un PD ormai privo di identità e interesse per i lavoratori ma affascinato dal bel mondo degli "imprenditori illuminati" alla Marchionne è ben evidenziato dalle recentissime dichiarazioni di Illy sulla Legge Fornero " la più bella e invidiata del Mondo"- (video)




I lavoratori e le fasce popolari più deboli e colpite dalla crisi hanno ricambiato votando altrove.

E perchè non dovrebbero farlo anche a Trieste preferendo una dottoressa che ha sempre lavorato sul campo, è notoriamente di salda cultura democratica, ed  è impegnata nella difesa dei diritto alla salute dei cittadini contro una "riforma" che serve solo a tagliare i costi e i cui danni tutti verificano quotidianamente?

A noi il Centro Destra non piace per niente e ci fa letteralmente orrore e disgusto il suo nazionalismo italiano (che però abbonda anche nel Centro Sinistra) ma va, nostro malgrado, ammesso che è stato intelligente a dare spazio a questa candidatura indipendente legata ai problemi delle persone. 


Il PD invece ha pensato di tirare fuori dalla naftalina un personaggio elitario che ha fatto il suo tempo e che per le sue posizioni sul Porto Franco, che ha sempre avversato, è del tutto inadatto a rappresentare gli interessi di Trieste in questa nuova fase storica e geopolitica in cui il motore principale della città sarà proprio il Porto Franco Internazionale. 
Altro che "Ciclone Illy" come strombazzato sul Piccolo !
Aver dichiarato di avere 
nel DNA una certa predisposizione mitteleuropea e all' autonomia non ci pare sufficiente: è una caratteristica  genetica molto diffusa da queste parti ed è probabilmente presente anche nella sua antagonista.

All' uninominale alla Camera invece assistiamo alla disfida tra due tromboni già presidenti della Regione, Serracchiani e Tondo, entrambi friulocentrici e responsabili di accordi col governo centrale per trasferire risorse dal territorio a Roma nel tentativo, assolutamente inutile, di ridurre il debito pubblico nazionale che continua infatti ad aumentare.


Con il trasferimento a Roma di una quota consistente delle tasse che prima restavano in loco mancano i soldi per servizi vitali: ad esempio la sanità ed ecco  il motivo della famigerata "riforma".
Che a Bolzano non hanno fatto perchè lì i soldi se li sono tenuti grazie alla Provincia Autonoma.


Ma all' uninominale della Camera oltre al "derby dei presidenti di regione" spunta la candidatura di Vincenzo Zoccano per i 5 Stelle, anche questo un uomo della "sanità" in senso lato e dei servizi ai cittadini: infatti è il Presidente Nazionale della Consulta dei Disabili particolarmente e duramente colpiti dai tagli.


Vedremo se i cittadini che andranno a votare daranno più retta alle appartenenze ideologiche oppure alla scelta delle persone: Sanità contro Partiti e ideologie...

E non dimentichiamo che anche la Ferriera è una questione di sanità che investe l' operato della Regione.


Queste considerazioni sono di giorni fa ma sembrano confortate dai sondaggi e dalle proiezioni pubblicate il 2 febbraio da Repubblica collegio per collegio del Senato: Illy viene dato per perdente con il 30% contro il 36% alla Stabile (clicca QUI e vedi immagine sopra).


Queste elezioni secondo questi sondaggi segneranno un' ulteriore tappa nella spaccatura dell' Italia, anche politica oltrechè economica e civile: M5S al Sud, PD arroccato al Centro, Centro Destra al Nord.


E Trieste, in questo mare agitato, farebbe bene a cominciare a preparare la scialuppa di salvataggio dell' autonomia come hanno saggiamente fatto gli amici Sudtirolesi che hanno il territorio più ricco del Paese, e in forte crescita, grazie all' autogoverno che li rende indipendenti nei fatti se non nella forma. 




mercoledì 31 gennaio 2018

SE 70 ANNI VI SEMBRAN POCHI ! IL PORTO FRANCO DI TRIESTE SOTTO PROCESSO IN REGIONE - CONVOCATA LA II COMMISSIONE SU INIZIATIVA DI CIRIANI & co PREOCCUPATI PER LA CONCORRENZA AL FRIULI (VEDI SELECO)


Relegata a un trafiletto a pag. 11 del Piccolo di martedì troviamo la notizia  che la II commissione della Regione si è riunita per esaminare la situazione del Porto Franco di Trieste.
Perchè? Perchè soprattutto da ambienti friulan-pordenonesi e in particolare dal "Fratello d' Italia" Ciriani si sono levate proteste e accuse di "dumping territoriale" e concorrenza sleale soprattutto in relazione alla vicenda Seleco che si vuole insediare in Punto Franco per usufruire dei vantaggi doganali.
Da qui la richiesta di riunione della II commissione per quello che in realtà è una sorta di "processo", e come tale è stato presentato in particolare da Ciriani sui media regionali, al Porto Franco di Trieste reo di concorrenza (Clicca QUI per un nostro precedente articolo).

Da parte nostra rileviamo una frase dell' articolo:
"Il Punto Franco internazionale, istituito nel 1947 dal Trattato di Parigi e confermato nel 1954 dal Memorandum di Londra, è divenuto pienamente operativo con il decreto attuativo 368, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 luglio 2017"
Solo 70 ANNI  per un po' di scartoffie...!
E questo viene rivendicato come un "grande lavoro" !
E per giunta per decreti attuativi incompleti rispetto all' Allegato VIII sopratutto riguardo al debordante ruolo delle Dogane.

E pure questo dà fastidio ai "Fratelli d' Italia" alla Ciriani...


Il Piccolo 30 gennaio pag. 11
Commissione
Punto franco di Trieste protagonista in Consiglio


 "Punto franco di Trieste: caratteristiche, limiti territoriali, modalità, aspetti logistici, fiscali e doganali. E ancora prospettive di sviluppo per la città di Trieste e per il Fvg. Se n’è discusso nel pomeriggio di ieri nella seduta della II Commissione del Consiglio regionale nel corso di un’audizione aperta anche ai consiglieri della I e della IV Commissione. A descrivere lo stato attuale della situazione, la presidente della Regione Debora Serracchiani, affiancata da Sandra Primiceri, avvocato, esperta di diritto doganale e del regime di porto franco, in rappresentanza dell’Autorità portuale di Sistema. «Si parla spesso di Punto franco in termini di opportunità e prospettive per il territorio, per questo crediamo nella necessità di approfondirne gli aspetti operativi», ha sottolineato il consigliere di An/Fdi Luca Ciriani, tra i primi a richiedere alla Commissione un incontro sul tema.
Il Punto Franco internazionale, istituito nel 1947 dal Trattato di Parigi e confermato nel 1954 dal Memorandum di Londra, è divenuto pienamente operativo con il decreto attuativo 368, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 luglio 2017 (Solo 70 ANNI DOPO !  E in modo incompleto ! ndr,)
che conferisce all’Autorità portuale un ruolo di primo piano nelle attività del Porto. Sono cinque i Punti franchi nel Porto franco internazionale di Trieste, tre commerciali e due industriali. Zone che godono di vantaggi in termini di franchigie e libertà di transito. «Si tratta di zone caratterizzate da specifiche dinamiche doganali e di tassazione» ha detto Serracchiani aggiungendo che a Trieste, fatto straordinario e unico in Europa, è possibile svolgere la prima attività di trasformazione industriale. Le deroghe sulle tasse potranno infatti riguardare anche la produzione e le aziende potranno godere di questo regime non solo per insediarsi, ma anche per realizzare i loro prodotti ed esportarli, fuori dall’Ue."



Clicca sull immagine per l' articolo sulla vicenda