RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 31 gennaio 2018

SE 70 ANNI VI SEMBRAN POCHI ! IL PORTO FRANCO DI TRIESTE SOTTO PROCESSO IN REGIONE - CONVOCATA LA II COMMISSIONE SU INIZIATIVA DI CIRIANI & co PREOCCUPATI PER LA CONCORRENZA AL FRIULI (VEDI SELECO)


Relegata a un trafiletto a pag. 11 del Piccolo di martedì troviamo la notizia  che la II commissione della Regione si è riunita per esaminare la situazione del Porto Franco di Trieste.
Perchè? Perchè soprattutto da ambienti friulan-pordenonesi e in particolare dal "Fratello d' Italia" Ciriani si sono levate proteste e accuse di "dumping territoriale" e concorrenza sleale soprattutto in relazione alla vicenda Seleco che si vuole insediare in Punto Franco per usufruire dei vantaggi doganali.
Da qui la richiesta di riunione della II commissione per quello che in realtà è una sorta di "processo", e come tale è stato presentato in particolare da Ciriani sui media regionali, al Porto Franco di Trieste reo di concorrenza (Clicca QUI per un nostro precedente articolo).

Da parte nostra rileviamo una frase dell' articolo:
"Il Punto Franco internazionale, istituito nel 1947 dal Trattato di Parigi e confermato nel 1954 dal Memorandum di Londra, è divenuto pienamente operativo con il decreto attuativo 368, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 luglio 2017"
Solo 70 ANNI  per un po' di scartoffie...!
E questo viene rivendicato come un "grande lavoro" !
E per giunta per decreti attuativi incompleti rispetto all' Allegato VIII sopratutto riguardo al debordante ruolo delle Dogane.

E pure questo dà fastidio ai "Fratelli d' Italia" alla Ciriani...


Il Piccolo 30 gennaio pag. 11
Commissione
Punto franco di Trieste protagonista in Consiglio


 "Punto franco di Trieste: caratteristiche, limiti territoriali, modalità, aspetti logistici, fiscali e doganali. E ancora prospettive di sviluppo per la città di Trieste e per il Fvg. Se n’è discusso nel pomeriggio di ieri nella seduta della II Commissione del Consiglio regionale nel corso di un’audizione aperta anche ai consiglieri della I e della IV Commissione. A descrivere lo stato attuale della situazione, la presidente della Regione Debora Serracchiani, affiancata da Sandra Primiceri, avvocato, esperta di diritto doganale e del regime di porto franco, in rappresentanza dell’Autorità portuale di Sistema. «Si parla spesso di Punto franco in termini di opportunità e prospettive per il territorio, per questo crediamo nella necessità di approfondirne gli aspetti operativi», ha sottolineato il consigliere di An/Fdi Luca Ciriani, tra i primi a richiedere alla Commissione un incontro sul tema.
Il Punto Franco internazionale, istituito nel 1947 dal Trattato di Parigi e confermato nel 1954 dal Memorandum di Londra, è divenuto pienamente operativo con il decreto attuativo 368, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 luglio 2017 (Solo 70 ANNI DOPO !  E in modo incompleto ! ndr,)
che conferisce all’Autorità portuale un ruolo di primo piano nelle attività del Porto. Sono cinque i Punti franchi nel Porto franco internazionale di Trieste, tre commerciali e due industriali. Zone che godono di vantaggi in termini di franchigie e libertà di transito. «Si tratta di zone caratterizzate da specifiche dinamiche doganali e di tassazione» ha detto Serracchiani aggiungendo che a Trieste, fatto straordinario e unico in Europa, è possibile svolgere la prima attività di trasformazione industriale. Le deroghe sulle tasse potranno infatti riguardare anche la produzione e le aziende potranno godere di questo regime non solo per insediarsi, ma anche per realizzare i loro prodotti ed esportarli, fuori dall’Ue."



Clicca sull immagine per l' articolo sulla vicenda


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