RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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venerdì 26 novembre 2021

VACCINO ANTICOVID - LA LETTERA DEL PROF. GIANFRANCO SINAGRA METTE FINE ALLE POLEMICHE: VACCINATEVI TUTTI !

 

"Gianfranco Sinagra è il Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’ ASUGI e dell' Università di Trieste, e dirige personalmente quel centro di assoluta eccellenza mondiale che è il Polo Cardiologico di Trieste.
E’ un medico molto noto e stimato a Trieste  sia per le sue capacità professionali che per la sua umanità e impegno sociale.
Chi gli ha affidato la propria vita, perché di questo si tratta in cardiologia, ne ha sperimentato la competenza e serietà ed ha maturato grande stima e tanta fiducia.
Vi invitiamo a leggere e dopo questa lettura nessun comportamento antisociale è più giustificato.
Il discorso medico è chiuso e basta polemiche da bar di gente incompetente.
Se qualcuno vuole fare politica sulla pelle delle persone se ne assumerà le conseguenze.
La redazione di Rinascita Triestina"


LA LETTERA del prof. Sinagra:

- Lo stupore e l’amarezza di fronte a una situazione di caos in cui non vengono rispettate le regole di una comunità -

Paure da giustificare e governare ma nel rispetto della vita altrui

C’è’ qualcosa di molto grave, profondo, distruttivo e deludente che sta accadendo e che mina le libertà fondamentali, la vita, la verità e il rispetto che si deve alla società e a tutti i deboli e bisognosi di cure.

Non mi stupisco dei morti che ci sono stati e che continuano a esserci, ma dell’indifferenza con cui alcuni accettano che il virus possa uccidere.
Non mi stupisco della gente comune che alcune cose non le ha studiate, ma di coloro che operando in sanità narrano una dispercezione della verità che non rende giustizia dell'atmosfera caotica, dei pressing esasperati sulle organizzazioni e sugli operatori.
Mi stupisco del silenzio sugli operatori sanitari contagiati, ammalati e morti.
E’ vero che il Covid si aggiunge spesso a situazioni di fragilità favorendo la morte ma non è vero che non esistano i morti per Covid come non è vero che la morte non ha coinvolto i giovani come non è vero che chi è morto aveva sempre gravi malattie associate.
Non mi stupisco che i Pronto Soccorso si riempiano o i posti letto scarseggino in certi periodi dell’anno.
Ma riempirsi in epoca pandemica è tutt’altra cosa perché devi difendere i percorsi e devi impedire che recarsi in ospedale si trasformi nell’infettarsi dentro l’ospedale.
Ma cosa c’entra la riaffermazione della mia libertà, delle mie convinzioni, con lo spazio che si deve dare ai diritti della comunità, alla difesa di tutte le libertà fondamentali, al diritto di essere curato, al diritto di studiare, di lavorare, di avere giustizia, di crescere e di ripartire?
Ma che coerenza c’è fra reclamare la libertà personale e i giusti diritti dei lavoratori e lasciare scoperti turni di lavoro dentro gli ospedali?
Un io contrapposto al noi che però coarta lo spazio etico dei doveri verso gli altri.
Non mi stupisco di saperi piatti, massificati e superficiali proposti come verità a persone semplici, spesso frustrate da ingiustizie.
Mi stupisco dei comportamenti che mentre reclamano libertà e rifiuto di supposte dittature, bloccano la vita, il traffico, gli ospedali, le scuole.
E mi stupisco che ciò possa accadere in nome di un equivoco di libertà, nel silenzio di chi è già stato malato, di chi ha vissuto il dramma della morte o il rimorso di aver infettato altri.
Mi stupisco di chi ha scelto di studiare con metodo scientifico per promuovere la vita e la salute e poi esercita rifiuti e assume comportamenti che rischiano di sottrarre cure, allungare i tempi d’attesa per gli interventi chirurgici.
E gli esposti a complicanze per effetto di tempi all’intervento che si allungano?
E i pazienti oncologici che combattono la loro guerra con i tempi di progressione della malattia?
Questo è il frutto della libertà?
 Questo è pensare a un futuro di crescita, produttività, serenità e gioia?
Sono incredulo e deluso.
Ci vorrebbe uno scatto d’intelligenza, di coraggio e di verità.
Non questa bolla illusoria di protesta paralizzante destinata a generare ulteriore sofferenza e depressione degli animi e delle attività.
Ho rispetto, sincero, per tutti e per il disagio e la libertà di pensiero di tutti.
Ma quello che sta accadendo è incomprensibile e assurdo.
Sono triste e deluso per tanto allontanamento dalla verità, dalla cultura e dal rispetto per la vita e i bisogni di tutti.
Il 20 per cento degli accolti per infarto miocardico non è vaccinato. Avete idea di cosa voglia dire, in termini organizzativi e di risorse, curare un infartuato di cui non si conosce il tampone, procedendo per salvargli la vita, proteggendosi per curare anche gli altri degenti e quelli che dopo arriveranno?
Stiamo curando tutti allo stesso modo senza alcuna distinzione o esitazione, ma ripercussioni ci sono perché a un ammalato Covid o sospetto tale, isolato, bisogna destinare risorse da sottrarre agli altri pazienti.
Nel mese di giugno-settembre 2019 nel territorio di Trieste e Gorizia sono state osservate 12 fra pericarditi e miocarditi. Si tratta di una possibile sottostima. I numeri nello stesso intervallo temporale nel 2021 sono stati 18, solo sei dei quali riconducibili temporalmente alla vaccinazione. Tre casi erano di miocardite. Sei casi totali di cui tre miocarditi in un territorio di circa 350 mila abitanti in quattro mesi, meno di cinque miocarditi temporalmente riconducibili a vaccini Covid-19 per 100 mila abitanti in un anno (stima in eccesso), tutte clinicamente lievi e sostanzialmente senza esiti, contro gli stimati 10-40 casi/100.000/anno descritti in letteratura extra pratiche vaccinali estensive.
Questi sono i numeri. Non opinioni o ideologie.
Riconosco il valore del rispetto delle regole per governare la convivenza civile.
Dobbiamo proteggere e informare le persone guidandole sulla base di fonti attendibili ed evidenze, non di congetture.
Le paure sono umane, vanno comprese e governate, considerando anche le ragioni della comunità, della vita, del lavoro e del futuro.
Perché la vita degli altri è la nostra vita e deve avere un posto importante nelle nostre scelte.
Come medico mi è intollerabile l’idea che la scelta di un singolo possa porre in pericolo la sua vita e quella degli altri o che si debba curare una malattia prevenibile con i vaccini nelle sue manifestazioni più gravi e rischiose.
Ho sentito spesso parlare degli esiti a distanza dei vaccini a mRNA: nessuna evidenza solida.
So però quanta vita hanno generato vaccini ben più impegnativi in altri ambiti.
Vita, non morte o disabilità.
Non sento invece parlare adeguatamente degli esiti a distanza della malattia Covid, che abbiamo imparato a conoscere, talvolta altamente invalidanti.
Ciò che sta accadendo sembra a me una incomprensibile follia che coinvolge tragicamente persone, famiglie, relazioni, professionisti, organizzazioni e credito per la Scienza.
Vacciniamoci e rispettiamo le regole di protezione, igiene e distanziamento.

GIANFRANCO SINAGRA
Direttore Dipartimento Cardiovascolare Asugi e Università di Trieste
Trieste 25/11/2021 lettera pubblicata originariamente sul Piccolo

--- Clicca QUI per un Video del prof. Sinagra del 16/4/21 sul vaccino anticovid 

--- Clicca QUI per un Video del prof. Mauro Giacca ordinario di Biologia molecolare all'Università di Trieste, nonché direttore della componente italiana del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie (Icgeb) di Trieste.