RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 9 giugno 2016

I PENSIONATI TRIESTINI HANNO VOTATO DIPIAZZA IN RISPOSTA AGLI ALLARMI DELL' INPS DI BOERI ? INTERESSANTE ANALISI: LA MAZZATA FINALE A ORSO YOGHI E' ARRIVATA DALLA POLITICA DI RENZI (E SERRACCHIANI) .

INPS PENSIONI

Inchiesta in 3 puntate
Cosolini ha puntato molto sul dimostrarsi legatissimo a Governo e Regione, con processioni di ministri e appelli della Serracchiani, MA...
TRIESTE, CAPITALE DEI PENSIONATI, È L'ESEMPIO PERFETTO. LA DISFATTA DELL'USCENTE DEL PD, COSOLINI, FA CAPIRE CHE I PENSIONATI S'INFORMANO E VOTANO IN MANIERA CONSAPEVOLE. SE CADE RENZI, CADE L'ECONOMISTA CHE PROMETTE SFRACELLI PER LE LORO VECCHIAIE
1. C'E' UN GENIO DIETRO GLI INSUCCESSI ELETTORALI DI RENZI? MENTRE IL PREMIER SI AFFANNA PER RACCOGLIERE QUALCHE VOTO IN PIU', IL PRESIDENTE DELL'INPS TITO BOERI E' RIUSCITO A FAR SCAPPARE UNA VALANGA DI CONSENSI. ECCO COME, IN UNA DAGO-INCHIESTA A PIÙ PUNTATE
2. IN UN PAESE DI 16 MILIONI DI PENSIONATI, IL BOERI SBOLOGNATO DA CARLO DE BENEDETTI DALLA SUA FONDAZIONE PER TOGLIERSI UN PESO ECONOMICO, HA TERRORIZZATO CATEGORIE NUMEROSE E INFLUENTI, DALLE FORZE DELL'ORDINE AI SACERDOTI, CON ANNUNCI E INEFFICIENZE 

Alla diffusione dei risultati elettorali, pochi hanno guardato al clamoroso risultato di Trieste. Una piccola città di confine, (QUESTO SIAMO PER L' ITALIA CHIARO? Chiaro anche a chi smania di restarci? ndr) nulla al confronto di Roma, Milano, o Napoli. Eppure, la disfatta del Sindaco uscente del PD, Tosolini - rimasto sotto il 30%, mentre il vecchio Sindaco Di Piazza tornava inaspettatamente in auge - è un ottimo indicatore. Trieste, infatti, è la città dei pensionati. Un voto che ha fatto emergere il malumore verso la semina di panico e incertezze che ha caratterizzato la gestione mediatica e inconcludente di Tito Boeri alla Presidenza deIl'INPS.
I 16 milioni di pensionati italiani, infatti, vogliono star tranquilli. Vogliono certezze. Il contrario dei continui elettroshock somministrati da Boeri, con gli annunci di riforme (che non sta a lui fare, né proporre) che hanno continuamente costretto il Governo a smentire e precisare, con crescente irritazione. I pensionati hanno un reddito fisso, e antenne sensibili: leggono i giornali, i bollettini di settore, molti s'informano online su forum dedicati. E soprattutto votano. Votano ancora in massa, diversamente da millennials, generazioni X, Y e Z.

Leggere di nuovi assegni sociali da pagare con la fiscalità generale spaventa. E ancor più le continue campagne di minaccia verso le pensioni di dirigenti d'azienda, magistrati, Forze dell'ordine (persino i sacerdoti!).

Paradossalmente, anche gli annunci di voler ridurre i vitalizi agli ex parlamentari sortiscono l'effetto opposto: il pensionato sa bene che dietro quella misura retroattiva - popolare presso il pubblico, ma impervia, perché di competenza del Parlamento, e con le porte sbarrate dalla Corte Costituzionale - si possono nascondere più facilmente altre misure retroattive. Ad esempio, contro chi percepisce pensioni slegate dai contributi effettivi (quindi col metodo retributivo). Si tratta di assegni meno robusti ma molto più numerosi, capaci di spremere non qualche decina di milioni, ma qualche miliardo di euro.
Intanto, centralini e impiegati dell'lNPS mostrano la corda di fronte a richieste che fanno emergere i ritardi organizzativi e le complicazioni burocratiche fatte di codici che cambiano ogni tre mesi, richieste vessatorie agli sportelli di inutili fotocopie di documenti, errori blu nelle "buste arancioni", e così via. Perché i professorini sanno scrivere e fare conferenze, ma non certo organizzare macchine complesse.

BOERI E LA FAMOSA "BUSTA ARANCIONE" CHE HA PROVOCATO TANTE DELUSIONI

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