RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 2 luglio 2017

IL PORTO OFF-SHORE DI VENEZIA E IL TERMINAL CROCIERISTICO TRIESTINO PER PASSEGGERI DIRETTI A VENEZIA NON S' HAN DA FARE PERCHE' SONO ENTRAMBI CAMPATI IN ARIA - "RIPORTIAMO L' ASTRONAVE SULLA TERRA..." - Parla il nuovo Presidente dell' Autorità Portuale di Venezia -



Musolino il nuovo Presidente dell' Autorità Portuale di Venezia che viene da Singapore ha messo la pietra tombale sul "Porto Off-Shore" di Venezia con il quale il precedente Presidente Costa sperava di togliere a Trieste i traffici della Nuova Via della Seta.
E' un atto di professionalità manageriale e realismo.


Tuttavia ha precisato che Venezia intende restare la tappa principale delle crociere:


Ecco le sue parole (clicca QUI):
"Dove Musolino non intende recedere di un millimetro è invece nel settore delle crociere. «Chi sostiene che i crocieristi dovrebbero scalare altrove - afferma - non vuole il bene della nostra città ma soprattutto ai cinquemila occupati che grazie a questo comparto lavorano a Venezia. E poi, attenzione: se crolla Venezia, crolla l’intero sistema crocieristico italiano, adriatico in particolare».

Ha ragione: il turismo di massa vada a Venezia perchè così vuole il mercato. 

A Trieste vada il terminal della Nuova Via della Seta con i traffici e gli insediamenti industriali, produttivi e di servizi.

Dal momento che i croceristi vogliono andare a Venezia, che è una meta turistica internazionale, è del tutto logico che le navi facciano tappa a Venezia e non a Trieste, Ravenna o Ancona.


Il progetto Dipiazzesco di trasformare Porto Vecchio in un megaterminal croceristico per far sbarcare i turisti diretti a Venezia e ammassarli sui vagoni della tradotta verso Venezia appare campato in aria.

Quale turista, anche se di massa e low cost, vorrebbe sbarcare in Porto Vecchio, essere intruppato e perdere ore in qualche improbabile museo triestino e poi farsi ore di treno per restare solo un paio d' ore a Venezia che è la sua meta agognata?


A noi sembrano ipotesi totalmente fuori mercato e l' equivalente crocieristico dell' Off-Shore veneziano: una fesseria fantascientifica!
Come dice Musolino che ha fama di persona seria con conoscenza del mondo: "Riportiamo l' astronave sulla terra !" e teniamoci saldi i piedi dopo anni di fantasie su Porto Vecchio.



Noi in Porto Vecchio preferiamo vedere il Polo Mondiale per la Robotica Subacquea della Saipem, che sta ristrutturando un capannone,

 e la borsa metalli della GMT e tanti altri insediamenti produttivi ad alta tecnologia e/o di ricerca, finanziari e di servizi piuttosto che bazar e carri bestiame per turisti in infradito che spendono solo per un caffè nell' ansia di andare a Venezia quanto prima.

Trieste ha pochi spazi e sprecare 650 ettari di area produttiva, serviti da banchine e ferrovia, per inseguire chimere turistiche è sciocco. Tanto più che l' urbanizzazione di Porto Vecchio ha costi stratosferici che non ci sarebbero per insediamenti produttivi e che basterebbe riestendere il Punto Franco tuttora esistente sulla fascia costiera.


In questi anni s'è visto che essere capolinea di crociere non porta granchè al turismo cittadino: i croceristi si imbarcano e sbarcano in gran fretta spesso senza prendere nemmeno un caffè.

Se turismo deve esserci a Trieste sia di qualità e congressuale come si addice ad una città mitteleurpea.


Cerchiamo di pensare di più al ricco turismo congressuale facendo realizzare il previsto Centro Congressi al Silos diventato un accampamento e di meno ai bazar di bancherelle e mortadelle.

Foto:
Mortadelle o alta tecnologia ?

Il turismo "di qualità" secondo la Giunta Dipiazza: Mortadella For Ever .
Dopo la mega mortadella e i fuochi artificiali in pieno giorno offerti ai croceristi dall' assessore Bucci anche l' assessore Giorgi si cimenta con la mortadella per animare i suoi "bazar" di bancherelle in centro.
File di VIP e Lord inglesi entusiasti  ...

Il Piccolo 2/7/17

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