RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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venerdì 22 aprile 2016

LETTERINA AL NUOVO DIRETTORE DEL PICCOLO: ENZO D' ANTONA



Gentile direttore D’Antona,
benvenuto a Trieste.
Lei è appena arrivato e forse non sa che Il Piccolo ha nel suo DNA il nazionalismo italiano di cui è stato il principale megafono fin dalla nascita.

Ha sempre sostenuto i vari Partiti della Nazione che si sono presentati sulla scena: dai Liberal-Nazionali ai Fascisti fino all' attuale "Partito della Nazione" di Renzi.
Partiti della Nazione vecchi e nuovi: dalla destra nazionalista al renzismo.

Si è sempre schierato contro gli interessi dei cittadini di Trieste e dei lavoratori triestini e a difesa di una casta di politici e sedicente classe dirigente locale collaborazionista abituata a sostentarsi succhiando le mammelle della lupa romana e a coltivare i propri privilegi locali.

Quando si è ammantato di una patina "innovatrice" in realtà si è solo limitato ad appoggiare una fazione del potere contro l' altra.

Per questo è meglio noto in città come "Il Bugiardello".

Se Lei è venuto a portare del giornalismo onesto, come il suo curriculum fa sperare, avrà molto da lavorare, e duramente.

Noi staremo a guardare, disposti ad applaudire se il miracolo di una stampa onesta si vedrà a Trieste.
Ma sappia che, purtroppo, decenni di cattive esperienze ci hanno reso diffidenti e del Piccolo non ci fidiamo.

Non si sbilanci in dichiarazioni impegnative e soprattutto false come quella sul DNA del Piccolo, che è stata inconsapevole oggetto di ilarità generalizzata.

Si legga questo panegirico di Cosolini sul suo predecessore Possamai e capirà molto sull' indipendenza e imparzialità del giornale che dirige.

Buona fortuna.


L'articolo di congedo di Paolo Possamai sul Piccolo di oggi non è semplicemente il saluto finale di un direttore che ci lascia per affrontare nuove sfide professionali.
È una vera e propria DICHIARAZIONE D'AMORE verso questa città che, negli anni, ha conosciuto profondamente, comprendendone la grande storia, i problemi, gli errori, ma, soprattutto, il grande potenziale che sembrava fino a poco fa destinato a rimanere inespresso, senza riuscire a realizzarsi.
C'era già stata una sua appassionata dichiarazione quando, qualche settimana, fa nell'ambito delle lezioni di Laterza aveva letto la storia di Trieste attraverso i fregi dei suoi palazzi storici.
Il suo intervento di oggi ci parla, invece, di futuro. 
Un futuro che è alla nostra portata perché lo stiamo già costruendo giorno per giorno. Ci parla di una città nuova e in movimento e di una squadra, anzi, per meglio dire, di un equipaggio composto da tante persone che in diversi campi dell'economia, della scienza, della cultura, del turismo, dei servizi pubblici, hanno deciso di partecipare a questa sfida.
Ma non è la sfida di alcuni bensì quella di tutta la comunità.
Per questo a PAOLO POSSAMAI dico che il torpore e il vittimismo ce li lasciamo volentieri alle spalle perché è arrivato il momento della passione e dell'impegno. Per una Trieste protagonista.
A lui auguro nuovi successi professionali. A Trieste auguro che tanti giornalisti italiani e del resto del mondo se ne innamorino.
Al nuovo direttore del Piccolo ENZO D'ANTONA do il benvenuto e auguro buon lavoro nel dirigere un giornale che è parte del cuore pulsante della città
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