RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 18 aprile 2016

REFERENDUM, ASTENSIONISMO E COMUNALI


IL RAGGIUNGIMENTO DEL BALLOTTAGGIO  ALLE COMUNALI PER LE FORZE “ANTISISTEMA” E’ POSSIBILE  MA NON SARA’ UNA PASSEGGIATA -
ATTENZIONE A NON "LAVORARE  PER IL NEMICO".


I risultati a Trieste del referendum suggeriscono una riflessione dettagliata.
L’ area di Governo ha vinto alimentando l’ antipolitica peggiore: quella dell’ astensionismo  cioè della passività e del disinteresse dei cittadini  verso la cosa pubblica.


E’ una deriva antidemocratica pericolosa che può estendere la sua influenza anche alle Comunali favorendo l’ astensionismo già alto (intorno al 50%) e di conseguenza i partiti che hanno clientele costruite con favori:  “truppe cammellate” che, ovviamente, le formazioni antisistema non hanno.

I risultati di Trieste sono in linea con quelli nazionali: al Referendum ha votato solo il 32,2% degli aventi diritto, che dal 2011 sono calati di ben 25.266 unità (da 183.952 a 159.986) riflettendo un PESANTE CALO DEMOGRAFICO IN ATTO soprattutto dei Triestini.

Tuttavia hanno votato per il SI  43.707 cittadini (e al voto sono andati 51.000 elettori): i dati li trovate QUI  .

Teniamo  conto che alle precedenti Comunali, con 25.000 elettori in più,  i contendenti sono andati al ballottaggio con i seguenti voti: Cosolini 32.623 e Antonione 23.724: i dati li trovate QUI.

Inoltre alle politiche del  2013 il M5S, che è la forza politica di peso che più decisamente si è spesa per il SI al Referendum,  ha preso 33.096 voti ( come trovate QUI ).

Vi è pertanto la concreta possibilità per il M5S di andare al BALLOTTAGGIO, e poi, con la strada in discesa, vincere e mandare a casa i partiti e la classe dirigente che ha ridotto Trieste all’ ombra di se stessa.

Per quanto riguarda l’ area indipendentista – autonomista il nostro sondaggio interno chiarisce che la maggioranza non ritiene possibile arrivare al ballottaggio (vedi QUI), cosa impossibile anche per le formazioni alla sinistra del PD tra cui la
 "Sinistra per Trieste" di Prodani e Sossi.

Interessanti anche le considerazioni di FAQ Trieste, da cui abbiamo rubato la foto, e che trovate QUI.


Dunque il ballottaggio si giocherà tra tre protagonisti: Cosolini, Menis e Dipiazza che alcuni sondaggi e stime danno grosso modo allo stesso livello di probabilità di successo.

Menis  del M5S ha presentato il programma negli scorsi giorni: un programma che si incentra sul Punto Franco  e sullo sviluppo economico e dei posti di lavoro.
Lo analizzeremo in un prossimo post ma, anche sulla base di quanto già espresso pubblicamente ( vedi QUI) ci sono molti punti di contatto e condivisione con i nostri CINQUE PUNTI PER TRIESTE , ora diventati 6.

IL RISCHIO DELLE COMUNALI E’ CHE, PER UNA MANCIATA DI VOTI,  VADANO AL BALLOTTAGGIO COSOLINI E DIPIAZZA, lasciando ai margini e consegnando all’ irrilevanza politica sia il M5S che gli Indipendentisti che la Sinistra tra cui la "Sinistra per Trieste" di Prodani - la legge elettorale premia la coalizione vincente e penalizza gli altri - e perpetuando un sistema politico mortale per Trieste se prolungato per altri 5 anni.


Va iniziata una riflessione su come evitare il rischio che, per una manciata di voti dispersi, si perda l' occasione di iniziare una nuova fase storica per Trieste, trampolino e periodo di transizione indispensabile per obiettivi più ambiziosi e in attesa che il movimento indipendentista e autonomista sia in grado di esprimere una rappresentanza politica più coesa in grado di far conoscere e realizzare un programma di governo praticabile concretamente, invece di tre liste in concorrenza distruttiva, spesso non in grado di elaborare autonomamente un programma che vada oltre gli slogan. 







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