Ieri è stata presentata la versione definitiva dello "studio" dell' advisor Ernst&Young sull' urbanizzazione in chiave turistica di Porto Vecchio.
Niente di nuovo rispetto alla fase precedente (clicca QUI e QUI ): un "copia e incolla" di dati noti, desideri e sogni costato €180.000 di soldi pubblici.
Su richiesta dei politici hanno dimezzato, sulla carta, i tempi ipotizzati per la realizzazione: da 25 anni a 12. Basterà aver la pazienza di attendere per verificare che si tratta di pure chiacchiere.
Restano inalterati tutti i problemi di questo progetto folle di urbanizzazione di un area enorme di una città in forte calo demografico.
Lo stesso Cosolini ha ricordato che tutti i recuperi portuali avvenuti nel mondo, in un periodo di economia in crescita e di disponibilità di soldi pubblici, sono avvenuti per aree molto più piccole in città molto più grandi e in crescita...
Ecco le prime domande che attendono risposta:
--- come superare gli enormi limiti di un vincolo architettonico demenziale che impedisce ammodernamenti di facciate e interni?
--- chi paga l' infrastrutturazione primaria (fogne, viabilità ecc) che l' Acega valuta in 140 milioni per l' area esclusa la concessione Greensisam e che complessivamente viene stimata in almeno 300 milioni ?
--- come si rendono compatibili le attività (e le movimentazioni) esistenti all' Adriaterminal, tra cui la base Saipem per la robotica subacquea che ha appena iniziato i lavori di ristrutturazione per circa 3 milioni (clicca QUI)
--- chi paga la bonifica del torrente Chiave e delle fogne lì convogliate e del Terrapieno di Barcola pieno di rifiuti tossici dell' inceneritore?
--- Qual' è la situazione geologica reale dei terreni (si è appena aperta una voragine maleodorante) ?
--- Chi sarebbero gli investitori disposti CONCRETAMENTE ad investire fino ai 5 miliardi annunciati dal sen. Russo ? La vicenda Greensisam, con tutta la parte più pregiata di Porto Vecchio bloccata da un contenzioso e con un ipotizzato Fondo Svizzero fuggito, non insegna niente ?
--- Non desta qualche preoccupazione il fatto che il Comune, nuovo proprietario dell' area, sia in bolletta, aumenti pertanto tariffe e multe, e che CHIUDA AL TRAFFICO PERFINO PEDONALE LA BRETELLA FINO A LARGO SANTOS per mancanza di risorse sufficienti a mettere in sicurezza quella piccola parte di strada ?
Insomma da una parte si fanno annunci mirabolanti sull' urbanizzazione, con abitazioni (!), di Porto Vecchio, dall' altra si chiudono anche ai pedoni strade finora accessibili per mancanza dei fondi necessari alla messa in sicurezza: novella Città Proibita.
E' chiaro che l' unico modo per ridare vita rapidamente a Porto Vecchio è l' uso produttivo in regime di Punto Franco cui è sempre stato adibito prima dei vincoli architettonici.
Il resto sono chiacchiere e sono passati due anni e mezzo dalla "sdemanializzazione" senza che si sia spostato concretamente un solo chiodo.
Cosa ci costruiranno sopra i fantomatici investitori ?
Nessun commento:
Posta un commento