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giovedì 15 dicembre 2016

PORTO VECCHIO - CHE FINE HANNO FATTO GLI INVESTITITORI SAUDITI DI RUSSO E QUELLI DEL DUBAI DI DIPIAZZA? - INVESTITORI INESISTENTI MA COSTI REALI - SAUDITI E JIHADISTI -


E' stato chiarito, senza ombra di dubbio, che l' inserimento di Porto Vecchio nel patrimonio del Comune comporterà COSTI ENORMI per il medesimo che non ha fondi disponibili, al punto che il Centro Destra, che ha fatto propria la follia dell' urbanizzazione dell' area, ha proposto in Consiglio Comunale di richiedere il 15% dei proventi di eventuali vendite a parziale compensazione delle spese (clicca QUI).

Tuttavia il 15% di zero continua ad essere zero.
Bisogna allora esaminare di quali vedite si parla, a quali acquirenti e investitori e con che tempi.


Il 10 agosto  Dipiazza ha annunciato di aver inviato in Dubai a potenziali investitori il cosiddetto "Piano Strategico" di Ernst & Young (clicca QUI).




Sono passati oltre 4 mesi: si sa qualcosa di questi investitori del Dubai? Non ci risulta.




Dipiazza ha detto anche: "Per i potenziali investitori sarà valutata, insieme all’advisor, la direzione da seguire ".
Si sa qualcosa dei potenziali investitori indicati da Ernst & Young ? Non ci risulta.


Il sen. Russo ha più volte dato ad intendere che ci sono "Fondi o gruppi Sauditi" e di altre nazionalità interessati ad investire in Porto Vecchio (vedi fine dell' articolo del Piccolo, da rileggere per la quantità impressionante di balle a partire da quella che annunciava per l' estate dello scorso anno 2015 "Porto Vecchio sul mercato", clicca QUI).




Si sa qualcosa di questi investitori Sauditi del sen. Russo ? Non ci risulta.


E poi: siamo sicuri di volere questi investitori sauditi a Trieste?
Siamo sicuri che non farebbero quello che hanno fatto in Belgio, trasformando il quartiere di Moleenbeeck in un centro di diffusione dell' islam wahabita e in un covo di terroristi jihadisti ?


Il Belgio ha aperto a questi riveriti investitori nel 1999, con finalità petrolifere.
Il risultato si è visto e ne parla il Sole 24 Ore in questo articolo: clicca QUI.


La scorsa settimana al Circolo Veritas è stato presentato il libro "Eurasia e Jihadismo: guerre ibride sulla Nuova Via della Seta" di qualificatissimi esperti di sicurezza internazionale.
Trieste si candida ad essere il terminal della Nuova Via dela Seta Marittima e l' idea di dare una parte della città ai sauditi non ci piace per niente, soprattutto dopo la lettura di quel libro che consigliamo al senatore.

Il sen. Russo, inguaribile fantasticatore, alla fine dell'articolo dice: "Logicamente saranno questi investitori e non il Comune, come afferma chi agita falsi problemi, a finanziare anche l'infrastrutturazione dell'area».

Infatti adesso per l' area Greensisam, la più pregiata, c'è un contenzioso giudiziario che costerà caro al Comune (clicca QUI), perchè l' investitore NON vuole farsi carico dell' infrastrutturazione e il fondo svizzero che lo appoggiava si è dato alla fuga...

In ogni caso di investitori, sauditi o meno, non c'è traccia.

E nemmeno dei soldi per il Comune.

Noi speriamo solo che tra un po' di tempo il Comune con l' acqua alla gola per le spese insostenibili non finisca per dare Porto Vecchio al primo bandito di passaggio pur di avere qualche soldo.


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