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lunedì 30 maggio 2016

"VOTO DISGIUNTO" DECISIVO PER LE COMUNALI: PARLANO DI NOI


L' ottimo Fabio Dorigo, commentatore politico del Piccolo, oggi parla di noi e della nostra proposta di "voto disgiunto" a favore di Menis alle prossime elezioni, fin dal primo turno del 5 giugno.
E' un' articolo "tecnico" e pertanto privo dell' abituale tono ironico con cui il principe dei commentatori politici locali del Piccolo tenta di intrattenere i lettori su temi ritenuti noiosi.
Con diversi esempi di elezioni precedenti illustra come il VOTO DISGIUNTO sia decisivo per il ballottaggio.

Soprattutto in una situazione come questa dove tre candidati si contendono a poca distanza  l'uno dall' altro la possibilità di proseguire al secondo turno.




Questa la parte dell' articolo che ci riguarda:
-"Ma il voto utile e disgiunto interessa anche il frammentato arcipelago indipendentista triestino e le sue tre liste. «Rinascita triestina, blog di area indipendentista, ha effettuato un sondaggio tra i propri lettori da cui risulta che il 77,6% è favorevole al voto utile e disgiunto, indicando fin dal primo turno il 5 giugno, il candidato più vicino che abbia la possibilità concreta di andare al ballottaggio» spiega il direttore Paolo Deganutti che è stato fino a poco tempo fa il portavoce della lista “Uniti per Trieste” che candida l’avvocato Nicola Sponza. «È ormai accertato che vi sono solo tre candidati in grado di arrivare al ballottaggio: Cosolini, Dipiazza e Menis. Pertanto invitiamo i nostri lettori e i cittadini a concentrare il voto sul candidato Paolo Menis del M5S, fin dal primo turno, utilizzando anche il “voto disgiunto” che consente di votare contemporaneamente la propria lista e un candidato sindaco di una lista diversa».

Menis, del resto, ha nel programma un riferimento chiaro all’Allegato VIII con l’utilizzo del Porto Franco internazionale"-

Così parlò Dorigo riportando la nostra posizione che confermiamo.

Cliccando QUI trovate un nostro precedente articolo coi risultati del nostro sondaggio di cui si parla.


Di seguito invece il testo completo dell' articolo  odierno di Fabio Dorigo sul Piccolo a pag.16:

L’incognita del voto disgiunto alle elezioni - L’opzione di indicare un candidato sindaco e una lista che ne supporta un altro potrebbe risultare decisiva per il ballottaggio.
Elettori felici e disgiunti. «Ciascun elettore può votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato con la lista votata, tracciando un segno sul relativo rettangolo». Così prevede la legge per i comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti. Nel 2011 il voto disgiunto ebbe un peso notevole in casa del centrodestra: il candidato Roberto Antonione perse l’1,86% di consensi sulla sua coalizione (Pdl, Lista Dipiazza, Lista Antonione, Pensionati, Destra sociale), mentre Franco Bandelli guadagnò il 2,01%. La candidatura a sindaco di Bandelli era stata votata da 10.910 persone (10,76%) mentre le tre liste che l’avevano supportata (Un’Altra Trieste, La Destra, Giovane Destra) avevano messo assieme 6.999 voti (8,68%). Non c’è da scherzare, insomma, con il voto disgiunto. A Trieste, il 5 giugno, potrebbe risultare determinante per il ballottaggio. La gara è a tre: il sindaco in carica Roberto Cosolini (centrosinistra), l’ex sindaco Roberto Dipiazza (centrodestra) e l’outsider Paolo Menis (Movimento 5 Stelle). Il voto disgiunto potrebbe fare la differenza. Il primo ad evocare il voto disgiunto in queste elezioni è stato Fabio Omero, ex assessore esonerato dalla giunta Cosolini e esponente della sinistra triestina (ora con Possibile di Civati), che si è trovato il fratello Sergio nella lista civica “Insieme per Trieste” che sostiene il sindaco uscente del Pd, renziano dell’ultima ora, per lui invotabile. «Grazie al voto disgiunto posso votare per mio fratello» sorride. Il voto al candidato sindaco andrà invece a Menis, Movimento 5 Stelle. «Il voto utile a Trieste si gioca a tre: Cosolini, Dipiazza e Menis. Escludendo i primi due, vecchie ciabatte della politica, non resta che un’unica scelta». Il voto disgiunto utile non sarà un caso isolato. Molti elettori di Francesco Russo alle ultime primarie del centrosinistra non hanno fatto mistero di poterne fare uso: potranno votare i candidati “metropolitani” nella lista del Pd e poi un altro candidato sindaco. Stesso discorso a sinistra: gli elettori di Marino Sossi («Mi candido per fare perdere Cosolini e questo Pd» ha dichiarato di recente in tv) e di Iztok Furlani› potrebbero accarezzare l’idea di anticipare al primo turno la resa dei conti nel centrosinistra. Non si esclude il voto disgiunto anche nel centrodestra. Nel segreto dell’urna molti elettori di Forza Italia potrebbero ripetere lo sgarbo fatto nel 2011 ad Antonione. In molti non hanno gradito la scelta forzata di Dipiazza piovuta da Arcore. Dei camberiani non ci si può fidare. Il “viva l’A e po bon” offerto dal divo Giulio in coppia con Umberto Lupi è tutto un programma. 
Ma il voto utile e disgiunto interessa anche il frammentato arcipelago indipendentista triestino e le sue tre liste. «Rinascita triestina, blog di area indipendentista, ha effettuato un sondaggio tra i propri lettori da cui risulta che il 77,6% è favorevole al voto utile e disgiunto, indicando fin dal primo turno il 5 giugno, il candidato più vicino che abbia la possibilità concreta di andare al ballottaggio» spiega il direttore Paolo Deganutti che è stato fino a poco tempo fa il portavoce della lista “Uniti per Trieste” che candida l’avvocato Nicola Sponza. «È ormai accertato che vi sono solo tre candidati in grado di arrivare al ballottaggio: Cosolini, Dipiazza e Menis. Pertanto invitiamo i nostri lettori e i cittadini a concentrare il voto sul candidato Paolo Menis del M5S, fin dal primo turno, utilizzando anche il “voto disgiunto” che consente di votare contemporaneamente la propria lista e un candidato sindaco di una lista diversa». Menis, del resto, ha nel programma un riferimento chiaro all’Allegato VIII con l’utilizzo del Porto Franco internazionale. Di voto disgiunto parla il movimento indipendentista Territorio Libero: indicando la preferenza a due candidati di “Uniti per Trieste” lascia aperta l’opzione sul sindaco. «Anche chi ha deciso, per qualsiasi motivo, di supportare un altro candidato sindaco - si legge nell’indicazione di voto - potrà, tramite voto disgiunto, votare - oltre che per il proprio candidato sindaco - per eleggere questi due consiglieri, indicandone il nome vicino alla lista “Uniti per Trieste”». Il voto disgiunto? Una grande conquista. 



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