RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 27 aprile 2016

LIBIA: SCARPONI SULLA SABBIA E PORTUALITA' - TRIESTE E' IL MAGGIOR PORTO PETROLIFERO CHE RISENTIRA' PER SICUREZZA E TRAFFICI



Figure sopra: il porto di Trieste è il maggior porto petrolifero
- Per "rinfuse liquide" si intendono idrocarburi compreso il gas liquefatto che al momento a Trieste non è significativamente presente finchè non viene costruito il Rigassificatore -

Se qualcuno pensa che le ambizioni neocoloniali del Governo Renzi in Libia siano senza conseguenze a Trieste si sbaglia.

L' intervento militare in Libia sotto guida italiana è ormai quasi certo: richiesto, come previsto, dal governo fantoccio, appositamente sbarcato a Tripoli, formalmente per difendere gli impianti petroliferi dall' ISIS ma, soprattutto, dal generale Haftar capo reale del governo cirenaico di Tobruk sotto protezione dell' Egitto, e formalmente per difendere la delegazione ONU.


L' Italia, alla ricerca spasmodica di un ruolo internazionale per far dimenticare la crisi interna, si va a infilare nel ginepraio tribale e petrolifero libico senza avere alcuna idea di come uscirne e senza averne la capacità politica e militare.


Un' autentica avventura come tutti gli altri interventi occidentali in Medio Oriente, falliti e controproducenti sistematicamente a partire dallo stimolo e sostegno alle cosiddette "Primavere Arabe" per arrivare agli interventi in Iraq, Siria e Libia che sono diventate polveriere e serbatoi di emigrazione incontrollata.

L' Italia finora era defilata fra gli obiettivi del terrorismo internazionale ma ora entra nel mirino a pieno titolo.
E, in una questione petrolifera, diventa bersaglio strategico il principale porto sia per volumi sia perchè  rifornisce il centro europa coinvolto nell' impresa: Trieste.

A riprova che non si tratta di fantasie ricordiamo il devastante attentato palestinese al terminal dell' oleodotto SIOT del 1972.

Trieste  con il suo Porto Franco Internazionale deve puntare alla NEUTRALITA' che giuridicamente le spetta.

Ed è opportuno che una mozione in tal senso sia approvata al Consiglio Comunale:
Trieste libera e neutrale non vuole essere coinvolta in avventure neocoloniali.


QUI Per chi vuole approfondire la situazione libica un articolo di Lucio Caracciolo direttore di Limes 





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