RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 13 marzo 2016

UNITI PER TRIESTE - SINTESI DEL PROGRAMMA ELETTORALE



Uniti per Trieste è una Lista costituita da soggetti provenienti da diversa estrazione sociale, diverse esperienze lavorative ed imprenditoriali, conoscitori delle quotidiane problematiche della cittadinanza e convinti nel perseguire nel governo della città prioritariamente gli obiettivi di: sviluppo economico e garanzie di adeguata assistenza e sicurezza per la comunità triestina, invertendo le attuali nefaste prospettive per il futuro della nostra Trieste.
È di massima importanza eleggere un Sindaco libero dai partiti “romani” e “regionali” che non sia costretto a sottostare ai loro diktat e che finalmente possa sostenere scelte che restituiscano al Territorio poteri e fondi che per Trieste vengono attualmente trasferiti a Roma o in Regione.
I governi che si sono succeduti dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi hanno perseguito una sistematica politica di blocco economico di Trieste fino a portare la città nello stato in cui si trova, imponendo con arroganza scelte scellerate e contrarie ai sentimenti e agli interessi dei cittadini.
Da molti decenni la cittadinanza continua a dare segnali di insoddisfazione, dalle manifestazioni contro la chiusura del Cantiere S. Marco (1966), alle manifestazioni del 2013 fino quella di quest’anno in difesa della salute e dell’ambiente, e con la consistente astensione dal voto, chiara espressione di mancanza di fiducia nei candidati proposti.  Ma è evidente che, l’astensione ha favorito e favorirà ancora, se ripetuta, gli schieramenti che finora hanno governato.
UNITI per TRIESTE, più razionalmente e realisticamente, si prefigge precisi obiettivi che innescheranno una serie di eventi che nessuno potrà fermare per portare al compimento delle aspettative e i cui benefici si potranno vedere in tempi rapidi. Per questo ti chiediamo di aderire al nostro programma e di non ridare il tuo voto a chi interessa solo il potere e ci ha portato in questa situazione, o a chi non è preparato a gestirla, o a chi  ”deve” obbedire a Roma. E siamo fermamente convinti che, purtroppo, Trieste non avrà più un’altra occasione di riscatto.

ESTRATTO DAL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA LISTA  
UNITI per TRIESTE

UN SINDACO CHE UTILIZZI TUTTE LE LEGGI A BENEFICO DELLA CITTA’
Il Sindaco di Trieste attualmente non può immediatamente interferire con la legislazione italiana e regionale: è però potere del Sindaco usare le proprie competenze per condizionare ed eventualmente contrastare le scelte esterne ritenute negative allo sviluppo della città.
Tuttavia la città di Trieste ed il suo Territorio godono di favorevoli leggi, anche internazionali, che consentirebbero – se applicate - un rapido sviluppo economico ed un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Tali leggi non sono mai state impugnate dai governanti della nostra città, ma – in sinergia con i poteri centrali e regionali – sono rimaste volutamente inutilizzate, se non travisate nel loro contenuto.
Uniti per Trieste intende sfruttare ogni mezzo per usare la legislazione in vigore nell’ottica della sua positiva applicazione a beneficio della città.

CONTROLLO COMUNALE delle AZIENDE di SERVIZIO
Per eliminare i disservizi riscontrati dalla cittadinanza nella richiesta dei pagamenti della fornitura di acqua, energia e gas, è necessario ricollocare le aziende fornitrici dei servizi sotto il diretto controllo del Comune.

PER IMPOSTE e TASSE EQUE e per BENEFICI FISCALI
L’addizionale comunale IRPEF nella regione FVG viene applicata con criteri diversi. Trieste, con lo 0.8% impone l’aliquota massima, superiore a quella applicata agli altri capoluoghi regionali, ma non sembra godere di superiori servizi al cittadino. Trieste, per la sua posizione geopolitica - circondata da uno Stato con livello di tassazione molto più vantaggioso - è doppiamente penalizzata.
Sarà impegno del Sindaco richiedere l’estensione dei benefici fiscali alle imposte dirette, come nella neo istituita Zona Franca di Taranto, dove le imprese godono dell'esenzione dall'imposta sui redditi, dall'imposta regionale sulle attività produttive e da eventuali oneri contributivi.
Il solo gettito generato dal porto (tasse portuali/erariali, dazi di importazione, imposte indirette e dirette sui redditi dell’indotto) dal quale deriva attualmente il 30% del commercio estero del Friuli Venezia Giulia, e che dovrebbe legittimamente rimanere interamente nelle casse del Comune, può invertire il trend economico e sociale della città di Trieste.
Tali risorse sono ingenti, e se sommate a quelle generate da altre attività del Territorio sono largamente sufficienti per l’autonomia economica e finanziaria della città.

NUOVI INVESTIMENTI con più LAVORO e nuova OCCUPAZIONE
La politica di Austerity europea e del Governo hanno aggravato la già grave crisi occupazionale generata dal rallentamento dell’economia dei paesi “occidentali” a seguito della crisi finanziaria del 2008. Troppe aziende sono state costrette a chiudere o trasferirsi in paesi che offrono vantaggi fiscali.
E’ indubbio che un’inversione di tendenza potrà avvenire solo se ci si attiverà per attrarre investimenti di lungo respiro. La fiscalità di vantaggio, applicabile a Trieste, è una delle iniziative prioritarie da intraprendere.
Per compensare da subito la crisi occupazionale intendiamo ripristinare la SELAD (Sezione Comunale Lavori Aiuto ai Disoccupati), già positivamente sperimentata nel secondo dopoguerra.

PER LO SVILUPPO DEL PORTO e per LA ZONA FRANCA TERRITORIALE
Si stanno ristrutturando le correnti di traffico internazionali con la Cina e l’area del Pacifico, che assumono importanza strategica. La Russia cerca di riprendere il suo ruolo internazionale ed aspira al Mediterraneo. Il Canale di Suez, appena raddoppiato, offre insperabili ed eccezionali potenzialità di commercio marittimo.
La Trieste, quella storica, dell‘economia del mare, ha assoluta necessità di ogni metro lineare di banchina e ogni metro quadrato di area retrostante, per assolvere al suo ruolo di centro economico, finanziario e assicurativo e di porto mercantile internazionale al servizio dell’hinterland europeo.
Trieste ha tutte le potenzialità per diventare il grande “hub” (polo) del nord Adriatico perché ubicata nel posto più idoneo ed è dotata di profondi fondali naturali, inoltre si trova già in regime di Porto Franco extra UE.
Il Punto Franco Nord (Porto Vecchio) volutamente abbandonato e lasciato in degrado da decenni, mediante appropriati provvedimenti, dovrà essere rivitalizzato mantenendo il regime e l’estensione dell’area di Punto Franco;                                                                                                                         
con fiscalità di vantaggio attrarrà l’insediamento di ogni tipo d’impresa:   centri finanziari/bancari “Off-shore”, enti di ricerca legati all’Area Science Park ed altre istituzioni scientifiche, incubatori di start-up, borsa, custodia e movimentazione di materie prime e metalli (anche preziosi) ed opere d’arte, trasformazione di merci in regime extra-doganale, assemblaggio di macchinari ad alta tecnologia, cantieristica da diporto.                                                                                                                                               
L’infausta volontà di smembramento del Punto Franco Nord (Porto Vecchio) comporterà la creazione di almeno nove Punti Franchi separati fra loro e la complicata realizzazione dei diversi Punti Franchi richiederà l’adozione di recinzioni dedicate e numerosi varchi doganali presidiati, con conseguenti lungaggini burocratiche e dispendio di tempo e denaro.
L’obiettivo che perseguiremo è la creazione della Zona Franca Territoriale, già concessa a Livigno (SONDRIO) che rimuoverebbe tutti gli ostacoli oggi presenti che impediscono lo sviluppo della città. Zona Franca richiesta anche da Gorizia e dall’Isontino, mentre a Trieste è sufficiente allargare i Punti Franchi che già esistono.

LE CIRCOSCRIZIONI DELL’ALTIPIANO
La città di Trieste include una parte dell’altopiano carsico che necessita di un impegno specifico sia linguistico-culturale, che ambientale. Si prevede l’attivazione di nuovi asili nido di madrelingua slovena (Prosecco, Opicina, Basovizza). Per quanto riguarda l’ambiente va attivata la prevenzione del dissesto idrogeologico del ciglione carsico con il ripristino delle terrazze e discese a mare e va prevista la bonifica delle aree inquinate. Va incentivato l’ampliamento delle aree coltivabili e la cura selvicolturale, con il contenimento della diffusione di vegetazione esotica infestante. Va risolto l’adeguamento alla legislazione venatoria Slovena in relazione alla fauna dannosa alle colture. Va rivisto lo Statuto delle UTI imposto dalla Regione.

PER UNA SANITA’ A MISURA DI CITTADINO e PER IL BURLO GAROFALO
La struttura sanitaria è attualmente di esclusiva competenza della Regione.
Nonostante la dedizione dei medici e del personale ausiliario, le recenti riforme, prodotto della “spending review” (revisione della spesa), diminuiscono progressivamente la qualità dell’assistenza ai malati e introducono l’aumento degli oneri a carico del cittadino. La riduzione dei posti letto a Trieste aggrava la già critica accoglienza ospedaliera e del pronto soccorso.
Seppur limitato nei suoi interventi (emergenze sanitarie e prevenzione ed eliminazione di gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica) il Sindaco può contrastare scelte che vengono reputate peggiorative.
Il Burlo Garofolo è una struttura dotata di personalità giuridica pubblica e autonomia gestionale ed imprenditoriale. Bisogna impedire il suo previsto trasferimento, che lo svuoterebbe della sua autonomia giuridica e di ricerca pediatrica trasformandolo in mero reparto di maternità nella struttura di Cattinara e lo farebbe assorbire nella struttura sanitaria regionale paralizzandone l’autonomia.

FERRIERA DI SERVOLA da RICONVERTIRE a TUTELA dei CITTADINI TUTTI
La Ferriera di Servola, progettata inizialmente per una produzione relativamente modesta, ha raggiunto il massimo sviluppo alla fine degli anni ’30. Dagli anni ’90 è in continua crisi e dal 2002 si regge di fatto grazie al regime Cip6 con cui è agevolata la produzione elettrica della centrale alimentata dai gas di cokeria.  Vari sono stati i passaggi di proprietà, senza però un reale beneficio ambientale e garantendo a stento un livello occupazionale. L’insostenibilità dell’inquinamento raggiunto con la proprietà attuale è stato stigmatizzato con la manifestazione del 31 gennaio scorso, che ha voluto anche denunciare tutte le promesse disattese dall’azienda e dalla politica.  Non appare percorribile altra soluzione che la rapida dismissione dell’“area a caldo” perché gli impianti obsoleti non sono in grado di raggiungere adeguati standard ambientali e comporta inoltre lavorazioni incompatibili con un insediamento urbano. Le recenti modifiche hanno aggravato l’inquinamento, aggiungendo anche quello acustico. L’area a mare va destinata a terminal portuale e logistico, attuale carenza di banchine di approdo, assicurando il sostegno economico dei lavoratori durante la trasformazione pilotata.
Uniti per Trieste conferma l’assoluta contrarietà dell’insediamento del rigassificatore, incompatibile con i traffici portuali attuali e futuri e con la sicurezza dei cittadini.

PER i CITTADINI IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE e per i PENSIONATI
Nei poteri del Sindaco rientra l’adozione di provvedimenti, integrativi a quelli già previsti, per il sostegno dei pensionati e dei soggetti in disagio economico mediante aiuti e sgravi fiscali. Sarà impegno del Sindaco richiedere un vantaggioso regime di tassazione per le pensioni dei residenti nella  Zona  Franca  Territoriale extra-doganale di Trieste in modo da renderla analoga a quella, molto più bassa, della contigua Slovenia o Austria dove ormai diversi concittadini trovano più conveniente trasferire la propria residenza per questo solo fatto. Tale regime, in virtù della minor tassazione, consente di aumentare il potere d’acquisto, di circa il 25-30%.
L’istituzione di un anagrafe degli anziani suddivisa per quartiere e da affidare alle singole Circoscrizioni, potrà evidenziare le situazioni delle persone sole, malate o non autosufficienti, da monitorare costantemente.                                                                                                                                  
Numerosi sono i pensionati ancora volonterosi di mettere a disposizione la loro esperienza e professionalità al servizio della cittadinanza. Sarà istituito un albo dei pensionati disponibili a prestazioni di volontariato.                                                                                                                               
In merito alle CASA POPOLARI (ATER) va effettuata una rivisitazione delle graduatorie introducendo il parametro dell'anzianità di residenza nel comune.

LE NUOVE GENERAZIONI
L’impegno più importante dell’Amministrazione comunale e di tutti i cittadini sarà rivolto, nei prossimi cinque anni, alle nuove generazioni di triestini che dobbiamo far crescere in una città che loro devono sentire come propria e della quale devono sentirsi fieri. E’ necessario creare una rete tra le strutture cittadine: asili nido, scuole materne comunali, istituzioni scolastiche e soprattutto i “ricreatori comunali” che, al contrario dell’attuale tendenza, è nostra intenzione rivitalizzare ampliando la fruizione delle strutture attualmente largamente sottoutilizzate e, infine i “centri estivi”.
L’abbandono della città da parte dei giovani è ormai cronico: sarà valorizzato il principio della “stare con i giovani” oltre a quello del “fare per” i giovani. Un progetto per Trieste che coinvolga i giovani deve portare al loro radicamento nella città, a non costringerli ad andare altrove, magari nella speranza di un lavoro, anche se precario.

PER UNA CITTA’ PIU’ SICURA che ASSISTE I PROPRI CITTADINI
La cittadinanza deve sentirsi sicura in qualsiasi momento della vita sociale. Si provvederà alla riforma del mansionario della Polizia Municipale e l’intensificazione del controllo nei luoghi considerati più a rischio.
Sarà prioritaria la repressione della (micro)criminalità, furti, truffe, aggressioni, spesso perpetrate da soggetti non residenti stabilmente in città.
Così come è necessaria una costante ed implacabile azione di controllo e repressione di qualsiasi attività legata a profitti illeciti o potenzialmente riconducibile alla malavita organizzata.

LINEE DI TRASPORTO URBANO adeguate alle necessità dei TRIESTINI
Certi di cogliere la volontà della stragrande parte della cittadinanza le linee di trasporto urbano saranno ripristinate nel centro città, senza modifiche provvisorie di percorso, come originariamente previsto dal capillare sondaggio effettuato anni or sono per soddisfare l’utenza. Saranno presi opportuni provvedimenti per migliorare viabilità e circolazione ciclabile e per l’integrazione tra le diverse forme di mobilità sostenibile.

PER UNA CITTA’ COLLEGATA con L’EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
Il Sindaco si impegna a tutte le azioni necessarie per il ripristino del collegamento ferroviario passeggeri con tutte le capitali europee limitrofe: da Vienna a Praga, da Lubiana a Budapest, già in atto nel lontano 1900 e soppresso dalle Ferrovie dello Stato italiane, anche per evitare che la crisi di Shengen lasci Trieste e il suo porto nuovamente confinati e isolati.


(Per approfondire: vedere il Programma Amministrativo dettagliato)
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