Uniti per Trieste è una Lista costituita da soggetti
provenienti da diversa estrazione sociale, diverse esperienze lavorative ed
imprenditoriali, conoscitori delle quotidiane problematiche della cittadinanza
e convinti nel perseguire nel governo della città prioritariamente gli
obiettivi di: sviluppo economico e garanzie di adeguata assistenza e sicurezza
per la comunità triestina, invertendo le attuali nefaste prospettive per il
futuro della nostra Trieste.
È di massima importanza eleggere un Sindaco libero dai
partiti “romani” e “regionali” che non sia costretto a sottostare ai loro
diktat e che finalmente possa sostenere scelte che restituiscano al Territorio
poteri e fondi che per Trieste vengono attualmente trasferiti a Roma o in
Regione.
I governi che si sono succeduti dalla seconda metà del
secolo scorso ad oggi hanno perseguito una sistematica politica di blocco
economico di Trieste fino a portare la città nello stato in cui si trova,
imponendo con arroganza scelte scellerate e contrarie ai sentimenti e agli
interessi dei cittadini.
Da molti decenni la cittadinanza continua a dare segnali di
insoddisfazione, dalle manifestazioni contro la chiusura del Cantiere S. Marco
(1966), alle manifestazioni del 2013 fino quella di quest’anno in difesa della
salute e dell’ambiente, e con la consistente astensione dal voto, chiara
espressione di mancanza di fiducia nei candidati proposti. Ma è evidente che, l’astensione ha favorito e
favorirà ancora, se ripetuta, gli schieramenti che finora hanno governato.
UNITI per TRIESTE, più razionalmente e realisticamente, si
prefigge precisi obiettivi che innescheranno una serie di eventi che nessuno
potrà fermare per portare al compimento delle aspettative e i cui benefici si
potranno vedere in tempi rapidi. Per questo ti chiediamo di aderire al nostro
programma e di non ridare il tuo voto a chi interessa solo il potere e ci ha
portato in questa situazione, o a chi non è preparato a gestirla, o a chi ”deve” obbedire a Roma. E siamo fermamente
convinti che, purtroppo, Trieste non avrà più un’altra occasione di riscatto.
ESTRATTO DAL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA LISTA
UNITI per TRIESTE
UN SINDACO CHE UTILIZZI TUTTE LE LEGGI A BENEFICO DELLA
CITTA’
Il Sindaco di Trieste attualmente non può immediatamente
interferire con la legislazione italiana e regionale: è però potere del Sindaco
usare le proprie competenze per condizionare ed eventualmente contrastare le
scelte esterne ritenute negative allo sviluppo della città.
Tuttavia la città di Trieste ed il suo Territorio godono di
favorevoli leggi, anche internazionali, che consentirebbero – se applicate - un
rapido sviluppo economico ed un miglioramento della qualità della vita dei
cittadini. Tali leggi non sono mai state impugnate dai governanti della nostra
città, ma – in sinergia con i poteri centrali e regionali – sono rimaste
volutamente inutilizzate, se non travisate nel loro contenuto.
Uniti per Trieste intende sfruttare ogni mezzo per usare la
legislazione in vigore nell’ottica della sua positiva applicazione a beneficio
della città.
CONTROLLO COMUNALE delle AZIENDE di SERVIZIO
Per eliminare i disservizi riscontrati dalla cittadinanza
nella richiesta dei pagamenti della fornitura di acqua, energia e gas, è
necessario ricollocare le aziende fornitrici dei servizi sotto il diretto
controllo del Comune.
PER IMPOSTE e TASSE EQUE e per BENEFICI FISCALI
L’addizionale comunale IRPEF nella regione FVG viene
applicata con criteri diversi. Trieste, con lo 0.8% impone l’aliquota massima,
superiore a quella applicata agli altri capoluoghi regionali, ma non sembra
godere di superiori servizi al cittadino. Trieste, per la sua posizione
geopolitica - circondata da uno Stato con livello di tassazione molto più
vantaggioso - è doppiamente penalizzata.
Sarà impegno del Sindaco richiedere l’estensione dei
benefici fiscali alle imposte dirette, come nella neo istituita Zona Franca di
Taranto, dove le imprese godono dell'esenzione dall'imposta sui redditi,
dall'imposta regionale sulle attività produttive e da eventuali oneri
contributivi.
Il solo gettito generato dal porto (tasse portuali/erariali,
dazi di importazione, imposte indirette e dirette sui redditi dell’indotto) dal
quale deriva attualmente il 30% del commercio estero del Friuli Venezia Giulia,
e che dovrebbe legittimamente rimanere interamente nelle casse del Comune, può
invertire il trend economico e sociale della città di Trieste.
Tali risorse sono ingenti, e se sommate a quelle generate da
altre attività del Territorio sono largamente sufficienti per l’autonomia
economica e finanziaria della città.
NUOVI INVESTIMENTI con più LAVORO e nuova OCCUPAZIONE
La politica di Austerity europea e del Governo hanno
aggravato la già grave crisi occupazionale generata dal rallentamento
dell’economia dei paesi “occidentali” a seguito della crisi finanziaria del
2008. Troppe aziende sono state costrette a chiudere o trasferirsi in paesi che
offrono vantaggi fiscali.
E’ indubbio che un’inversione di tendenza potrà avvenire
solo se ci si attiverà per attrarre investimenti di lungo respiro. La fiscalità
di vantaggio, applicabile a Trieste, è una delle iniziative prioritarie da
intraprendere.
Per compensare da subito la crisi occupazionale intendiamo
ripristinare la SELAD (Sezione Comunale Lavori Aiuto ai Disoccupati), già
positivamente sperimentata nel secondo dopoguerra.
PER LO SVILUPPO DEL PORTO e per LA ZONA FRANCA TERRITORIALE
Si stanno ristrutturando le correnti di traffico
internazionali con la Cina e l’area del Pacifico, che assumono importanza strategica.
La Russia cerca di riprendere il suo ruolo internazionale ed aspira al
Mediterraneo. Il Canale di Suez, appena raddoppiato, offre insperabili ed
eccezionali potenzialità di commercio marittimo.
La Trieste, quella storica, dell‘economia del mare, ha
assoluta necessità di ogni metro lineare di banchina e ogni metro quadrato di
area retrostante, per assolvere al suo ruolo di centro economico, finanziario e
assicurativo e di porto mercantile internazionale al servizio dell’hinterland
europeo.
Trieste ha tutte le potenzialità per diventare il grande
“hub” (polo) del nord Adriatico perché ubicata nel posto più idoneo ed è dotata
di profondi fondali naturali, inoltre si trova già in regime di Porto Franco
extra UE.
Il Punto Franco Nord (Porto Vecchio) volutamente abbandonato
e lasciato in degrado da decenni, mediante appropriati provvedimenti, dovrà
essere rivitalizzato mantenendo il regime e l’estensione dell’area di Punto
Franco;
con fiscalità di vantaggio attrarrà l’insediamento di ogni
tipo d’impresa: centri
finanziari/bancari “Off-shore”, enti di ricerca legati all’Area Science Park ed
altre istituzioni scientifiche, incubatori di start-up, borsa, custodia e
movimentazione di materie prime e metalli (anche preziosi) ed opere d’arte,
trasformazione di merci in regime extra-doganale, assemblaggio di macchinari ad
alta tecnologia, cantieristica da diporto.
L’infausta volontà di smembramento del Punto Franco Nord
(Porto Vecchio) comporterà la creazione di almeno nove Punti Franchi separati
fra loro e la complicata realizzazione dei diversi Punti Franchi richiederà
l’adozione di recinzioni dedicate e numerosi varchi doganali presidiati, con
conseguenti lungaggini burocratiche e dispendio di tempo e denaro.
L’obiettivo che perseguiremo è la creazione della Zona
Franca Territoriale, già concessa a Livigno (SONDRIO) che rimuoverebbe tutti
gli ostacoli oggi presenti che impediscono lo sviluppo della città. Zona Franca
richiesta anche da Gorizia e dall’Isontino, mentre a Trieste è sufficiente
allargare i Punti Franchi che già esistono.
LE CIRCOSCRIZIONI DELL’ALTIPIANO
La città di Trieste include una parte dell’altopiano carsico
che necessita di un impegno specifico sia linguistico-culturale, che
ambientale. Si prevede l’attivazione di nuovi asili nido di madrelingua slovena
(Prosecco, Opicina, Basovizza). Per quanto riguarda l’ambiente va attivata la
prevenzione del dissesto idrogeologico del ciglione carsico con il ripristino
delle terrazze e discese a mare e va prevista la bonifica delle aree inquinate.
Va incentivato l’ampliamento delle aree coltivabili e la cura selvicolturale,
con il contenimento della diffusione di vegetazione esotica infestante. Va
risolto l’adeguamento alla legislazione venatoria Slovena in relazione alla
fauna dannosa alle colture. Va rivisto lo Statuto delle UTI imposto dalla
Regione.
PER UNA SANITA’ A MISURA DI CITTADINO e PER IL BURLO
GAROFALO
La struttura sanitaria è attualmente di esclusiva competenza
della Regione.
Nonostante la dedizione dei medici e del personale ausiliario,
le recenti riforme, prodotto della “spending review” (revisione della spesa),
diminuiscono progressivamente la qualità dell’assistenza ai malati e
introducono l’aumento degli oneri a carico del cittadino. La riduzione dei
posti letto a Trieste aggrava la già critica accoglienza ospedaliera e del
pronto soccorso.
Seppur limitato nei suoi interventi (emergenze sanitarie e
prevenzione ed eliminazione di gravi pericoli che minacciano l’incolumità
pubblica) il Sindaco può contrastare scelte che vengono reputate peggiorative.
Il Burlo Garofolo è una struttura dotata di personalità
giuridica pubblica e autonomia gestionale ed imprenditoriale. Bisogna impedire
il suo previsto trasferimento, che lo svuoterebbe della sua autonomia giuridica
e di ricerca pediatrica trasformandolo in mero reparto di maternità nella
struttura di Cattinara e lo farebbe assorbire nella struttura sanitaria
regionale paralizzandone l’autonomia.
FERRIERA DI SERVOLA da RICONVERTIRE a TUTELA dei CITTADINI
TUTTI
La Ferriera di Servola, progettata inizialmente per una
produzione relativamente modesta, ha raggiunto il massimo sviluppo alla fine
degli anni ’30. Dagli anni ’90 è in continua crisi e dal 2002 si regge di fatto
grazie al regime Cip6 con cui è agevolata la produzione elettrica della centrale
alimentata dai gas di cokeria. Vari sono
stati i passaggi di proprietà, senza però un reale beneficio ambientale e
garantendo a stento un livello occupazionale. L’insostenibilità
dell’inquinamento raggiunto con la proprietà attuale è stato stigmatizzato con
la manifestazione del 31 gennaio scorso, che ha voluto anche denunciare tutte
le promesse disattese dall’azienda e dalla politica. Non appare percorribile altra soluzione che
la rapida dismissione dell’“area a caldo” perché gli impianti obsoleti non sono
in grado di raggiungere adeguati standard ambientali e comporta inoltre
lavorazioni incompatibili con un insediamento urbano. Le recenti modifiche
hanno aggravato l’inquinamento, aggiungendo anche quello acustico. L’area a
mare va destinata a terminal portuale e logistico, attuale carenza di banchine
di approdo, assicurando il sostegno economico dei lavoratori durante la
trasformazione pilotata.
Uniti per Trieste conferma l’assoluta contrarietà
dell’insediamento del rigassificatore, incompatibile con i traffici portuali
attuali e futuri e con la sicurezza dei cittadini.
PER i CITTADINI IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE e per i PENSIONATI
Nei poteri del Sindaco rientra l’adozione di provvedimenti,
integrativi a quelli già previsti, per il sostegno dei pensionati e dei
soggetti in disagio economico mediante aiuti e sgravi fiscali. Sarà impegno del
Sindaco richiedere un vantaggioso regime di tassazione per le pensioni dei
residenti nella Zona Franca
Territoriale extra-doganale di Trieste in modo da renderla analoga a
quella, molto più bassa, della contigua Slovenia o Austria dove ormai diversi
concittadini trovano più conveniente trasferire la propria residenza per questo
solo fatto. Tale regime, in virtù della minor tassazione, consente di aumentare
il potere d’acquisto, di circa il 25-30%.
L’istituzione di un anagrafe degli anziani suddivisa per
quartiere e da affidare alle singole Circoscrizioni, potrà evidenziare le
situazioni delle persone sole, malate o non autosufficienti, da monitorare
costantemente.
Numerosi sono i pensionati ancora volonterosi di mettere a
disposizione la loro esperienza e professionalità al servizio della
cittadinanza. Sarà istituito un albo dei pensionati disponibili a prestazioni
di volontariato.
In merito alle CASA POPOLARI (ATER) va effettuata una
rivisitazione delle graduatorie introducendo il parametro dell'anzianità di
residenza nel comune.
LE NUOVE GENERAZIONI
L’impegno più importante dell’Amministrazione comunale e di
tutti i cittadini sarà rivolto, nei prossimi cinque anni, alle nuove
generazioni di triestini che dobbiamo far crescere in una città che loro devono
sentire come propria e della quale devono sentirsi fieri. E’ necessario creare
una rete tra le strutture cittadine: asili nido, scuole materne comunali, istituzioni
scolastiche e soprattutto i “ricreatori comunali” che, al contrario
dell’attuale tendenza, è nostra intenzione rivitalizzare ampliando la fruizione
delle strutture attualmente largamente sottoutilizzate e, infine i “centri
estivi”.
L’abbandono della città da parte dei giovani è ormai
cronico: sarà valorizzato il principio della “stare con i giovani” oltre a
quello del “fare per” i giovani. Un progetto per Trieste che coinvolga i
giovani deve portare al loro radicamento nella città, a non costringerli ad
andare altrove, magari nella speranza di un lavoro, anche se precario.
PER UNA CITTA’ PIU’ SICURA che ASSISTE I PROPRI CITTADINI
La cittadinanza deve sentirsi sicura in qualsiasi momento
della vita sociale. Si provvederà alla riforma del mansionario della Polizia
Municipale e l’intensificazione del controllo nei luoghi considerati più a
rischio.
Sarà prioritaria la repressione della (micro)criminalità,
furti, truffe, aggressioni, spesso perpetrate da soggetti non residenti
stabilmente in città.
Così come è necessaria una costante ed implacabile azione di
controllo e repressione di qualsiasi attività legata a profitti illeciti o
potenzialmente riconducibile alla malavita organizzata.
LINEE DI TRASPORTO URBANO adeguate alle necessità dei
TRIESTINI
Certi di cogliere la volontà della stragrande parte della
cittadinanza le linee di trasporto urbano saranno ripristinate nel centro
città, senza modifiche provvisorie di percorso, come originariamente previsto
dal capillare sondaggio effettuato anni or sono per soddisfare l’utenza.
Saranno presi opportuni provvedimenti per migliorare viabilità e circolazione
ciclabile e per l’integrazione tra le diverse forme di mobilità sostenibile.
PER UNA CITTA’ COLLEGATA con L’EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
Il Sindaco si impegna a tutte le azioni necessarie per il
ripristino del collegamento ferroviario passeggeri con tutte le capitali
europee limitrofe: da Vienna a Praga, da Lubiana a Budapest, già in atto nel
lontano 1900 e soppresso dalle Ferrovie dello Stato italiane, anche per evitare
che la crisi di Shengen lasci Trieste e il suo porto nuovamente confinati e
isolati.
(Per approfondire: vedere il Programma Amministrativo
dettagliato)
https://www.facebook.com/480876575449144/photos/a.483315978538537.1073741828.480876575449144/503575133179288/?type=3&theater
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