RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 25 marzo 2017

TRIESTE LIBERA IN EUROPA FEDERALE - ABBIAMO UN SOGNO INDIPENDENTISTA, EUROPEISTA, FEDERALISTA - TRIESTE E' UNA CITTA' EUROPEA O NON E' -

I corridoi europei TEN-T

Le celebrazioni odierne a Roma, contemporanee alla nascita dell' "Europa a Due Velocita" ci inducono ad una riflessione riguardo Trieste ed il suo Porto Franco Internazionale che avevamo iniziato con precedenti articoli (clicca QUI).

Noi che animiamo questa pagina Rinascita Triestina abbiamo un sogno, forse un' utopia: quella di una Trieste città-stato autonoma, come sono tuttora Amburgo e Brema  "Stadtstaat" nella federazione germanica, in una federazione europea di regioni autonome, dalla Catalogna alla Scozia, passando per la Macroregione Danubiana, sulle ceneri degli Stati Nazionali che con i loro miti nazionalisti ed etnici hanno insanguinato il '900 e questa nostra terra in particolare.


Certo è necessario per prima cosa sganciare Trieste dal malgoverno italiano, dalla sua burocrazia e fiscalità paralizzanti, per permettere al suo Porto Franco Internazionale di decollare e sfruttare un momento positivo della storia.


L' allucinante vicenda dei 23 anni di attesa per dei semplici decreti attuativi dei Punti Franchi previsti dalla legge 84/94, e che attenderemo ancora chissà quanto, è un esempio della necessità di avere un sistema di governance autonomo ed agile per questo territorio che è crocevia di molteplici spinte geopolitiche tra cui le più evidenti sono la Nuova Via della Seta cinese e la divisone dell' Europa in due con un Nord dinamico e un Sud sempre più in crisi.

Trieste si trova proprio sulla linea di faglia Nord - Sud dell' "Europa a Due Velocità" mentre ha la necessità vitale di ricollegarsi saldamente con il suo hinterland naturale centro-europeo.


Infatti il Porto Franco Internazionale di Trieste è naturalmente al servizio dell' Europa centro-orientale e dei numerosi popoli e nazioni che la compongono: essere confinato alla periferia di un anacronistico e semi fallito stato nazionale italiano, in crisi e fanalino di coda dell' Europa, lo danneggia e rallenta rispetto ai tempi dei mercati globali.

La delusione per quello che è ora la UE non deve farci rifluire in logiche nazionalistiche e sovraniste che hanno sempre danneggiato gravemente la nostra città.


La UE è così perchè ha messo al centro ideologie elitarie e teorie economiche sbagliate, anche scientificamente, come il Neoliberismo o, meglio, l' Ordoliberismo tedesco, che hanno facilitato i capitali finanziari a danno del lavoro e del benessere dei popoli.
E perchè prevalgono ancora logiche di interessi nazionali a scapito dei vicini come il mercantilismo e il surplus della bilancia dei pagamenti tedeschi dimostrano.


Hanno costruito artificialmente un' unione monetaria per economie radicalmente diverse, senza unificazione fiscale o almeno politiche di trasferimento fiscale federali, senza unità politica, senza un governo e una banca centrale che rispondano democraticamente agli elettori.


Questi gravi errori, e molti altri, come l' austerity che impedisce la ripresa economica e le pesanti politiche verso i "paesi debitori", stanno spaccando l' Europa tra i paesi creditori e sviluppati del Nord e i paesi debitori e depressi del Sud e inducono per reazione una deleteria spinta verso il nazionalismo a cui non intediamo piegarci.


TRIESTE E' UNA CITTA' EUROPEA O NON E'.


Per questo ci sono piaciute le parole del Presidente dell' Autorità Portuale D' Agostino che evoca la funzione di porto franco della Mitteleuropa per Trieste in questo servizio
RAI (clicca QUI o sulla foto).


E per questo consideriamo molto interessante l' ipotesi dell' unificazione dei porti di Trieste e Capodistria con la governance di un'Agenzia Indipendente Europea per farne un grande terminal europeo sul Mediterraneo: cosa che la concorrenza fra due porti distanti solo 6 km di ferrovia ma sottoposti assurdamente ad autorità statali nazionali diverse può realizzare solo parzialmente (clicca QUI).
Vediamo che è in corso l' approvazione in Slovenia della legge per il raddoppio ferroviario della Koper-Divaca in un' ottica di dura concorrenza tra porti che dovrebbe essere superata da entrambe le parti.


Secondo noi la verità su Trieste ed il suo ruolo internazionale ed europeo sta venendo progressivamente a galla perchè l' indebolimento dell' Italia dovuto alla sua crisi strutturale e politica ha ormai ridotto il suo peso e sta togliendo il tappo nazionalista che perdurava da decenni.
E le spinte geopolitiche si stanno affermando anche se bisogna lavorare sodo perchè prendano il sopravvento sulle logiche del passato.


Il nostro Porto Franco Internazionale nasce con l' Impero e viene ribadito con il Trattato di Pace del 1947, dopo una guerra devastante provocata dai nazionalismi e quando sognare un' integrazione europea era un' utopia: oggi i tempi sono cambiati e serve un' Europa affidabile interlocutore e partner di Russia, USA e Cina in cui non prevalgano più gli intessi degli Stati Nazione, che continuano a far danni anche in Europa, ma che sia costruita in modo federale da regioni e territori con interessi comuni.
E in questo Trieste con il suo Territorio può e deve fare la sua parte a partire dall' adesione alla Macroregione Danubiana.


Un' utopia politica? Forse, ma il progresso e la democrazia hanno bisogno dell' utopia come stella polare per orientare il cammino accidentato di ogni giorno.




4 commenti:

  1. Il Territorio Libero di Trieste per mantenersi non deve entrare a far parte di questa Europa, tsnto gia con il Trattato di Pace ha tutti i diritti di udre le infrastrutture europee e far girare in Europa le merci che arrivano o che vengono prodotte a Trieste. Il Tlt ha bisogno che la zona franca sia espansa su tutto il suo territorio e poter così servire a migliaia di aziende triestine e fel mondo circostante con un grosso centro finanziario aperto anch'esso al mondo. Una grande Lussemburgo senza catene europee.

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    1. "Una federazione europea di regioni autonome, dalla Catalogna alla Scozia, passando per la Macroregione Danubiana" non è questa UE: e' una cosa totalmente diversa.

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  2. Dato che voi stessi la definite una Utopia, non honulla da dire ,tecnicamente siete quasi perfetti se il modello non fosse vecchio al punto di assomigliare molto all'Adriatishe Kusterlanda del famoso EX Governatore Rainer.... Bene, ora giochiamoci anche questa partita con quanto ci rimarrà dopo la svendita del Punto Franco, che nel frattempo sposteranno magari a Bertocchi KP... Guardatevi in casa e diffidate da spinte esterne e contrarie agli interessi di trieste non agevolate l'uscita deL Friuli dal cntesto regionale attuale, loro non aspettano altro che mollarci al nostro povero destino di sudditanza al mondo slavo !.

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    1. Secondo me è un'utopia vivere avanti in questo modo e restare legati ad un Friuli che nulla ci dà e succhia la linfa vitale della città (e sono di origini friulane). Caro Romano l'Adriatisches Kustenland, a prescindere dal fatto che è stata una creazione nazista con tutto quello che ne consegue, se fosse stato istituito dall'Europa Democratica sarebbe geopoliticamente una potenza economica, per l'industria, il turismo, i commerci e per la finanza internazionale. Sarebbe uno degli stati più ricchi d'Europa, con porti quali Trieste, Fiume, Koper, Monfalcone, Pola, Porto Nogaro, ecc. e servirebbe tutta L'Europa Centro-Orientale. Le lingue ufficiali sarebbero: l'italiano, lo sloveno, il tedesco, il croato, il friulano, ecc. Dopo la fine della guerra fu studiato anche dagli inglesi per la sua applicabilità ed essi pensarono di inglobarvi il Trentino Alto Adige, la provincia di Belluno e parte o la totalità di Carinzia e Stiria (nell'eventualità di uno smembramento postbellico dell'Austria). Perciò parlare tenendo conto solo della visione politica porta ad un discorso sterile.Bisogna ragionare considerando un'ottica ampia e non ristretta. Saluti...

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