Il sindaco di Venezia Brugnaro (Centro Destra) insieme al presidente dell' Autorità Portuale Veneziana Costa (PD area Prodi),
non perdono occasione per sferrare scomposti attacchi al Porto di Trieste: lo abbiamo già documentato in precedenti articoli (clicca QUI).Possiamo dire che il nostro porto è attaccato da destra e da sinistra...e sempre viene proposta una mortale alleanza con Venezia: il classico "bacio della morte" cui Trieste sfuggì con la Dedizione all' Austria del 1382.
Ricordiamo che DIPIAZZA sostiene a spada tratta l' alleanza con Venezia, soprattutto ai fini portuali ( vedi QUI) mentre Brugnaro ha appena protestato col ministro Delrio per il fatto che l'Autorità Portuale di Trieste dovrebbe far parte di una delegazione ufficiale in Cina.
Evidentemente considera "cosa loro" la Nuova Via della Seta...
Sull' argomento è uscito un articolo del Corriere della Sera del Veneto di Domenica di cui riportiamo l' immagine e che si può scaricare cliccando QUI.
Dipiazza farebbe meglio a pensare al Porto di Trieste prendendo le distanze dal suo sodale di Venezia con cui vorrebbe tessere spericolate alleanze fra porti che hanno entroterra e interessi radicalmente diversi e divergenti: Venezia la Val Padana e Trieste la Mitteleuropa (che Venezia vorrebbe papparsi con l' Off-Shore come terminal della Nuova Via della Seta).
Ma purtroppo temiamo di avere a che fare con un sindaco emulo di Marco Ranfo, il patrizio triestino che nel 1313 cercò di vendere Trieste ai Veneziani (clicca QUI) e pertanto subì la condanna capitale e la "damnatio memoriae".
IL TESTO DELL' ARTICOLO DEL CORRIERE:
Corriere Veneto
Porti, via della Seta senza Venezia
Brugnaro attacca Delrio: così non va
Francesco Bottazzo
Domenica 29 Gennaio 2017 «Non va
bene Graziano Delrio, la via della Cina taglia fuori il Porto di
Venezia e Venezia? Ma vi sembra logico», twitta il sindaco Luigi
Brugnaro a metà pomeriggio. C’è l’ha con la decisione del
governo di puntare su Genova e Trieste per la missione cinese che
l’Italia sta preparando e che mette al centro i porti. Ci sarà il
presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro delle
Infrastrutture ma prima degli appuntamenti ufficiali sembra previsto
per la fine di febbraio una missione dei presidenti dei porti di
Genova e Trieste per preparare i contenuti operativi dell’alleanza.
«Se confermata, ritengo questa scelta un errore e non solo perché
l’Autorità di sistema del Mare Adriatico settentrionale (Venezia e
Chioggia) non è rappresentata ma perché l’intero sistema portuale
italiano non è solo Genova e Trieste — interviene il parlamentare
pd Michele Mognato — Non si era più volte affermato e non solo
verbalmente che bisogna fare sistema? Non è più rinviabile un
confronto è un chiarimento con il governo come ho ribadito con forza
qualche giorno fa in commissione trasporti alla Camera dei deputati».
L’obiettivo della missione è di
intercettare i volumi sempre più crescenti che arrivano dalla Cina,
ed è probabile che ci siano degli incontri bilaterali su
investimenti, trasporto aereo e porti. Appare però singolare
l’iniziativa del governo che taglierebbe fuori Venezia su cui, sono
proprio i cinesi a voler investire con sviluppo dello scalo, pronti a
mettere centinaia di milioni di euro per realizzare il porto off
shore. In questi giorni è arrivata anche la decisione del Tar di
respingere il ricorso presentato contro l’assegnazione al
raggruppamento italo-cinese 4C3 (costituito dalle società 3Ti
Progetti Italia ed E-Ambiente e guidato dal quinto general contractor
mondiale, China Communication Constructions Company Group) per la
progettazione definitiva del nuovo terminal. Non a caso il presidente
uscente del Porto di Venezia Paolo Costa critica l’iniziativa che
starebbe portando avanti il governo: «Per fortuna che c’è il
sindaco a difendere il porto di Venezia da questi subdoli tentativi
che stanno rendendo complicati i rapporti con la Cina. Anche perché
non mi pare che sia mai stata definita una politica italiana di
settore». E non aiutano certo le difficoltà della politica
veneziana a fare lobby e a battere i pugni sul tavolo. Lo confermano
anche le diverse posizioni sulla soluzione al passaggio delle
crociere davanti a San Marco, con il sottosegretario all’Economia
Pier Paolo Baretta sempre più intento a ribadire, a titolo del tutto
personale, la necessita di spostare le grandi navi a Marghera,
andando contro le posizioni del sindaco Luigi Brugnaro e del Porto
che invece vogliono la conferma della centralità della Marittima con
la realizzazione del canale delle Tresse. Ci sono poi le lungaggini
che hanno portato a rinviare la scelta del nuovo presidente, che solo
in questi giorni è in discussione in Parlamento. Al voto favorevole
della commissione Trasporti del Senato sulla nomina di Pino Musolino,
dovrebbe seguire mercoledì quello della commissione della Camera
anche se nei giorni scorsi non sono mancate le posizioni contrarie di
alcuni parlamentari. «A questo punto
mi auguro che la questione sia affrontata presto dal presidente del
Consiglio Paolo Gentiloni, che ricordo essere anche il presidente del
Comitatone per Venezia», dice Costa. Anche perché alla promessa di
novembre del ministro Delrio di convocare il Comitatone, entro
gennaio, non sono seguiti i fatti.
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