RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 13 ottobre 2016

IL REFERENZI DEL 4 DICEMBRE

Trieste non ha mai votato nè per l' Assemblea Costituente nè per la Costituzione Italiana entrata in vigore il primo gennaio 1948, perchè a quel tempo era TLT in seguito al Trattato di Pace del 1947.
Nel 1954 il Governo Italiano ha ricevuto l' incarico internazionale di amministrare Trieste e non è indifferente essere amministrati bene negli interessi della città o male secondo interessi coloniali.
Non è successo nulla nel frattempo tale da giustificare la necessità di andare a votare sulle modifiche alla Costituzione italiana.
  
Tuttavia gli stessi promotori hanno dato al referendum del 4 dicembre il carattere di gradimento o meno all' azione del Governo.
 Da cittadini mal amministrati saremmo contenti se il popolo italiano votasse contro la combriccola al governo, responsabile di una politica distruttiva anche per la Trieste da loro amministrata (male), e la riforma costituzionale fatta a suo uso e consumo e del tutto pasticciata e scritta coi piedi.
Questa controriforma è pensata per aumentare il centralismo e i poteri del Governo centrale nonchè dei partiti nazionali, che avranno pure il potere di nominare un Senato non più elettivo, a scapito delle limitate autonomie e "specialità" locali esistenti.

Perciò,da triestini amministrati (male), facciamo il tifo per il NO al referendum del 4 dicembre che, tra l' altro, non ha nemmeno un quorum minimo. Per questo il Governo italiano, pessimo amministratore di Trieste, fa il possibile perchè l' astensionismo sia alto soprattutto fra gli oppositori, già piuttosto disgustati.


Perciò a chi ritenesse di andare a votare per esprimere il suo parere sull’ amministrazione del Governo Italiano consigliamo di votare NO per bocciare una controriforma centralista e per dare una bastonata al governo amministratore di Trieste, e almeno per mandare a casa il ducetto fiorentino con la sua corte dei miracoli muovendo così il quadro politico non solo italiano ma anche europeo.

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