RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 13 ottobre 2016

ARCHITETTURA MODERNA: A TRIESTE NON SE POL - VINCOLI ARCHITETTONICI, MANIACI DELL' "ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE" IN PORTO VECCHIO... STANNO IMBALSAMANDO TUTTO - INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELL' AUTORITA' PORTUALE DI ANVERSA, OPERA DI ZAHA HADID ... QUI LA VIETEREBBERO.

 LA NUOVA SEDE DELL' AUTORITA' PORTUALE DI ANVERSA OPERA DELL' ARCHITETTO ZAHA HADID, APPENA SCOMPARSA.

A pochi mesi dalla prematura scomparsa della famosa architetta, avvenuta lo scorso marzo, è stata inaugurata la nuova sede dell’Autorità Portuale di Anversa, in Belgio. Un intervento frutto di un concorso internazionale, vinto dallo studio Zaha Hadid Architects nel 2009.
Cliccando QUI potete vedere diverse foto.

Piaccia o meno ci offre lo spunto per affrontare il tema del blocco dell' architettura moderna a Trieste  che, fino al 1918, era una città viva e all' avanguardia anche in questo settore.

Ai nostri giovani architetti, quelli che non sono ancora emigrati, tocca al massimo di restaurare l' esistente in modo estremamente rigido assillati da una montagna di vincoli ad opera di occhiuti custodi del passato, impegnati a trasformare Trieste in un museo imbalsamato piuttosto che una città viva che sappia integrare passato e modernità.

Porto Vecchio ne è un esempio paradossale con tutti gli edifici bloccati da un vincolo architettonico demenziale, oltrechè illegale, che blocca anche gli interni degli edifici e che dal 2001 impedisce un utilizzo produttivo dell' area ed ha costretto gli operatori ad andare altrove per l' impossibilità di modernizzarla.


Il Vincolo IDIOTA, messo nel 2001 proprio per impedire l' abbattimento e l' ammodernamento di alcuni magazzini, dimostra che Porto Vecchio non è abbandonato per scelta degli operatori o del mercato ma a causa di scelte politiche governative. Ne abbiamo parlato l' altro ieri in un articolo che ha avuto ben 11.800 visite in 48 ore a riprova dell' interesse sull' argomento (clicca QUI).
Anche i recenti 50 milioni sono stati stanziati dal Ministero della Cultura, e non da quello dei trasporti, e SOLO PER INTERVENTI DI TIPO CULTURALE. 


L' intervento a gamba tesa  di "Italia Nostra" (che ha finanziamenti pubblici e regionali ed ha ottenuto la gestione del Polo Museale di Porto Vecchio) perfino contro l' insediamento di un istituto di ricerca come l' ICGEB al mag. 26 dimostra che l' intenzione POLITICA è quella di mummificare l' area escludendone utilizzi produttivi.
 

Anche Porto Nuovo deve subire queste autentiche angherie della Sovrintendenza del ministero della cultura  romano con l' applicazione, ad esempio, della legge Galasso sul paesaggio in un Porto Franco che dovrebbe essere in continua evoluzione e modernizzazione.
Viene così bloccata la possibilità di costruire nuove strutture produttive e vengono mantenuti magazzini multipiano non più funzionali, pur con la forte carenza di spazi.

Pensate che un edificio come quello dell' Autorità Portuale di Anversa che mantiene il passato ma lo supera con una nuova struttura modernissima sarebbe possibile a Trieste?
Si tratta di un edificio con finalità PRODUTTIVE non certo solo museali o turistiche, e così possono essercene altri in Porto Vecchio solo che si attivi il Centro Finanziario Off-Shore previsto dalla legge 19/91 e la No Tax Area proposta a luglio e già scordata.


Permetterebero a Trieste un "waterfront" come quello dei Doks di Londra e Barcellona?

NON SE POL !
Qui farneticano di Attrattore Culturale Transnazionale (il solito museo ribattezzato), Central Park, Spiaggia di Sabbia a Barcola e Fish Market (mercato all' ingrosso del pesce)...
IL "WATERFRONT" DEI DOCKS DI LONDRA


"WATERFRONT" DI BARCELLONA




IL "WATERFRONT" DI SINGAPORE








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