RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

martedì 4 ottobre 2016

FUORI "ITALIA NOSTRA" E LA SOVRINTENDENZA DAL "PORTO FRANCO INTERNAZIONALE" - SONO LORO, CON I VINCOLI ARCHITETTONICI, I VERI IMMOBILISTI E CAUSA DEL DEGRADO PER IMPOSSIBILITA' DI AMMODERNAMENTO --


STAVOLTA HANNO STUFATO: saremo "politicamente scorretti" e parleremo chiaro.

L' arch. Antonella CAROLI, già sciaguratamente e incomprensibilmente Segretario del Porto al tempo di Maresca nonchè ammiratrice del sen. Russo che sostiene in ogni occasione, è intervenuta nuovamente su Porto Vecchio insieme con la sua "Italia Nostra", attaccando veementemente l' unica proposta decente che è quella di mettere un centro di ricerca avanzata come l' ICGEB in Porto Vecchio e precisamente nel Magazzino 26 restaurato a carissimo prezzo con soldi pubblici.


L' ICGEB non è il  Totem TURISMO e nemmeno un MUSEO che è nelle ossessioni di queste persone, ma un centro di bioingegneria che ha anche ricadute sul tessuto produttivo, e perciò da ostacolare pesantemente con i demenziali vincoli architettonici.


Infatti costoro hanno ribadito che vi è anche un vincolo architettonico sugli interni del magazzino, che ne impedirebbero l' adeguamento alla attività dell' ICGEB, come se non bastasse il vicolo sull' esterno degli edifici e dell' area che l' arch. Semerani ha, giustissimamente, definito "idiota".

Ricordiamo che nel 2001 quel fenomeno di Sgarbi allora sottosegretario, su sollecitazione ed appoggio della medesima Antonella Caroli, Segretaria del Porto, e di Italia Nostra, ha posto un pesantissimo vincolo architettonico sull' area di Porto Vecchio, vincolo che è la causa prima della mancata modernizzazione dell' area e del conseguente degrado.

Costoro, versando lacrime di coccodrillo, parlano di IMMOBILISMO mentre ne sono la causa prima come si vede anche oggi con l' ICGEB.

L' attività di porre vincoli architettonici e di applicare in modo demenziale la legge Galasso (quella sui paesaggi) da parte della Sovrintendenza paracadutata da Roma, supportata da "Italia Loro", non si limita a Porto Vecchio e a creare problemi all' Adria Terminal che lì è ancora operativo, ma investe inopinatamente anche Porto Nuovo creando problemi e bloccando chi vuole costruire nuovi capannoni e vincolando perfino le pietre delle banchine.

DEVONO STARE FUORI DAL "PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE" SU CUI NON HANNO ALCUNA COMPETENZA.


E I VINCOLI ARCHITETTONICI DEVONO ESSERE TOLTI: 32 MILIONI DI RESTAURI PER MAGAZZINO 26 E CENTRALE IDRODINAMICA, SENZA CREARE UN SOLO POSTO DI LAVORO, SONO PIU' CHE SUFFICIENTI...
IL PORTO NON E' UN MUSEO !

Qui il testo del Piccolo (vedi foto):
Dirottare l’Istituto di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) dal Magazzino 26 che è destinato a funzioni museali e trasferirvi qui la mostra sulle navi del Lloyd subito dopo la Barcolana per rendere l’ex Centrale idrodinamica nuovamente fruibile per le visite agli impianti. Con questi obiettivi, sull’argomento triestino del secolo cioé Porto vecchio è scesa in campo a spada tratta ieri anche Italia Nostra che ha in gestione l’embrione di Polo museale già esistente all’interno dell’antico scalo. La referente per il Polo Antonella Caroli e la vicepresidente provinciale Giulia Giacomich hanno fortemente criticato la scelta della nuova sede dell’Icgeb confermata nella riunione d’insediamento del Tavolo romano su Porto vecchio a cui hanno preso parte Regione, Comune, Autorità portuale e governo (rappresentato dal segretario generale del ministero per i Beni e le attività culturali, cui si deve il contributo di 50 milioni, Antonia Pasqua Recchia, e dal capo dipartimento per gli Affari regionali della presidenza del Consiglio Antonio Naddeo). «A una nostra prima valutazione - hanno commentato le rappresentanti di Italia Nostra - la struttura specialistica dell’Icgeb potrebbe andare a stravolgere le parti interne dell’edificio in quanto la realizzazione di laboratori, attrezzature tecniche, controsoffittature, pavimentazioni galleggianti, aree di rispetto, potrebbero presentare notevoli problematiche dal punto di vista autorizzativo dato che l’edificio è vincolato anche dall’interno». Ma non è solo questa l’obiezione che muove Italia Nostra che insiste sul fatto che il Magazzino 26 «viene individuato anche dalle linee guida dell’advisor Ernst&Young come area museale ed espositiva», mentre ospitando l’Icgeb «verrebbe interdetto all’accesso pubblico». Per l’Istituto di ingegneria genetica e biotecnologia secondo Italia Nostra «si potrebbe individuare un’area...


P.S. Visto che ne parlano qualcuno può rispondere alla domanda che abbiamo fatto mesi fa per sapere quanti siano i biglietti venduti (incassi) e quali i costi della celebrata mostra sulle navi del Lloyd che vogliono invece portare al Magazzino 26 ? Giusto per capire quanto turismo abbia generato e se sia autosufficiente economicamente.

Italia Nostra

2 commenti:

  1. Sinceramente ci sono tanti magazzini disponibili, sulla sinistra del lungo viale che dalla stazione autocorriere porta alla centrale idrodinamica, che non mi pare proprio fondamentale che l'ICGEB vada proprio al 26. Oltrettutto i finanziamenti hanno vincoli d'uso molto stretti e il 26 sarebbe museale. Il ministero dell'Istruzione e Ricerca potrà ben tirar fuori qualcosa per adattarsi un posto ad hoc, e mi pare che ce ne sarebbe la disponibilità. Questo, mi pare lo dicesse Sommariva, segretario generale del porto, all'incontro di venerdì sera al magazzino 26. Quindi la cosa ha una sua logica e mi pare di capire che l'ICGEB sia perfettamente in corsa per scendere in
    porto vecchio.

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  2. L' ICGEB non dipende dal ministero dell'Istruzione e Ricerca, come è stato chiarito anche nei giorni scorsi sul Piccolo. E il vincolo architettonico continua ad essere idiota.

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