RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 18 dicembre 2017

CITTADINANZA AUSTRIACA AI SUDTIROLESI: L' ITALIA LANCIA ACCUSE INFAMANTI MA CONCEDE DA ANNI LA CITTADINANZA AGLI ITALIANI DI SLOVENIA E CROAZIA (ormai oltre 20.000): Legge 9/2/2006 - Giusto sarebbe dare la doppia cittadinanza ai cittadini dei territori dell' ex-Impero indipendentemente dalla nazionalità e dalla lingua, come allora: scommettiamo che molti triestini di lingua italiana farebbero domanda per la cittadinanza austriaca ? - Lo si faccia nel 2018 Centenario della Grande Guerra -


In questi giorni si sono sentite parole di fuoco da parte italiana sull' intenzione del nuovo Governo Austriaco di concedere la cittadinanza ai Sudtirolesi di lingua tedesca o ladina della Provincia Autonoma di Bolzano come previsto a pag. 33 del programma e ribadito oggi.

Si tratterebbe di qualcosa di simile al nazismo o come dice il noto trombone e banderuola politica on. Sottosegretario agli Esteri
Benedetto della Vedova (vedi Nota 1) di "etnonazionalismo"  che "avrebbe effetti gravissimi, ad esempio, in tutti i Balcani (sic!) portando al riemergere di rivendicazioni territoriali e minando la convivenza nei paesi, anche nell’Unione europea, caratterizzati dalla presenza di cittadini di molteplici culture e lingue".
Qualcuno parla addirittura di "guerra di Bolzano" (clicca QUI) !



Noi invece pensiamo che avere più di una cittadinanza, in luogo della sola misera italiana, sia consono allo spirito cosmopolita delle nostre terre e ricordiamo al clamorosamente disinformato Sottosegretario agli Esteri del Governo Italiano che da parecchi anni l' Italia pratica l' aborrito "etnonazionalismo" conferendo la cittadinanza italiana ai cittadini sloveni e croati di lingua italiana che ne facciano richiesta, nonostante siano residenti in quei paesi. E non ci risultano suoi interventi contrari.

La cittadinanza italiana è stata così già conferita a oltre 20.000 membri della minoranza italiana in Slovenia e Croazia sulla base della legge
 91 del 1992 e successive modifiche.
La cosa continua da quasi 25 anni e precisamente dal 1994 (clicca qui) avendo un picco di massa con la legge del 9 febbraio 2006 congiuntamente proposta, tra gli altri, dagli onorevoli triestini Ettore Rosato del PD e  Roberto Menia ex-missino e ora "sovranista" (clicca QUI per il testo della legge 124 del 8/3/2006 sulla cittadinanza agli italiani di Slovenia e Croazia ).

Non si è riscontrata in conseguenza di ciò la destabilizzazione dei Balcani paventata dal sopracitato disinformato trombone governativo che si trova inopinatamente a difendere posizioni ultranazionaliste italiane contrarie al principio civile delle doppie o plurime nazionalità, a meno che non si vogliano attribuire a questa mossa italiana sulla cittadinanza le guerre degli anni '90 nella ex-Jugoslavia...

Che male c'è se un cittadino decide di chiedere ed ottenere più cittadinanze e se i confini italiani gli stanno stretti?
O si tratta di lesa italianità?
Di lesa nazionalità ?

E da che pulpito vengono queste prediche se l' Italia fa questo da un quarto di secolo ?

Dal nostro punto di vista la sovranità nazionale viene dopo la possibilità di un  territorio di connettersi nel modo più esteso e produttivo possibile con l' intero globo ed, essendo naturale iniziare dai vicini più prossimi, il possesso di doppie o plurime cittadinanze è funzionale a ciò.
Naturalmente gli alfieri dello Stato Nazione e dei confini inorridiscono.

Riteniamo tuttavia che le cittadinanze non vadano conferite secondo l' antiquato criterio linguistico o nazionale ma sulla base dell' appartenenza a territori con interessi, necessità, economie, storia e prospettive comuni.

Una cittadinanza legata alla funzionalità e non a retrogradi criteri nazionali e linguistici ormai superati dai tempi in un mondo sempre più interconnesso.
Infatti ormai molti cittadini a pieno titolo di ciascun paese non sono appartenenti alla nazionalità relativa come sopra ricordato.

Perciò lanciamo la proposta di conferire la cittadinanza ai residenti nei territori dell' ex-Impero, come avveniva allora, incoraggiando le cittadinanze plurime.

Speriamo che questa idea giunga fino al Governo Austriaco e lo convinca dell' opportunità di concedere la cittadinanza austriaca non solo ai bolzanini di lingua tedesca e ladina ma anche agli altri cittadini che in Sudtirolo ed a Trieste ne facessero richiesta.
Ogni appiglio per accuse e contestazioni sarebbe eliminato.
Noi ci faremo latori di questa proposta presso gli amici delle organizzazioni autonomiste sudtirolesi invitandoli a farla propria.

Siamo convinti che moltissimi triestini di lingua italiana o slovena farebbero la domanda di cittadinanza austriaca, ritenendolo utile sotto molteplici punti di vista.

E sarebbe bello che ciò accadesse nel 2018 triste centesimo anniversario della Grande Guerra ed annessione di Trieste all' Italia con la violenza, e non con un referendum, in luogo delle prevedibili ossessive celebrazioni guerrafondaie e nazionaliste italiane che si susseguono dal 2014 in barba all' europeismo solo proclamato ma non praticato.

Clicca sull immagine per il verbale della approvazione della legge in vigore sul conferimento della nazionalità italiana agli italiani di Slovenia e Croazia



Nota 1)  Della Vedova candidato come indipendente nelle liste di Forza Italia nella circoscrizione Piemonte 1 risulta eletto ed aderisce al gruppo parlamentare di Forza ItaliaCome membro della Commissione Finanze e nella sua attività da parlamentare ha portato avanti nella XV legislatura alcune battaglie liberali, in particolar modo legate al settore economico. Il 12 giugno 2007, durante una seduta della Camera dei deputati, un suo emendamento al DDL sulle liberalizzazioni del Ministro Bersani concernente la possibilità per le librerie di praticare sconti sul prezzo dei libri oltre l'attuale limite del 15%, ha fatto andare sotto la maggioranza di Governo, che si era espressa negativamente circa la sua proposta. Aderisce al Popolo delle Libertà di Berlusconi, a Futuro e Libertà di Fini e poi viene rieletto con "Monti per l' Italia". Infine è stato sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni, di opposto schieramento rispetto al punto di partenza, chiudendo il giro.

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