RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 23 dicembre 2017

PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE - AGLI "ITALIANISSIMI" URTA CHE I CINESI INVESTANO QUI: MEGLIO 100 ANNI DI DECADENZA E BOICOTTAGGI DEL PORTO FRANCO GRAZIE AI MINISTERI ROMANI -

IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE NON E' UN PORTO "LORO"

Il giornale "Libero" in preda a una crisi isterica di "sovranismo" italiota ha dedicato la prima pagina del 23 dicembre, nonchè un paginone interno, ad un attacco senza precedenti alla possibilità che il nostro "Porto Franco Internazionale" diventi il terminal adriatico della "Nuova Via della Seta" (clicca QUI e QUI e QUI e QUI e QUI).
Gli articoli di Libero hanno avuto eco e sono stati commentati anche dal presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Uggè (QUI)


Gli "Italianissimi Sovranisti" non gradiscono che il "loro" Porto Franco Internazionale di Trieste si rilanci alla grande e diventi snodo centrale delle rotte marittime fra Europa ed Oriente.
Ci aspettavamo che prima o poi questi sabotatori del futuro di Trieste venissero allo scoperto...


Questi malintenzionati, tra l' altro, strumentalizzano volgarmente alcune frasi fuori contesto dell' economista prof. Sapelli, già docente a Trieste e di area neokeynesiana, per agitare nuovamente lo spauracchio dell' "Invasione da Oriente" e del "pericolo comunista" su cui hanno campato generazioni di politicanti da quattro soldi e per attaccare in toto le opportunità offerte dalla "Nuova Via della Seta" descritta in modo ignorante, manipolatorio e scurrile.
Al "pericolo jugoslavo" adesso sostituiscono il "pericolo cinese" probabilmente perchè sono già in campagna elettorale: sono autentici mascalzoni falsificatori, altro che "fake news".


Molto meglio, secondo costoro, stare chiusi nel cortile della loro casuccia pericolante nel paesello natio e meglio, secondo loro, sono i 70 anni di boicottaggi del nostro Porto Franco come dimostra "ad abundantiam" la allucinante vicenda dell' attesa per 23 anni del Decreto Attuativo per i Punti Franchi previsto dalla legge 84 del 1994 sulla portualità (tardivo decreto arrivato ora in "zona cesarini").

Secondo questi fenomeni sarebbe meglio finire come Taranto dove non arriva più un solo container ed il relativo terminal è chiuso con tutti i suoi precedenti traffici trasferiti al Pireo perchè, come dicono loro stessi "i Cinesi avevano provato già due anni fa con Taranto ma a causa delle consuete incrostazioni burocratiche, si erano spostati sul Pireo (Atene)".

Ed è proprio perchè temiamo le "consuete incrostazioni burocratiche" italiche che auspichiamo urgentemente la più ampia autonomia possibile del nostro territorio.

E dal momento che dallo Stato Italiano non possiamo aspettarci nessun investimento produttivo adeguato ai nuovi tempi e possibilità perchè, oltre alla cattiva volontà dimostrata in un secolo, ha pure le pezze sul sedere oltre a una classe politica di mentecatti (tranne qualche singola rarissima eccezione), ben vengano gli investimenti esteri, compreso quelli cinesi che non ci fanno per niente schifo come ai patriottardi da strapazzo che hanno scritto gli articoli in questione.


Adesso sappiamo cosa possiamo aspettarci da questa gente: la cancellazione definitiva di ogni futuro e prospettiva per il nostro Porto e la nostra città che vive di connessioni e traffici internazionali e non di fanfaronate nazionaliste.


E' evidente che di fronte a movimenti geopolitici globali di queste proporzioni bisogna stare attenti a tutelare gli interessi delle popolazioni residenti, i Triestini in questo caso: ma tra questo e preferire il provincialismo italico e la decadenza economica e civile che ha caratterizzato i 100 anni di sciagurata amministrazione italiana di questa città ce ne corre.

Il Porto Franco Internazionale di Trieste già adesso lavora al 90% con i mercati europei e orientali e fornisce il 90% del fabbisogno petrolifero mitteleuropeo: i nostri legami con i paesi centroeuropei sono forti e questi hanno le spalle più larghe dell' Italia alla canna del gas, e ciò è la migliore garanzia contro le ingerenze che finora sono state tutte italiane e disastrose, e non certo provenienti da Oriente.

Sorprende che Feltri si presti ad un gioco così stupido e per parafrasare il suo stile diretto: "Perchè dovremmo aver maggior fiducia e stima di un paese come l' Italia che ha lasciato desertificare per pura ignavia il suo porto di Taranto, che in 100 anni non ha capito l' importanza del Porto Franco di Trieste e ha avuto bisogno di 23 anni per scrivere una paginetta di Decreto sui Punti Franchi previsto da una sua legge del 1984 mentre in 23 mesi (non anni) la Cina costruisce una nuova città di un milione di abitanti e Zone Franche di 121 chilometri quadrati come quella di Shanghai?"

"GRANDI FONDI STATALI E IMPRENDITORI ASIATICI SONO IN CORSA PER ACQUISTARE I MOLI DI TRIESTE"... "E' UNA STRATEGIA STUDIATA DAI COMUNISTI PER OCCUPARCI E INVADERCI CON LE LORO MERCI"....parole truci già sentite...
Il paginone di italiche scemenze ad uso elettorale:

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