RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 27 settembre 2017

DALLA REGIONE PROTESTE PER L' INSEDIAMENTO DELLA SELECO NEL PUNTO FRANCO DI PORTO VECCHIO - CI VUOLE LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRIESTE: COME A BOLZANO -


Come c' era da aspettarsi sono arrivate proteste dalla Regione sulla scelta di Seleco di insediarsi nel Punto Franco di Porto Vecchio portando a 3 (TRE) gli importanti insediamenti produttivi che utilizzano Porto Vecchio grazie al regime di Punto Franco: la SAIPEM, polo mondiale per la robotica subacquea, la GMT, leader nei metalli e con la "borsa metalli" ed ora la Seleco con l' elettronica di consumo.

Alla faccia di chi vuole farne un parco giochi con musei e spiaggia di sabbia e non ha combinato niente a tre anni dalla "sdemanializzazione" mentre ha sempre detto che i Punto Franco in Porto Vecchio non serve a niente...

Politici e Confindustria pordenonesi  e friulani protestano come era logico e come è sempre successo visto che gli interessi dei territori sono da sempre divergenti in una regione artificiale e inventata che aveva un bel trattino grosso tra Friuli -- e -- Venezia Giulia.

Perfino il Vicepresidente delle Regione Bolzanello, candidato in pectore del PD, invece di tacere o congratularsi per il rilancio industriale di Trieste grazie all' utilizzo produttivo dei Punti Franchi
fa oggi sul Piccolo una spericolata arrampicata sugli specchi a sostegno delle proteste del suo collegio elettorale:
«Come Regione non abbiamo alcun documento in evidenza, e dunque restiamo a quanto dichiarato dalla proprietà in precedenza, vale a dire la prospettata apertura di un sito produttivo in provincia di Pordenone. Certo – prosegue Bolzonello –, ben sappiamo come quello del Punto franco è un tema di estrema competitività per un’azienda, ma non ci piacerebbe che questa operazione in direzione Trieste, di cui si parla, fosse legata solo ad aspetti doganali». Bolzonello auspica che Sèleco mantenga le promesse di un investimento produttivo nel Pordenonese, «fermo restando che ben comprendiamo come una parte rilevante della sua produzione necessita di forniture estere e dunque, per quel che riguarda la sede locale, è del tutto legittimo che si possa guardare al vantaggio che può portare una presenza a Trieste. Ma – conclude – il Punto franco non deve servire come comodità per continuare nel contempo a operare in un’altra parte d’Italia». " (???? Che vuol dire ???)

Questa Regione assomiglia ai "separati in casa" che si mettono l' arsenico nella minestra ed è ora che si prenda atto che è necessaria la formazione di due provincie autonome di Trieste e Friuli (ed eventualmente Pordenone se i pordenonesi non vogliono stare con Udine, come pare) con i poteri speciali conferiti a Bolzano e Trento, e tasse trattenute al 100%.

E' l' unico modo per avere risorse adeguate allo sviluppo e alle infrastrutture, innovare una burocrazia incancrenita in pessime italiche abitudini ed assicurare un' efficace "governance" del territorio.
Una governance che necessariamente sia costruita intorno al Porto Franco Internazionale che è il vero volano economico di Trieste, senza tante concessioni alle congreghe di politici per cui le elezioni sono più una gara di "circonvenzione d' incapace" che una questione di programmi per il futuro.



E INFATTI IL PRIMO UTILIZZO PRODUTTIVO DI UN PUNTO FRANCO DOPO IL DECRETO AVVIENE PROPRIO NEL NEGLETTO PORTO VECCHIO CON LA SELECO...Clicca QUI o sull' immagine per le dichiarazioni di Russo e Rosato.

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