RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

martedì 7 marzo 2017

EUROPA A DUE VELOCITA', GERMANIA, PORTO DI TRIESTE E CRISI ITALIANA.


Tutti i giornali oggi parlano dell' EUROPA A DUE VELOCITA' sancita dal vertice di Versailles di Germania, Francia, Spagna e Italia (QUI).
Alcuni si spingono ad esultare acclamando "l' Italia nel gruppo di testa": sicuri?


Nel vertice di ieri c' erano i principali rappresentanti delle due grandi categorie di stati europei: i CREDITORI (Germania ed europa del nord) ed i DEBITORI (Italia, Spagna e perferia sud). Con la Francia che si barcamena nell' Asse Franco-Tedesco in attesa del responso delle prossime elezioni che possono vedere la vittoria dei partiti anti-UE.

Sul serio si pensa che l' Italia con la tragica situazione debitoria ed economica, nonchè instabilità politica e sociale, vada a far parte del gruppo "ad alta velocità" visto che è stabilmente il fanalino di coda per tutti i parametri economici, demografici, sociali e politici?
Sul serio si pensa che nel "gruppo di testa" possano restarci insieme sia i creditori del Nord che i debitori del Sud?
Con il mondo tedesco che usa la medesima parola "SCHULD" per "debito" e "colpa" ?


In realtà le aspettative europee, e tedesche, sull' Italia riguardano l' alta velocità con cui sta andando a schiantarsi contro gli scogli del debito pubblico e privato insostenibile, della crisi bancaria, della ripresa economica inesistente con grave disoccupazione soprattutto giovanile, della incapacità della classe politica autoreferenziale e inconcludente. 


E in europa corrono ai ripari ponendo le necessarie distanze: dietro una facciata di unanimismo ci sarà l' obbligo di manovre economiche, con aumenti dell' IVA (QUI), "lacrime e sangue" e ulteriormente depressive...altro che "gruppo di testa"...

La Germania va intando consolidando la sua area di influenza non solo in ambito europeo ma anche con proiezione ad est e nei balcani: si guardi la cartina sopra.

Per questo iniziative di penetrazione diretta, ad esempio cinesi, nella "sfera di influenza tedesca" sono rintuzzate: i rapporti economici devono crescere ma sotto il controllo di Berlino...


Non sono sfuggite le dichiarazioni dell'influente ambasciatore tedesco a Pechino, Michael Clauss, che poco diplomaticamente ha ammesso nei giorni scorsi che Berlino vede l'espansione cinese nell'Europa orientale, ferrovia inclusa, come «incompatibile con
l'impegno a creare una Ue forte e unita».
Per questo la UE, a guida tedesca, sta ponendo ostacoli alla realizzazione del tratto ungherese della ferrovia costruita dai Cinesi che dovrebbe collegare Budapest al porto greco del Pireo ormai acquisito dalla COSCO, azienda di stato di Pechino (clicca QUI).



Inoltre si è appena saputo dell' impegno della Germania nella infrastrutturazione dei Balcani
occidentali: "Balcani occidentali non solo una scommessa politica per l’Europa. Anche un concreto scenario geopolitico dove disegnare nuove strutture di comunicazione e nuovi corridoi energetici. La prima ad accorgersi di queste possibilità è stata la Germania che con la cancelliera Angela Merkel già qualche anno fa disegnava un unico corridoio viario e ferroviario da Monaco di Baviera fino ad Atene passando attraverso la ex Jugoslavia. " si scrive nell' articolo riportato a lato.


E veniamo a Trieste dove, non casualmente, il prossimo 12 luglio si svolgerà il summit sui Balcani occidentali, previsto nell’ambito del cosiddetto “Processo di Berlino”.
Siamo infatti esattamente sulla "linea di faglia" tra Mitteleuropa a guida tedesca, periferia Sud e Balcani: la mappa sopra è chiarissima.


Ma c'è di più: nell' ambito dei colloqui avvenuti nella recente visita istituzionale in Cina si è parlato di unificazione dei porti di Trieste e Capodistria sotto la gestione di una speciale Agenzia Europea Autonoma (clicca QUI).

Non sfugge a nessuno che una Agenzia Autonoma di una UE a guida tedesca equivalga ad un controllo di Berlino su quello che può diventare il più grande terminale europeo nel Mediterraneo.
Che è già di importanza strategica perchè tramite l' oleodotto  SIOT di Trieste fornisce il 90% del fabbisogno petrolifero ed energetico della Baviera e il 100% di quello austriaco.


La crisi della Grecia ha posto il suo principale porto, il Pireo privatizzato, nelle mani della Cina: cosa potrebbe succedere al porto di Trieste nella grave crisi italiana?

Tutti elementi che convergono a rafforzare l' ipotesi di un interesse di Berlino per il Porto Franco Internazionale di Trieste che auspichiamo non sia lasciato sprofondare nel buco nero della periferia sud dell' Europa a Due Velocità insieme ad un' Italia ormai data in crisi irreversibile, ma torni ad essere il Porto della Mitteleuropa.



 Europa a due velocità



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