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mercoledì 26 ottobre 2016

GORINO, RAZZISMO, PESCATORI E POLITICA IRRESPONSABILE - "Qui non c'è niente. Niente per noi, che ci siamo nati: figurarsi per gli altri" - E' un problema di risorse insufficienti per tutti e inadeguate anche per gli stessi cittadini residenti, non di razzismo -



"Qui non c'è niente. Niente per noi, che ci siamo nati: figurarsi per gli altri": 
frase pronunciata da una abitante di Gorino, sul delta del Po, zona storicamente "rossa", che ha partecipato al blocco stradale anti immigrati che ha fatto gridare allo scandalo.

Desta sempre sospetto vedere pasciuti giornalisti televisivi, preclari baroni universitari e politici ben sistemati moraleggiare dando dei razzisti incivili agli abitanti di un borgo di pescatori in rivolta contro la requisizione dell' unico centro di aggregazione (l' ostello con l' unico bar) per adibirlo ad alloggi per migranti.

Nell' ultima legge di bilancio italiana si precisa che la spesa per assistenza ai migranti nel 2015 è stata di 3 miliardi e 300 milioni, ovviamente in aumento nel 2016 (clicca QUI).
Una somma notevole se la si confronta con quella, molto inferiore, del Servizio Sanitario Regionale della Regione Friuli-Venezia Giulia che quest' anno, prevede di spendere solo 2 miliardi e 624 milioni per la sanità pubblica per tutti i cittadini, che qui sono particolarmente anziani (clicca QUI).

Certo, 3 miliardi 300 milioni è una  somma irrisoria nella testa di alcuni esponenti PD, che favoleggiano, come se niente fosse, di investimenti (di inesistenti investitori privati) di oltre 5 miliardi per l' urbanizzazione di Porto Vecchio.

Ma in un paese dimenticato, senza medico e servizi, come  Gorino, che vive di pesca, può sembrare che risorse necessarie per i residenti siano invece dirottate altrove... anche i disoccupati e i molti che sono in serie difficoltà possono legittimamente pensarlo.

E' un problema di risorse insufficienti per tutti e inadeguate anche per gli stessi cittadini, come la situazione di Gorino dimostra.

Il razzismo non crediamo c' entri e reazioni analoghe si sarebbero viste anche se gli immigrati fossero stati Islandesi, Lapponi o Tedeschi di pura razza ariana...
Certamente l' appartenenza a culture radicalmente diverse accentua la tensione come è inevitabile ed umano: visto che in Italia ci sono da sempre tensioni fra abitanti del Nord e del Sud non si capisce come si possa  pretendere che non ce ne siano con provenienti da culture dove, ad esempio, le donne sono sottomesse come animali ed infibulate.
Ma non crediamo che alcuno pensi di far parte di una "razza superiore" e non sia disposto a dare una mano ad altri esseri umani se le risorse fossero abbondanti, cosa che non è da anni.
Cliccando QUI un' intervista al parroco di Gorino al Fatto Quotidiano.


E' noto che il " Buon Padre di Famiglia" ha il dovere di soddisfare prima le necessità dei propri figli e famigliari, secondo gli standard del posto e dell' epoca, e poi di dedicarsi alla beneficenza verso i viandanti che ecceda il primo doveroso soccorso in caso di pericolo reale immediato.
Altrimenti i figli e i famigliari potrebbero facilmente farlo interdire da un Tribunale.

Ebbene, quello che sta succedendo è che nemmeno gli italiani considerano più lo Stato Italiano come un Buon Padre di Famiglia, visto che non provvede alle necessità dei cittadini, come dimostra lo scandalo del 40% di disoccupazione giovanile malgrado la retorica della "Repubblica fondata sul lavoro", e stanno rumoreggiando per farlo legittimamente interdire.
Anche in considerazione di continui tagli a servizi pubblici, sanità, istruzione, forze dell' ordine e investimenti pubblici perchè "non ci sono soldi ed il debito pubblico è alto", come si ripete ossessivamente da anni.
Tagli però contemporanei a sprechi e privilegi intollerabili oltre a spese enormi che si riversano anche in un opaco "mercato dei migranti" alimentato da oltre tre miliardi pubblici.


Ragion per cui va cambiata la politica italiana sull' immigrazione, che evidentemente nessun paese europeo è disposto a seguire ed assecondare, malgrado i lamenti renziani.
Sciaguratamente Trieste ne è coinvolta da quando il Governo Italiano nell' ottobre 1954 ha ottenuto l' amministrazione civile.

L' immigrazione deve essere regolata seriamente e quella irregolare severamente disincetivata, altrimenti si innesca una bomba sociale di cui già si è accesa la miccia.


I buoni sentimenti ed il "politicamente corretto" non possono spingersi fino ad alzare le tensioni sociali oltre il livello di guardia e compromettere il vivere civile.
I lavoratori hanno il diritto di difendersi dall' importazione forzata di mano d' opera a basso costo che va ad ingrossare un "esercito industriale di riserva", già sovradimensionato dai troppi disoccupati e precari a son di "vaucher", usato per abbattere salari e diritti.


Quanto avvenuto a Gorino è un campanello d' allarme che anche il PD farebbe bene a considerare invece di abbandonarsi ad esecrazioni, soprattutto ora che sta riflettendo sul perchè perde le elezioni anche in zone "rosse" come Monfalcone e la Bassa e sul perchè i lavoratori, i ceti deboli e quelli medi impoveriti cerchino altrove punti di riferimento.


E speriamo ardentemente che l' attuale politica sconsiderata sull' immigrazione, sul lavoro, sull' economia non apra la strada a forze realmente razziste e antidemocratiche.
Si è già visto come gravi crisi gestite da cani nel solo interesse delle èlite siano sfociate in conflitti etnici prima e in regimi totalitari poi.



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