TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO !
Ormai il PD, la sedicente "classe dirigente" e i media "mainstream" tifano per il disastro economico per riuscire a sbarazzarsi di un governo "populista" che non riescono a sconfiggere politicamente ed elettoralmente.
Ogni giorno c'è qualche nuova invenzione per incutere terrore tra la gente sulle conseguenze della politica economica del governo che non piace alle èlite.
Sotto parliamo del libro "thriller noir" di Sergio Rizzo "02.02.2020 LA NOTTE CHE USCIMMO DALL' EURO" ma intanto invitiamo a godervi la lezioncina economica che il prof. Sapelli rivolge a Calenda.
Il prof. Sapelli è molto noto a Trieste, città su cui ha scritto importanti saggi di storia economica, per avervi insegnato Storia Economica all' università.
Clicca QUI o sull' immagine per il video della trasmissione di La Sette:
SAPELLI: "Il problema vero è che in Europa
c’è una politica ordoliberista fondata sull’assunto catastrofico che non
ci deve essere debito pubblico. Ovunque si applica, questa cosa eviscera le
economie, distrugge la coesione sociale. E infatti gli Stati uniti sono l’unica
potenza che cresce, e naturalmente hanno un surplus militare e hanno moneta di
riferimento.
La politica dell’austerità è una catastrofe e, se continua, la deflazione secolare ci distruggerà.
La politica dell’austerità è una catastrofe e, se continua, la deflazione secolare ci distruggerà.
Il problema è la politica economica, non possiamo continuare con il pilota
automatico. La gente vota ma poi i Moscovici dicono ‘’perche’ avete votato’’?
Ma il popolo non puo’ sostenere questo né possono farlo le imprese poichè
dovrebbero vivere solo di export ma l’export è solo il 30% dei loro ricavi. C’è
bisogno di mercato interno. Bisogna toccare i fili ma contesto il modo in cui
si è fatto. L’italia è l’unica nazione che ha la classe dirigente che tifa per
il default."
Sergio Rizzo, vicedirettore di Repubblica e già giornalista del Corriere della Sera, è famoso perchè insieme ad Antonio Stella ha inventato il termine LA CASTA riferito ai politici con un fortunato libro che ha iniziato la serie di articoli che hanno alimentato l' odio "populista" per la politica.
E lui ci sguazza e ci guadagna, adesso recitando la parte del "responsabile".
In questo libello propagandistico in un crescendo di affermazioni tanto apocalittiche quanto prive di basi scientifiche ed economiche descrive i presunti effetti catastrofici di una uscita dall' Euro con toni simili alla "Notte dei Morti Viventi" arrivando ad ipotizzare svalutazioni del 60% in pochi giorni e masse di persone ridotte in rovina.
Tuttavia è particolarmente godibile il passo a pag. 109 in cui ipotizza che Bolzano con tutto il SudTirolo, per sfuggire al caos italiano, richieda il ricongiungimento all' Austria ed il ristabilento dei confini del 1918 (e quindi anche il ritorno di Trieste alla Mitteleuropa di cui era il florido porto)...
Non tutto il male viene per nuocere, dunque!
Nota: Dalla presentazione ufficiale e in rete del libro di Rizzo (una volta la "diffusione di notizie false o esagerate atte a turbare l' ordine pubblico" ex art.656 C.P. veniva perseguita...):
"Quanti italiani, scherzando, sono arrivati ad ipotizzare la vendita delle nostre glorie nazionali per supportare uno stato che fa acqua da tutte le parti? All’asta fallimentare dell’Italia, i cinesi si aggiudicano il Colosseo, la Fontana di Trevi e l’intero lotto di opere d’arte di Galleria Borghese; gli americani acquistano gli Uffizi per appena 200 miliardi di dollari, mentre Pompei va ai russi in cambio di una fornitura venticinquennale di gas e petrolio per l’Italia. È quello che accade nel febbraio del 2020 quando il Bel Paese esce dall’euro, tornando alla lira, anzi, andando verso la Nuova Lira, che non ritrae più le massime glorie nazionali in termini di cultura, arte o scienza, ma i prodi del Partito Sovranista Italiano, frutto della fusione di tutti i partiti. Per tenere fede alle promesse elettorali, il favoloso PSI ha prosciugato i conti pubblici, dirigendosi, a viva forza, verso l’uscita dall’euro. Da qui un effetto domino disastroso e prevedibilissimo: la borsa crolla e i titoli bancari scendono di 30 punti, i capitali vengono ritirati, l’inflazione sale a livelli vertiginosi e così i tassi d’interesse e i mutui. Un cataclisma che spinge le imprese verso la bancarotta e gli italiani al tracollo. Una replica della crisi del ’29 con le persone che, disperate, si buttano dalle finestre del palazzo della borsa. Ma il crollo totale del paese ancora non ferma lo scellerato PSI che nazionalizza l’industria bellica e manda l’esercito alle frontiere…"
P. S. Notiamo che l' attento Roberto Weber ha ripreso oggi sul Piccolo il nostro concetto. Grazie.
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