RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 16 aprile 2018

LE "TASSE EUROPEE" SONO UN PROBLEMA DEI PORTI ITALIANI MA NON DEL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE -


Sta creando sconcerto la pretesa della UE che i bilanci delle Autorità Portuali siano sottoposti a tassazione malgrado siano Enti Pubblici privi di finalità di lucro (clicca QUI).
In tal caso i costi di concessioni e servizi alle compagnie di navigazione dovrebbero aumentare del 40% mettendo fuori mercato i porti italiani.


E' ben vero che il "tafazzismo" masochista italiano si è espresso con un fisco talmente vorace da "cannibalizzare" e far fallire l' EZIT (Ente Zona Industriale di Trieste) con la richiesta di oltre 10 milioni di tasse per immobili malgrado esso fosse un Ente Pubblico senza fine di lucro esattamente come le Autorità Portuali.
La Regione ha posto in liquidazione l' EZIT accettando questa pretesa fiscale, totalmente abnorme e assurda per un ente pubblico non commerciale, con ciò creando un pericoloso precedente nella giurisprudenza fiscale italiana.


Tuttavia quello che caratterizza il Porto Franco Internazionale di Trieste è l' extraterritorialità doganale anche riguardo la UE nonchè la regolamentazione tramite l' Allegato VIII del trattato di Pace del 1947 che VIETA ESPLICITAMENTE la riscossione di tasse e tributi che eccedano il nudo valore dei servizi prestati alle compagnie di shipping.
Un aumento dei costi di concessioni e servizi dovuto a tassazione sarebbe una, seppur indiretta, plateale violazione dell' Allegato VIII che è parte integrante della legislazione italiana, come confermato dall' incipit del Decreto Attuativo dei Punti Franchi del luglio 2017, ed è pure recepito dalla UE insieme a tutti gli obblighi relativi ai Trattati di Pace come previsto dai Trattati di Roma del 1957.

E' per questo motivo che la UE non può nè dire nè fare nulla riguardo i nostri Punti Franchi.

Giunge a proposito in questa situazione la rivendicazione fiscale dei lavoratori portuali triestini del CLPT (clicca QUI) e abbiamo la sensazione che qualsiasi pretesa della UE, o di chiunque altro, di intervenire sul terreno fiscale nel nostro porto troverà una efficace e dura opposizione nei lavoratori appoggiati da tutti i cittadini.
E la discesa in campo dei portuali ci rassicura molto di più degli atteggiamenti ondivaghi dei politici.


Nessuno è più europeo dei triestini ma l' utilizzo della UE per fare concorrenza sleale, aumentare le tasse e limitare i diritti alimenta l' antieuropeismo nazionalista come sta facendo l' "europeismo missilistico" del bel Macron, più interessato alla vendita di sistemi d' arma ai Sauditi e alla "grandeur" che al caos che provoca in Medioriente (Siria dopo la Libia).

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