RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 29 marzo 2018

REGIONALI - SONDAGGIO DI IERI: FEDRIGA SALDAMENTE IN TESTA (all' interno) - I CANDIDATI DEVONO CHIARIRE LE LORO POSIZIONI SUL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE E LE "NUOVE VIE DELLA SETA" - TRACOLLO DI FORZA ITALIA (CAMBER) E PD - IL VECCHIO SISTEMA POLITICO E' COLLASSATO MA TRIESTE VUOLE RINASCERE -


A QUANTO PARE IL TRIESTINO FEDRIGA HA GIA' LARGAMENTE VINTO LE REGIONALI.
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 per l’ ultimo inequivocabile sondaggio che riteniamo abbastanza attendibile dopo aver consultato alcuni professionisti triestini del settore.

La misera fine di Forza Italia segna il tramonto di Camber speculare a quello del PD, pilastri del sistema politico appena collassato.



La Regione, al momento attuale, ha grandi poteri sul Porto Franco di Trieste.

Assetti amministrativi diversi  con maggior o minor grado di autonomia, che si chiamino Cantoni come proposto da Fedriga stesso, Provincia Autonoma di Trieste come abbiamo detto noi, TLT od altro, hanno bisogno di tempi più lunghi per eventualmente realizzarsi.


Sappiamo tutti ormai che dall' affermazione del Porto Franco Internazionale di Trieste come Terminal della Nuova Via della Seta di Pechino e dall’ utilizzo produttivo dei Punti Franchi dipende il futuro di Trieste.



Ma il tempo che Trieste ha per evitare di essere bypassata dal travolgente e rapido sviluppo delle Nuove Vie della Seta, è molto poco: un paio d’ anni al massimo. 



Non è più il tempo di giocare con le parole e le ipotesi ma quello di essere realisti e pragmatici.
Per questo è necessario che i candidati si esprimano chiaramente: Fedriga che è il favorito in particolare.

Fedriga rappresenta una Lega dal passato autonomista e federalista ma dal presente nazionalista e con un trascorso di aperta ostilità verso la Cina vissuta come pericolosa concorrenza da eliminare e non come partner sulle Nuove Vie della Seta.

Quali sono le sue posizioni oggi su queste questioni geopolitiche e sul Porto Franco Internazionale di Trieste?

Delle posizioni a questo riguardo di Alessandro Fraleoni Morgera (chimico industriale e ricercatore al Dipartimento di ingegneria e architettura dell'Università di Trieste) candidato del M5S, formazione data per seconda dai sondaggi, non sappiamo gran che.
Il M5S di Trieste ha però più volte espresso sostegno al Porto Franco Internazionale di Trieste e all’ uso produttivo dei Punti franchi: è così in tutta la regione?
Impegni chiari sui Blog nazionali del movimento non se ne sono finora visti  mentre sono apparsi post di taglio protezionistico molto critici sugli investimenti cinesi in Italia, e sappiamo che le decisioni nel  M5S sono molto centralizzate con scarsi margini di autonomia.
E la questione del Porto Franco Internazionale di Trieste e delle Nuove Vie della seta investe anche gli interessi nazionali italiani e quelli europei.
Quali impegni può prendersi e si prende il candidato grillino locale?

Il “Patto per l' Autonomia” di Ceccotti ha già fatto proprie le nostre istanze sul Porto Franco Internazionale di Trieste e sul rispetto dell' Allegato VIII. 

Ed anche la disponibilità a studiare forme di autonomia tra Trieste e il Friuli.
Di conseguenza abbiamo tentato di dare una mano alla "mission impossible" di raccogliere in pochi giorni a Trieste intorno a una lista di candidati triestini 1.000 firme regolarmente autenticate e certificate.
Non è stato possibile ed il risultato è che a Trieste sulle schede sarà presente solo Ceccotti che potrà essere votato come candidato presidente del “Patto per l’ Autonomia” ma senza una lista di triestini, con l’inevitabile effetto di spostare il baricentro verso il Friuli per difetto di rappresentanza.



Per quanto riguarda Bolzanello del PD e anche Riccardi di FI, dato in corsa per un posto di vice in Giunta, non abbiamo alcuna fiducia che rappresentino gli interessi di Trieste e del Porto Franco e poi i loro partiti stanno letteralmente franando.

Vero che una (piccola) parte del PD e il ministro Delrio hanno recentemente sostenuto alcuni provvedimenti a favore del Porto Franco di Trieste, ma in questa forza politica perfino nella sua componente triestina si sono saldamente insediati i più espliciti critici e avversari dei Punti Franchi di questi anni.

Forza Italia e PD, forze al tramonto, hanno a lungo esercitato il governo e malgrado questo solamente in tempi recentissimi la situazione del Porto Franco Internazionale ha cominciato a sbloccarsi e soprattutto per pressioni dal basso: fino a pochi mesi fa dell’ esistenza del Porto Franco di Trieste non sapeva niente nessuno in Italia.
Il che la dice lunga su quanto Trieste e il suo Porto Franco Internazionale contino veramente per loro: in decine di anni non hanno fatto nulla, nemmeno per divulgarne l' esistenza.(vedi nota).

L' allucinante vicenda, sbloccatasi solo nel luglio scorso, dei 23 anni di attesa dei decreti attuativi per i Punti Franchi previsti dalla legge 84/94 ne è l' esempio tangibile.


Nota:Ne abbiamo parlato anche QUI.
L' ignoranza sul nostro Porto Franco in Italia è stata confermata più volte dallo stesso Presidente D'Agostino che ha pubblicamente dichiarato di non essere stato a conoscenza del Porto Franco quando è arrivato come Commissario. Lo ha saputo solo qui. E veniva da Verona dopo esperienze nell' autorità portuale di Napoli e altrove, non dalla Luna.
Una delle sue prime iniziative è stata infatti di informare le imprese venete e friulane in gran parte ignare. 
Due anni fa due esperti triestini sono andati a Mantova alla associazione degli esportatori e nessuno sapeva nulla del Porto Franco. In un convegno sono stati loro ad informarli e sono tutti caduti dalle nuvole.
Lunedi scorso a Trieste il consigliere economico dell'Ambasciata cinese Xu Xiaofeng ha dichiarato al convegno in regione: "Noi stessi abbiamo appreso dell’esistenza della Free Zone appena l’anno scorso quando abbiamo fatto un’accurata visita al vostro scalo". (Il Piccolo di martedi')- Infatti i cinesi hanno investito a Vado Ligure (Genova) ignari dei maggiori vantaggi qui legati al Porto Franco.
Che gli operatori locali abbiano fatto quanto potevano per informare, soprattutto a livello internazionale e nel loro giro di clienti, è vero. Ma le autorità pubbliche si occupavano di altro.


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