RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 8 novembre 2017

IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE E LE CONSUETUDINI DEL COMMERCIO MONDIALE E DEI PORTI LIBERI: UNA ULTERIORE OPPORTUNITA' EMERSA NEL CONVEGNO PORTO 2.0 DEL CLPT.


Il mai sufficientemente lodato blog Faq-Trieste ha pubblicato i video di tutti gli interventi del convegno Porto 2.0 organizzato dal CLPT Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (clicca QUI) .

Tra questi l' applaudito intervento dell' imprenditore Gabriele Querci, figlio del professor Francesco Alessandro Querci per molti anni docente di diritto della navigazione all’Università di Trieste, ha aperto delle prospettive finora inesplorate sull' applicazione del diritto consuetudinario al Porto Franco Internazionale di Trieste.
Qui ne alleghiamo il video, interessante anche perchè presenta un' esperienza imprenditoriale nel Punto Franco di Porto Vecchio fatta naufragare, e, sotto, un nostro commento.
Il video dell' intervento di  Gabriele Querci

Il ragionamento parte dall' Allegato VIII che ormai tutti, governo e tribunali italiani compresi, ritengono obbligatorio rispettare negli articoli dall' 1 al 20.

L' articolo 1 stabilisce la natura del Porto di Trieste quando al secondo comma parla di "regime internazionale di Porto Libero" e sottoliniamo "REGIME INTERNAZIONALE".

Al primo comma dell' art.1 ne chiarisce le modalità operative: "nel modo come è usuale negli altri porti liberi del mondo".


L' espressione "nel modo come è usuale" può apparire generica nel sistema giuridico italiano ma, al contrario, è estremamente significativa nel sistema giuridico anglosassone (Common Law) che è consuetudinario, cioè non basato su codici rigidi ma su consuetudini e giurisprudenza.
E non è un caso che vi si faccia implicito riferimento proprio nel trattato di Pace redatto dalle Potenze Alleate riguardo un Porto Franco Internazionale.


In tal modo il Porto Franco Internazionale di Trieste appare più soggetto al Diritto Consuetudinario internazionale che non al "diritto romano" e alle leggi nazionali italiane.
Del resto il diritto internazionale non ha codici centralizzati su cui fare riferimento ma si basa su consuetudini e trattati.


La conseguenza importantissima è che i vantaggi offerti dal Porto Franco Internazionale di Trieste dovrebbero dinamicamente adeguarsi a quelli degli "altri porti liberi del mondo" indipendentemente dalle normative italiane ed anche europee su cui il Trattato di Pace è prevalente, oltrechè precedente e comunque recepito.

Dunque si dovrebbe periodicamente fare un indagine su quanto avviene negli altri Porti Franchi del globo, fare una media ed adeguarsi.


Diciamo subito che in praticamente tutti i Porti Franchi ai benefici della extraterritorialità doganale sono affiancate esenzioni fiscali totali o parziali.

Dunque quantomeno una No-Tax area fiscale sarebbe dovuta.
Tesi rafforzata anche dall' art.5 dell' Allegato VIII dove dice :" non si 
possono imporre, su tali merci, dazi doganali o pagamenti diversi da quelli imposti per servizi resi ".

Noi crediamo che una volta insediati a Trieste, con l' uso produttivo dei Punti Franchi, robusti operatori internazionali si faranno portatori della necessità di adeguare il Porto Franco Internazionale di Trieste a quanto avviene nel resto del mondo.

E che questa via pragmatica, sia la strada maestra per ottenere l' ulteriore ampliamento delle opportunità di crescita del nostro porto e della nostra città, connessa con il network mondiale delle Free Zones, ben più importante degli staterelli nazionali in crisi cronica come l' Italia.


Allegato VIII Trattato di Pace 1947 (scarica QUI)

ARTICOLO 1

Al fine di garantire che le strutture portuali e di transito di Trieste saranno disponibili per l’uso in condizioni di parità da tutto il commercio internazionale e dalla Jugoslavia, l’Italia e gli Stati dell’Europa Centrale, nel modo come è usuale negli altri porti liberi del mondo:
a) Ci sarà un porto franco doganale nel Territorio Libero di Trieste entro i limiti previsti dalla o stabiliti in accordo con l’articolo 3 del presente Strumento.
b) Le merci che passeranno nel Porto Libero Di Trieste godranno della libertà di transito come stipulato dall’ articolo 16 del presente Strumento.
Il regime internazionale del Porto Libero sarà governato con le condizioni del presente Strumento.



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