RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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giovedì 26 ottobre 2017

LA DISINFORMAZIONE A TRIESTE E' TALE CHE IL PUBBLICO NON CAPISCE PIU' NIENTE DI PORTO VECCHIO E PORTO FRANCO - UNA SEGNALAZIONE SUL PICCOLO: IL PRINCIPALE DISINFORMATORE CHE NON SA RISPONDERE CHE IN PORTO VECCHIO IL PUNTO FRANCO C'E' ANCORA E PUO' ESSERE INGRANDITO.

Il Piccolo per anni ha condotto una campagna martellante a favore dell' eliminazione del Punto Franco di Porto Vecchio.
Per anni la "Piccola Gazzetta di Paperopoli" ha tessuto le lodi della "sdemanializzazione" con spostamento del Punto Franco conseguente al celebre emendamento del sen. Russo che, per inciso, a 3 ANNI 3 non ha prodotto NULLA DI CONCRETO.

Per anni ha martellato insieme ai politici che

"bisogna spostare il Punto Franco dove serve" (e molti dicevano anche che il Punto Franco non serve a niente da nesssuna parte: vedi Pacorini)  e infatti il Punto Franco serve in Porto Vecchio con la Seleco adesso e la Saipem e GMT da anni.
E non sa come affrontare  la realtà che gli unici interventi concreti in Porto Vecchio sono grazie all' utilizzo produttivo del Punto Franco, mentre l' ipotesi turistica è una evidente bolla di sapone che ha prodotto finora solo uno svincolo pericoloso dipinto a terra in v.le Miramare.


Oggi il Piccolo pubblica  su Segnalazioni una accorata lettera di un lettore che non capisce come la Seleco possa utilizzare in Porto Vecchio il regime di Punto Franco che, come hanno strombazzato Il Piccolo e i politici per tre anni, non c' è più.
Il giornaletto locale lancia con particolare evidenza la questione perchè non sa, o non ha il coraggio di rispondere, che il Punto Franco c'è ancora in Porto Vecchio in tutta la fascia costiera e nelle aree tuttora demaniali per la saggia decisione dell' Autorità Portuale che non ha voluto togliere questa evidente opportunità.


Questo Punto Franco residuo può essere ancora riesteso a tutta l' area.

Infatti i primi utilizzi produttivi del regime di Punto Franco si hanno proprio in Porto Vecchio con la Seleco e con la Saipem che sta per annunciare l' insediamento del Polo Mondiale per la Robotica Subacquea.

Si sta realizzando quello che abbiamo sempre sostenuto noi con l' insistenza per l' utilizzo produttivo dei Punti Franchi, in primis quello di Porto Vecchio che ha il vantaggio di non essere in un Sito Inquinato Nazionale SIN e relativi costi e lungaggini.

Mentre tutta la manfrina dell' urbanizzazione a fini turistici di Porto Vecchio non ha prodotto nemmeno lo spostamento di un mattone nell' area degradata ed abbandonata in conseguenza del demenziale Vincolo Archittettonico del Ministero nel 2001 che ne ha impedito qualsiasi ammodernamento e utilizzo.
16 anni di vincolo architettonico del Ministero su Porto Vecchio hanno prodotto solo abbandono, degrado e pantegane, e lo stesso stanno facendo e faranno i fantasiosi progetti turistici campati in aria con in testa, per assurdità, la Spiaggia di Sabbia e il Central Park del sen. Russo.


Ecco il testo della Segnalazione di Mario Cotta che speriamo ci legga.

"Per favore, qualcuno mi aiuti a capire. La notizia è che la Séleco approda in Porto Vecchio col dichiarato intento di fruire dei benefici fiscali del Porto franco. Ma Porto vecchio non è più Porto franco. In seguito all'emendamento del senatore triestino Francesco Russo, recepito nella Legge di stabilità del dicembre 2014, le zone franche di Porto Vecchio sono state dislocate in aree periferiche- le relative planimetrie si possono trovare su Internet - e il testo della legge non prevede possibilità di ulteriori trasferimenti o ritrasferimenti in loco, a piacere. La domanda è: come si possono ottenere, attualmente, in Porto vecchio, i benefici fiscali previsti per il passato? Attendo con vivo interesse una risposta.    Mario Cotta".



NOSTRA SLIDE DEL 2013, MEDITATE

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