300 anni di Maria Teresa la “madre” di Trieste e dell’Europa moderna
Paolo Mieli ricorda la sovrana d’Austria
Fu più moderna la svolta impressa all’Europa dall’Impero settecentesco di Maria Teresa d’Austria che i cambiamenti ottocenteschi nati dalla Rivoluzione francese». Trecento anni fa, il 13 maggio 1717, nasceva a Vienna Maria Teresa d’Asburgo, arciduchessa d’Austria, re apostolico d’Ungheria, regina di Boemia, Croazia e Slavonia, duchessa di Parma, Piacenza,Mantova e Milano nonché granduchessa consorte di Toscana e imperatrice consorte del Sacro Romano Impero. Fervente cattolica, madre di sedici figli, tredici dei quali sopravvissero all’infanzia, immolati a matrimoni vantaggiosi per la dinastia, a lei Trieste deve praticamente tutto: è Maria Teresa che, sulla scia della dichiarazione di Carlo VI sulla libera navigazione in Adriatico, del 1717, e la Patente di Porto Franco nel 1719, avvia Trieste all' età contemporanea, aprendola a genti provenienti da ogni parte del Mediterraneo. È lei che butta giù quel che resta delle mura medievali unificandola città vecchia e quella nuova con l’idea precisa di farne un’enorme piazza del commercio. Ed è ancora lei che, ossessionata dalle malattie dopo la morte della sorella Maria Anna (e lei stessa colpita dal vaiolo), vara riforme sanitarie, costruisce l’acquedotto per dare acqua correntea tutti e combattere la piaga degli incendi, edifica un lazzaretto, un orfanotrofio e un ospedale sufficiente a una città tre volte più numerosa di quanto allora era Trieste. Ancora, è per la gente di Trieste che Maria Teresa riforma il sistema scolastico e fonda la Scuola Nautica, scava il Canal Grande e avvia la città con il suo Borgo Teresianoe i primi cantieri navali a quello sviluppo economico che solo tra il 1770 e lo scoppio della Rivoluzione francese raddoppierà sia il volume che il valore delle merci tra l’Austria e il Vicino Oriente. Insomma Trieste è diventata quello che è grazie a Maria Teresa d’Asburgo. Che per altro non vide mai Trieste, e Trieste, di contro, mai le ha dedicato una statua, una via, una piazza, lasciando che la sua memoria corresse negli anni come un fiume carsico: tutti sanno che c’è ma nessuno lo vede. E adesso Trieste si appresta a dare una rinfrescata alla figura di questa donna eccezionale che ereditò dal padre Carlo VI «un impero allo sfascio riuscendo in pochi anni a trasformarlo nel più moderno e solido d’Europa». Parola del giornalista e storico Paolo Mieli che oggi, alle 17, alla Stazione marittima di Trieste, terrà una “lectio magistralis” intitolata “Ritratto di Maria Teresa”.
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Però la giunta comunale non vuole intitolargli il Canale (mentre gli stessi hanno intitolato una via al militante neofascista Grilz)...
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