RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

venerdì 12 maggio 2017

SILOS: DA "CENTRO CONGRESSI" ANNUNCIATO A CENTRO DI SPACCIO E VIOLENZE E BIVACCO INDECENTE - LA "POLITICA DEGLI ANNUNCI" E LA TRISTE REALTA' - LA COLPA E' DEI POLITICI LOCALI IRRESPONSABILI E INCAPACI OLTRECHE' DI UNA POLITICA DELL' IMMIGRAZIONE CATASTROFICA -


Dicevamo ieri che la violenza verso una concittadina minorenne perpetrata presso la stazione è il frutto di aree della città lasciate da anni fuori controllo (oltrechè di una politica dell' immigrazione catastrofica).

E' l' effetto della "politica degli annunci" importata a Trieste dal "Bel Paese" e che ha trovato entusiasti sostenitori nei politicanti locali di tutti gli schieramenti.


Fortunatamente con Internet ormai si possono riportare alla luce i precedenti impegni e annunci non rispettati e inchiodare costoro alle loro responsabilità.

Cliccando QUI trovate l' articolo del 17 gennaio di due anni fa in cui si annunciava trionfalmente che nel 2017 il SILOS sarebbe diventato un meraviglioso Centro Congressi grazie ad un investimento di 120 milioni delle coop Nordest che lo avavano acquistato e "
per riconvertire il quale fu fatto un Accordo di programma datato 2009 ai tempi del sindaco Roberto Dipiazza e dell’assessore Paolo Rovis".
L' annuncio del 2015 e' stato di Cosolini: " Entro il 2017 Trieste avrà all’interno dello stesso Silos il suo nuovo Centro congressi come ha annunciato con una punta di orgoglio il sindaco Roberto Cosolini che era affiancato dall’assessore allo Sviluppo economico Edi Kraus."


Come noto le Coop Nordest hanno rilevato a prezzi stracciati le Cooperative Operaie di Trieste fatte fallire ma del Centro Congressi al Silos non c' è traccia.

Idem per Porto Vecchio, 
ormai passato alla proprietà del Comune, che è in stato di totale abbandono a due anni e mezzo dalla "sdemanializzazione" di Russo e la cui unica possibilità di recupero è un riutilizzo produttivo del Punto Franco come già concretamente avviene con la base Saipem per la robotica subacquea e la GMT che ha anche la borsa metalli e commodities (clicca QUI). Queste sono cose concrete da sviluppare, le altre solo chiacchiere e annunci di politici a caccia di voti.

Invece del "
 Covent Garden sull’Adriatico. " abbiamo un centro di spaccio, violenze e degrado umano.

Ogni commento è superfluo e lasciamo parlare i fatti e l' aulico articolo del 2015:

Silos, riparte il progetto. Centro congressi nel 2017

Coop Nordest e Unieco confermano l’investimento da 120milioni: quest’anno però se ne andrà tutto per l’iter burocratico. Eliminato il teatro, sala da 1100 posti
Visto in prospettiva futura sarà anche una prestigiosa e strategica cerniera tra la Trieste1 e la Trieste2, cioè tra la città e il Porto Vecchio e sulla carta era già stato definito la Covent Garden sull’Adriatico. È il grande Silos a lato della Stazione centrale, da decenni in degrado e attualmente semioccupato dai clochard, per la cui riqualificazione le Coop Nordest assieme a Unieco hanno costituito la società di scopo Silos spa che ieri in municipio ha rilanciato in grande stile il progetto degli omonimi Magazzini. Un’operazione da 120 milioni di euro che su quasi 50mila metri quadrati distribuirà il nuovo Centro congressi di Trieste, un albergo, ristoranti, negozi, botteghe artigianali, uffici, una vasta area wellness e fitness, parcheggi e forse un ampio giardino d’inverno con vista mozzafiato sul golfo.
Sembra la reale svolta per un’idea nata nel 1999 su un fabbricato che a questo proposito le Coop Nordest acquistarono dalle Ferrovie dello Stato addirittura quindici anni fa e per riconvertire il quale fu fatto un Accordo di programma datato 2009 ai tempi del sindaco Roberto Dipiazza e dell’assessore Paolo Rovis. «Il primo nostro progetto è del 2003 - ha ricordato ieri Attilio Grazioli, consigliere delegato di Silos spa - poi siamo entrati nel vortice della crisi». La ripartenza dell’iniziativa sta forse a significare che anche per Trieste il culmine della fase depressiva è dietro le spalle. «Confermiamo un investimento di 120 milioni di euro - ha detto ancora Grazioli - ma non posso dire chi è il nostro partner finanziario». Nei mesi scorsi erano rimbalzate voci su una trattativa ben avviata con un fondo d’investimenti svizzero(quello stesso fuggito dalla parte Greensisam di Porto Vecchio una volta fiutati i costi ? ndr).
Silos spa ha ora fatto istanza di modifica del vecchio Accordo di programma. Tra nuovi accordi, progetti esecutivi e licenze a costruire, dato che siamo in Italia, se ne andrà tutto il 2015. Poi però lo stesso Grazioli e Aldo Pavoni, l’architetto responsabile del progetto, assicurano che i lavori partiranno realmente.
Entro il 2017 Trieste avrà all’interno dello stesso Silos il suo nuovo Centro congressi come ha annunciato con una punta di orgoglio il sindaco Roberto Cosolini che era affiancato dall’assessore allo Sviluppo economico Edi Kraus. In base alla convenzione che Comune e Silos spa stanno per stipulare quest’ultima sarà infatti obbligata a ultimare dapprima proprio la parte pubblica dell’operazione. «Il progetto originario - ha spiegato il sindaco - prevedeva la realizzazione di un teatro in contemporanea con l’abbattimento della Sala Tripcovich, ma dato che questo non avverrà il teatro non serve per cui saranno eliminati il palcoscenico e il backstage e la sala grande potrà contenere 1.100 persone anziché 900. Logicamente potrà essere anche smezzata, ma saranno create anche tre sale più piccole di cui una da 200 e due da 100 posti». Investitori-utilizzatori dell’area a questo punto non mancano, secondo quanto ha fatto capire Grazioli e Pavoni ha confermato l’ingresso della Virgin active che secondo indiscrezioni dei mesi scorsi occuperebbe un’area di cinquemila metri quadrati con palestre con attrezzature Technogym all’avanguardia, una piscina, laboratori con personal trainer, aree relax con idromassaggio, saune e zone attrezzate anche per bimbi di appena 18 mesi. Per l’albergo era circolata la voce di un cinque stelle della catena statunitense Marriott international, mentre interesse era stato manifestato anche da Zara, H&M e Mango abbigliamento.
I Magazzini Silos saranno lunghi 240 metri con internamente, ha sottolineato Pavoni «una pelle in vetro che lascerà in evidenza le arcate monumentali in pietra». Vi sarà anche un foyer di 500 metri quadrati con soffitti alti 5 metri e 60, mentre rimangono ancora una serie di incognite sulla possibilità di utilizzare un grande terrazzo panoramico all’ultimo piano. La parte puramente commerciale occuperà soltanto un terzo degli spazi, circa 18mila metri quadrati. «Più funzioni verranno associate - ha commentato Pavoni - e i Magazzini Silos diverranno un luogo di riferimento urbano e sociale. È una scommessa, ma sarà vincente».
INFATTI....

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