RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 17 maggio 2017

TRIESTE, NUOVA VIA DELLA SETA, PUNTO FRANCO ALLA WARTSILA E "ROSATELLUM" PORCELLUM (PASSANDO PER I BAZAR DI BANCHERELLE)


Oggi 17/5 leggere Il Piccolo ci ha messi di buon umore: ci sono diverse buone notizie già note ma che è utile ribadire.

1) Trieste si appresta a diventare il terminal della "Nuova Via della Seta" marittima nel Nord Adriatico ed è possibile che la Cina investa su un nuovo grande terminal container al Molo VIII (pag.16).
Fino a poco fa a sapere delle opportunità della Nuova Via della Seta erano solo i lettori di Rinascita Triestina che ne scrive dal 2013 a sostegno dell' autonomia economica del nostro Territorio.
Adesso finalmente ne parlano tutti, ed è un bene.


2) Una parte della Wartsila (già Grandi Motori Trieste) e dei suoi piazzali si appresta a diventare Punto Franco retroportuale destinato ad attività produttive (pag.24).
Lo si sa da venerdì scorso per un comunicato con cui la presidente della Regione ha voluto mettere il cappello anche su questo malgrado le trattative ancora in corso (QUI). Non si fa... ma la tentazione degli annunci è fortissima, come quella di attribuirsi i meriti di ogni cosa positiva possa accadere.

Si sa che, se tutto prosegue, non ci saranno solo attività logistiche ma soprattutto industriali con parecchi posti di lavoro.
Questo è un nuovo esempio dell' UTILIZZO PRODUTTIVO dei Punti Franchi di cui Rinascita Triestina scrive da quattro anni e che si sta materializzando anche nel campo dell' alta tecnologia con Freeway Trieste in Zona Industriale e con il Polo per la Robotica Subacquea della Saipem in Porto Vecchio (QUI).

3) Quello dei Punti o Zone Franche è un tema che piace particolarmente ai Cinesi che ne stanno
 realizzando una enorme a Belgrado con "migliaia di nuovi posti di lavoro"(pag.13).
Infatti la Cina ha usato come principale strumento di sviluppo (le famose "Quattro Modernizzazioni" di Deng) proprio il sistema delle Zone Franche o Zone Economiche Speciali (ZES), e i cinesi esportano questo modello di successo.
Per fortuna il Porto Franco Internazionale di Trieste ne è dotato malgrado tutte le cornacchie che in questi anni hanno demonizzato i Punti Franchi definendoli inutili, obsoleti ed addirittura da abolire.
Sarebbe ora di ricominciare a parlare di "No Tax Area" e ZES come fanno a Gorizia, per l' area ex-Expò di Milano e Bagnoli a Napoli.

4) Perfino il parroco di S. Antonio si è stufato dei bazar di ambulanti con cui l' Amministrazione Comunale dice di attrarre turisti (pag.28).
Quelle cose non fanno venire nessuno da fuori, creano problemi e concorrenza sleale al commercio locale e compromettono l' immagine mitteleuropea della città.
Se si vuole parlare di turismo ci si occupi di quello di alto livello, culturale e congressuale.

Trieste non è fatta per il turismo di massa.
Invece di quelle itineranti del fenomeno Sgarbi si facciano mostre permanenti su quello che interessa veramente i turisti: il nostro passato mitteleuropeo.
Come hanno dimostrato precedenti mostre di successo come quelle su Sissi, Massimiliano e "Maria Teresa e il Porto" del 1981. C' erano le code e venivano da fuori per vederle a differenza di adesso.


5) Trieste riscopre le sue radici mitteleuropee e celebra Maria Teresa (pag.29) in mezzo all' insofferenza dei nazionalisti.
E' inevitabile che Trieste dopo il fallimento economico e civile di cento anni d' italianità rivolga il suo sguardo al suo retroterra naturale e storico: la Mitteleuropa.
Sarebbe ora di parlare di "restituzione di Trieste alla Mitteleuropa", di cui ha fatto parte per oltre cinque secoli, invece di "restituzione di Porto Vecchio alla città" di cui non ha mai fatto parte come dimostra l' assenza perfino delle fognature.

6) A migliorare l' umore provocando ilarità ci sono le vicende politiche politiche italiane e locali.

Si premiano l' un l' altro senza aver combinato niente: "sigillo trecentesco di Trieste" al sen. Russo per Porto Vecchio sempre più fatiscente; definita addirittura "rivoluzione di Porto Vecchio" la pittura di striscie incasinate per terra in viale Miramare che portano, ben che vada, tra i ruderi (pagg. 20-21).

Ma l' oscar dell' umorismo è per il ROSATELLUM (clicca QUI): una versione del "porcellum" e del "mattarellum" opera dell' on. Rosato, illustre concittadino coprotagonista della infinita saga della legge elettorale italiana.



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