RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 7 gennaio 2017

SI PENSI ALLA NAVALMECCANICA (INVECE CHE ALLE SPIAGGE DI SABBIA A BARCOLA ED AI MUSEI IN PORTO VECCHIO) - UN INTERVENTO


Pubblichiamo anche noi un intervento di Ladi Minin, ex dipendente della Grandi Motori Trieste ora Wartsila e studioso di navalmeccanica, sulla necessità di sviluppo dell' industria navalmeccanica a Trieste.
Trieste ha subito una pesantissima deindustrializzazione che l' ha portata ad avere solo il 9% del PIL da industria, mentre il Friuli, già agricolo, supera il 21% e l' Italia nel suo complesso circa il 18%, aree sottosviluppate e montuose comprese, QUI.

E' un parametro insostenibile che è concausa del pesante calo demografico.


Ora l' Autorità Portuale si dimostra interessata a sviluppare insediamenti produttivi nell' ambito dei Punti Franchi ed appoggia la richiesta di No Tax Area da affiancare all' extraterritorialità doganale, che li renderebbe estremamente convenienti.


Ma la politica triestina non ne parla neanche preferendo disquisire di sciocchezze che vanno dalle spiagge di sabbia a Barcola ai Musei in Porto Vecchio, dai Mercati Ittici in Punto Franco ai Central Park sull' "incantevole Water Front" ed amenità del genere.
Incuranti dei costi spaventosi per il Comune, privo di risorse (ed anche di un bilancio adeguato), dovuti alla proprietà delle aree "sdemanializzate" di Porto Vecchio.

La base di queste follie è l' ipotesi, del tutto campata in aria, del turismo come motore economico di Trieste, oltrechè il considerare i
 cittadini alla stregua di rimbambiti interessati solo a passeggiate e giardinetti ma insensibili allo sviluppo economico necessario alla città e alle nuove generazioni.

Infatti il Turismo può essere solo una fonte SECONDARIA di reddito rispetto alla produzione di cui portualità, logistica e navalmeccanica, e loro indotto anche di servizi e finanziario, sono sempre stati il centro propulsivo.
Ne abbiamo recentemente parlato recentemente anche QUI (clicca).


Indipendentemente dalle posizioni politiche di ciascuno, l' intervento di Ladi Minin è interessante perchè valorizza notizie e ragionamenti trascurati da stampa e politica locale. 

Ecco la lettera di Ladi Minin:

LA POLITICA SUPPORTI IL NUOVO POLO NAVALMECCANICO

Trieste, la nostra città, ha una sola anima storica, quella forgiata negli ultimi due secoli e basata sulle attività economiche e industriali dell'economia del mare e in particolare dalle costruzioni navali e accessorie, sistemi propulsivi in primis. É notizia di questi giorni, della probabile acquisizione da parte di Fincantieri, della Stx France e, pertanto, della sostanziale realizzazione si un polo europeo delle costruzioni navali, potenzialmente, secondo il mio parere, il più grande del mondo. E' una bella notizia per Trieste e per tutto il suo territorio circostante, un bel inizio del 2017, che meriterebbe una grande discussione in città, nella nostra Regione, che ricordo, ospita la sede legale, gestionale e amministrativa della Fincantieri a Trieste e il più grande e produttivo cantiere navale europeo, a Monfalcone. Un'occasione, forse l'ultima, da non perdere. Una discussione che potrebbe diventare un campione nazionale, di democrazia matura e di economia, che dovrebbe travalicare tutte le idee e ideologie, riguardanti il lavoro, l'organizzazione sociale e economica, di una comunità, piccola o grande che sia e che dovrebbe riguardare principalmente, la capacità di creare ricchezza, tanto fondamentale, quanto indispensabile, in questo straordinario momento storico, della globalizzazione dei mercati. Un momento, dove la città, dovrebbe recuperare la memoria, fare forza sui tantissimi sedimenti economici, scientifici e culturali, oltreché patrimoniali, ancora presenti, ancora forti e basilari sul territorio, per la sopravvivenza e accettare questa sfida per la crescita, che potrebbe essere un sano stimolo alla Politica, quella con la P maiuscola, ormai assente, da lungo tempo e opporsi all'attuale rinuncia ad uno sviluppo, sociale e economico, in linea con la storia di queste terre e prospettare un futuro certo, alle prossime generazioni.


Ladi Minin Isanav (Istituto studio attività navalmeccaniche) 



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