RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 26 dicembre 2016

PIETRA CARSICA, CARTA E PORTO FRANCO DI TRIESTE - CARTA E PLASTICA DALLA PIETRA GRAZIE A LIMEX, UN BREVETTO GIAPPONESE DEL 2014 - UNA NOSTRA PROPOSTA - FATECI PERVENIRE LE VOSTRE IDEE DI UTILIZZO PRODUTTIVO DEI PUNTI FRANCHI -

Clicca sull' immagine e guarda il video

Utilizzare i Punti Franchi del Porto Franco Internazionale di Trieste per la produzione è un' ottima idea che sosteniamo da sempre, e siamo lieti che l' Autorità Portuale si muova in questo senso anche sostenendo la creazione di una No Tax Area triestina.
Auspichiamo anche in Porto Vecchio che altrimenti, con l' assurda e irrealizzabile ipotesi di urbanizzazione a fini turistici, sarà sempre più abbandonato al degrado malgrado le chiacchiere e come dimostrano i due anni trascorsi dalla "sdemanializzazione".
Trieste ha bisogno di industrie e di lavoro vero.

Alla ricerca di prodotti innovativi che siano oltre che ad alta tecnologia anche ecologici ci siamo imbattuti nella CARTA PRODOTTA DA PIETRA CALCAREA, ovvero dalla nostra pietra carsica che alimentava, ad esempio, l' Italcementi in Porto Franco Industriale con la nota teleferica ora dismessa.

Con la pietra carsica, che è a base di carbonato di calcio, si possono oggi, grazie a un brevetto giapponese del 2014, produrre sia carta sia materie plastiche con grandissimi vantaggi economici ed ecologici.

Non è necessario distruggere alberi, la lavorazione produce il 20% in meno di gas inquinante, richiede molta meno acqua (si pensi alla Cartiera del Timavo) ed è decisamente molto più economica.

Con lo stesso procedimento di produce una materia plastica di ottima qualità.

La Toppan Printing Co, la più grande industria di stampa del Giappone e la TBM Co (clicca QUI e QUI), proprietaria del brevetto di fabbricazione del LIMEX, materiale plastico ricavato dalla pietra calcarea, hanno raggiunto un accordo per produrre ed utilizzare carta per ogni scopo (clicca QUI e QUI).

Cliccando QUI alcuni video illustrativi sulla nuova straordinaria "carta di pietra".

Considerando la necessità crescente di carta sia per stampa che per imballaggi, l' abbondanza di pietra calcarea a Trieste e dintorni, la tradizione nella produzione della carta con le Cartiere del Timavo, l' economicità ed ecologicità della nuova "carta minerale", le facilitazioni dei Punti Franchi ed il Porto che è al centro di una rete logistica internazionale marittima e terrestre, diviene spontaneo ritenere che il Porto Franco di Trieste potrebbe diventare un importante centro per la produzione e distribuzione di questo materiale innovativo (e dei relativi utilizzi) la cui materia prima da noi è abbondante mentre è più scarsa nel resto della Mitteleuropa.

Noi lo proponiamo sperando che ci pensi chi di dovere e si prenda contatto con le industrie giapponesi.


Se lo scorso ottobre l' Autorità Portuale ha parlato di condutture di birra dalla Baviera a Trieste da affiancare all' oleodotto (clicca QUI) pensiamo si possa ragionare anche di carta prodotta dalle pietre del Carso e da residui di materiali edili grazie a un brevetto giapponese.

Cerchiamo di essere costruttivi e propositivi !.....
FATECI PERVENIRE LE VOSTRE IDEE SULL' UTILIZZO PRODUTTIVO DEI PUNTI FRANCHI, COMPRESO QUELLO DI PORTO VECCHIO: scrivete sulla nostra Pagina Facebook QUI o alla nostra email: rinascita.triestina@gmail.com


Sotto: attualmente per una tonnellata di carta sono necessari 20 alberi e 200 tonnellate di
acqua dolce - Con il brevetto Limex invece bastano da 0,6 a 0,8 tonnellate di pietra calcarea (carsica) e 200 kg di speciale resina poliolefinica, non tossica ed adatta anche agli alimenti, ricavata anche da riciclo.

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