RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 8 luglio 2020

2004-2020: IL BIDONE DEL "PARCO DEL MARE"- RESTITUISCANO I MILIONI AL COMMERCIO TRIESTINO IN GRAVE CRISI - LE IMPRESE SONO POVERE MA LA CAMERA DI COMMERCIO E' RICCA -


Perché diciamo RESTITUISCANO al commercio i milioni del bidone del “Parco del Mare” di Paoletti che non ha prodotto nulla in 16 anni di chiacchiere (2004-2020)?
Semplicemente perché dal 2007 al 2013 è stata imposta una “maggiorazione al diritto annuale che tutte le imprese pagano alla Camera di Commercio per costituire un “fondo spese future” destinato al Parco del Mare (vedi nota 1), fumoso e contestato progetto senza futuro per palese antieconomicità oltre che per altri seri motivi.
Per non parlare dei soldi della Benzina Agevolata confluiti su questo fondo e che sono denaro di tutti i cittadini.

Tale cosiddetto "fondo spese future" sul bilancio 2018 della Camera di Commercio della Venezia Giulia, in cui è malauguratamente confluita la Camera di Commercio di Trieste, ha raggiunto il considerevole importo di oltre 10 milioni di euro e ora è ulteriormente cresciuto (clicca QUI per il bilancio).

Già nel 2010 in un’ intervista a Trieste Economica l’ eterno
presidente della Camera di Commercio Paoletti aveva dichiarato che “la Camera di Commercio ha accantonato quasi 8 milioni di euro” per il Parco del Mare (QUI).

Da allora ci sono stati altri tre anni di incassi di “maggiorazione al diritto annuale” e di interessi attivi ma anche di spese per “studi di fattibilità”, progetti di massima ecc.: tutte scartoffie senza futuro ma costate denaro pubblico.


Nel frattempo il nebuloso progetto ha ricevuto sostegno sia dal Centro Destra che dal Centro Sinistra entrambi ipnotizzati dal “fantaturismo” come futuro economico di Trieste.

Tenendo conto che la Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato 7 (sette) milioni e mezzo per il sostegno a “fondo perduto” alle imprese di tutta la Regione per la  crisi Covid 19 - il resto sono prestiti - (QUI),
 se si utilizzassero anche solo gli 8 (otto) milioni dichiarati 10 anni fa - e di cui parla la stampa -  per il sostegno soprattutto al piccolo commercio triestino (non alle catene nazionali), l’ aiuto a "fondo perduto" sarebbe significativo e si immetterebbe preziosa liquidità nella nostra economia.

Ma Paoletti fa le “orecchie da mercante e non vuole mollare l’ osso, dimenticandosi di essere anche il rappresentante di una categoria in gravissima crisi per il Covid-19.
Questi signori tengono i milioni nel cassetto per i loro giochini fantasiosi incuranti della crisi che sta devastando sempre di più le imprese, soprattutto locali e piccole, e hanno pure la sfrontatezza di pretendere il pagamento dei diritti annuali pur avendo le casse piene.
E pure sfottono dicendo che semmai gli aiuti dovrebbero darli in ugual misura a tutte le imprese della "Venezia Giulia" avendo unificato le Camere di Commercio, come se i soldi non li avessero raccolti solo dai triestini come (ex) Camera di Commercio di Trieste.

Se continuano a tenere i soldi nel cassetto anziché sostenere l’ economia locale, i commercianti indipendenti triestini, esercenti e ristorazione compresi, tireranno le cuoia in gran parte, mandando maledizioni al loro “presidente”.


Bisogna cercare di mitigare con tutti i fondi disponibili gli effetti di una crisi che si annuncia drammatica.


C’è ancora qualcuno che crede al milione di turisti all’ anno che verrebbero a Trieste per un acquario (è questa la stima necessaria per pareggiare i conti !)?
Con la situazione mondiale attuale e con le sensibilità ecologiche e animaliste totalmente cambiate in 20 anni (vedi nota 2) ?
Con il grande Acquario di Genova in deficit da tempo?

Sulla mancanza di sostenibilità economica del Parco del Mare, che rappresenta solo un' immobilizzazione di risorse che sono urgenti altrove, ha già scritto due anni fa Faq Trieste: clicca QUI
Chi ha puntato tutto esclusivamente sul turismo, come Venezia, ora piange lacrime amare.

Se l’ economia triestina si salverà sarà solo grazie al suo vero motore: il Porto Franco Internazionale e il suo indotto industriale
.
Il resto sono solo contorni se non fuffa come il Parco del Mare e l’ urbanizzazione in chiave turistica di Porto Vecchio.

Cosa ne pensa lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz: QUI l' articolo.

Nota 1 - Dall' ultimo Bilancio della Camera di Commercio Venezia Giulia 2018 pubblicato nell' aprile 2019:

"Nel caso di specie, nell’ambito della voce “altri fondi”, con separata imputazione, a decorrere dal bilancio d’esercizio 2007 è stato istituito un “fondo spese future” che, fino all’esercizio 2013 perla ex Camera di commercio di Trieste, ha accolto i proventi di competenza dell’anno derivanti dall’applicazione della maggiorazione del diritto annuale, ed aventi destinazione vincolata: tali proventi sono infatti accantonati allo scopo di finanziare progetti pluriennali infrastrutturali, in particolare il progetto “Parco del Mare”, nonché di supportare la soluzione delle problematiche inerenti la bonifica dei siti inquinati nella zona industriale. La maggiorazione è stata applicata fino all’anno 2013 per la ex Camera di commercio di Trieste; successivamente non sono stati effettuati altri accantonamenti.


Nota 2 - Ecco la motivazione con cui la “Goletta Verde” ha conferito il temuto premio Onda Nera alla Camera di Commercio della Venezia Giulia:

Per l’ accanimento terapeutico nel tenere in vita e promuovere un progetto irrealizzabile, superato e inaccettabile dal punto di vista ambientale, urbanistico, culturale, finanziario e sociale, il cosiddetto “Parco del Mare”, furbesca denominazione di un mega-acquario da un milione di visitatori, in un’area urbana sul mare incompatibile e vincolata, senza un progetto visibile e un confronto con l’ opinione pubblica



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