RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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mercoledì 23 agosto 2017

SICUREZZA A TRIESTE: A CHE GIOCO GIOCHIAMO? DOPO L' ENNESIMA VIOLENZA SU DONNE IL 4 AGOSTO ANNUNCIATI "PRESIDI QUOTIDIANI" MA LA ZONA STAZIONE E' FUORI CONTROLLO DA TEMPO E IERI UNA NUOVA VIOLENZA ALLE 20,45 - UNO STATO CHE NON RIESCE A GARANTIRE LA SICUREZZA E' UNO STATO FALLITO -


Non sono passati 20 giorni da quando sono stati annunciati trionfalmente "presidi di polizia quotidiani" (clicca QUI), in risposta ad uno stupro, che nuovamente si registra una violenza su una donna: alle 20,45 di fronte alla Stazione.

Da tempo si sta segnalando che la zona della Stazione è diventata pericolosa.


E' inaccettabile che donne e cittadini non possano transitare in tutta sicurezza in quella zona che oltre alla stazione ferroviaria ospita anche un importante nodo di trasporto pubblico urbano.
Studentesse universitarie fuorisede ci passano frequentemente, anche a tarda sera quando arrivano i treni, ed anche i famosi turisti.


La base del contratto sociale tra cittadini e stato è che ha il monopolio dell' uso della forza con il compito di garantire la sicurezza: se non ci riesce si apre la strada al Far West, all' uso privato della violenza, alla crescita di formazioni neofasciste.


Uno stato che non garantisce la sicurezza è uno stato fallito.
E' palese che lo Stato Italiano, che non controlla parte del proprio territorio in mano alla criminalità organizzata, è incapace di gestire le immigrazioni in corso e le conseguenze sull' ordine pubblico del territorio.


Il Silos contiguo alla Stazione è nuovamente un bivacco di immigrati irregolari senza tetto, attività e controllo invece di essere il tanto strombazzato Centro Congressi che le Cooperative Nord Est si erano impegnate a realizzare (clicca QUI). 



E' inevitabilmente un focolaio di disordine sociale di cui sono prime vittime le donne trattandosi di maschi giovani e soli.

Di fronte a problemi di ordine e decoro pubblici il fatto che il Silos sia proprietà privata delle Cooperative Nord-Est (Lega Cooperative area PD) è ininfluente: le autorità intervengano anche con l' esproprio se necessario.

Possibile che le associazioni femministe tacciano di fronte a queste ondate di stupri e a questa regressione del costume pubblico: aspettano che le donne debbano girare in burka, scortate e armate per essere lasciate in pace?
Già ora c'è il boom di vendite di spray urticanti.


Fa veramente ridere amaramente, in questa situazione, la Serracchiani che "sferza l' Austria" - e il suo governo socialdemocratico e cristiano-sociale - sulle politiche migratorie: "non ghe vanza" come si dice a Trieste.

Il Governo Italiano nel 1954 si è assunto il compito di amministrare Trieste e con esso l' obbligo di garantire la sicurezza dei cittadini che è stata egregiamente tutelata dalla Polizia Civile triestina fino al 1961, anno dell' infausto scioglimento.
Se non ci riesce dichiari fallimento e se ne vada.
Può darsi che altri come (Austria, Svizzera, Germania ad esempio) riescano a fare meglio.



Non ghe vanza...

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