RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 28 gennaio 2017

LA COSCIENZA DI ZENO - IL PORTO FRANCO E' LO STRUMENTO PRINCIPALE PER RILANCIARE NON SOLO LA PORTUALITA' MA PER FAR ARRIVARE NUOVE INDUSTRIE E CREARE LAVORO VERO - UNA SVOLTA E UNA VITTORIA PER CHI HA FATTO DEL "PORTO FRANCO INTERNAZIONALE" LA SUA BANDIERA E PER QUESTO DENIGRATO DA POLITICI E STAMPA SERVILE-



Da alcuni giorni si susseguono interviste e dichiarazioni del neo Presidente dell' Autorità Portuale Zeno D'Agostino sul porto di Trieste: dal Corriere della Sera a Tele4 (vedi links sotto).
E da tutte emerge la scelta di usare, finalmente, le straordinarie prerogative del Porto Franco come arma vincente 
non solo per rilanciare portualità e logistica e vincere la concorrenza, ma anche per attrarre industrie da inserire nei Punti Franchi creando così posti di lavoro veri e sviluppo economico solido e duraturo.
Naturalmente tutto ciò abbinato al traffico ferroviario che è stato sempre il punto forte del Porto di Trieste grazie ai buoni collegamenti creati dall' Impero Asburgico.
E va anche considerato che l' Autorità Portuale ha saggiamente lasciato ampie porzioni di Punto Franco, espandibili, anche in Porto Vecchio.

E' una svolta rispetto al "pensiero unico" di una sedicente "classe dirigente" locale, amplificato a dismisura dal Piccolo, che fino a poco tempo fa denigrava il Porto Franco, ereditato dall' Impero e sancito dal Trattato di Pace del 1947, e chi lo sosteneva - principalmente il movimento indipendentista e i lavoratori portuali - arrivando agli insulti tipo: "nostalgici", "residui del passato", "immobilisti", fino a farli passare per pazzi.

A titolo di esempio riportiamo qui le allucinanti

parole di Roberto Pacorini, fratello di Federico candidato sindaco del PD ed esponente di Confindustria e relatore fisso ai suoi convegni, riportate sul Piccolo di soli due anni fa.  E questo lo diceva dopo che l' azienda di famiglia aveva notoriamente beneficato del Punto Franco ed aveva insediamenti in altri Punti Franchi sparsi nel mondo. 
Forse l' interesse per il fallito affare edilizio di "Trieste Futura" in Porto Vecchio aveva preso il sopravvento sulla riconoscenza e l' interesse della comunità: un altro frutto avvelenato della sbronza urbanizzatrice di Porto Vecchio.

Ma lasciamo questi tristi residui del passato di una arrogante borghesia che fa finta di essere "illuminata" per occuparci del futuro.

Zeno D'Agostino ha messo al primo posto nelle sue dichiarazioni la creazione di lavoro vero, di qualità, e non solo i numeri di TEU e le statistiche, e questo denota non solo competenza ma anche un atteggiamento umano e morale che gli fa onore: per questo parliamo di "coscienza di Zeno" parafrasando un grande scrittore triestino.


Questa attenzione alla creazione di lavoro e sviluppo vero, unita alle spinte ad occuparsi dell' Allegato VIII e del Porto Franco ha portato alla scelta di utilizzare, finalmente, lo strumento del Punto Franco con finalità produttive.
Ed anche a sostenere la proposta di affiancare una No Tax Area fiscale ai vantaggi dell' extraterritorialità doganale, cosa su cui la politica locale tace colpevolmente come i succitati Soloni della presunta "èlite" tergestina.


Il nostro apprezzamento per le posizioni del presidente D' Agostino non implica un' improvvisa conversione perchè resta da verificare se gli interessi nazionali italiani saranno gli stessi di Trieste, assecondando queste posizioni e facilitando l' uso virtuoso dei Punti Franchi, oppure opposti come è stato da 100 anni a questa parte e come la perdurante assenza dei decreti attuativi (regolamenti) sui Punti Franchi previsti 22 anni fa dalle legge 84/94 dimostra.

Un brutto segnale arriva dai numerosi articoli, anche sul Corriere della Sera, che rilanciano la costosissima follia del Porto Off-Shore di Venezia, pensato per tagliar fuori Trieste dalla "Nuova Via della Seta" cinese. Ne abbiamo parlato QUI con diversi link, clicca.

Il Corriere ha fatto tre pagine sulla "Guerra dei Porti" nell' Alto Adriatico, che potete scaricare cliccando QUI, altri articoli sono usciti su giornali del gruppo Espresso di cui fa parte il Piccolo, e un servizio su Tele4 - clicca QUI - ma il giornale locale non ha scritto nemmeno una riga su tutto questo ambaradan: perchè?

Cosi come nell' edizione triestina il Piccolo non ha scritto nemmeno una riga sulla richiesta bypartisan di Gorizia di avere una zona franca con tanto di disegno di legge già presentato al senato: perchè?

Altri segnali sconfortanti arrivano da articoli di riviste qualificate che, riguardo la "Nuova Via della Seta", prendono in considerazione solo l' off-shore di Venezia: segno che a livello italiano non sanno niente del Porto di Trieste per usare un eufemismo.


Del resto lo stesso D'Agostino ha dichiarato che quando è venuto da Verona come Commissario del Porto non sapeva nulla, perchè nessuno glielo aveva mai detto, dell' esistenza di un Porto Franco a Trieste: il che la dice lunga sul livello di disinformazione e boicottaggio.

Trieste, che rischia di perdere quest' ultimo treno, ha bisogno di una profonda riflessione collettiva sul suo Porto Franco Internazionale, che si conferma come principale volano di sviluppo economico, e sulla sua collocazione nei nuovi equilibri geopolitici che stanno maturando e di cui il progetto di "Nuova Via della Seta" è l' esempio più evidente.

Per questo invitiamo tutti i nostri lettori a
partecipare al convegno del Limes Club di Lunedì 30 alle ore 18 alla Stazione Marittima sul Porto di Trieste e le Nuove Vie della Seta con Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Zeno D' Agostino e Stefano Visintin, presidente degli spedizionieri. Evento Facebook cliccando QUI .

Se c'è da sostenere chi vuol far rispettare le leggi internazionali sul Porto Franco Internazionale di Trieste e l' Allegato VIII e creare sviluppo economico e posti di lavoro siamo, ovviamente, a disposizione.
E sarebbe bene che anche a chi si è battuto in questi anni 
per il Porto Franco Internazionale, andando incontro spesso a processi e insulti, vada la riconoscenza di tutti i triestini.


VIDEO INTERVISTA D' AGOSTINO CLICCA QUI -


QUI SOTTO IL METODO RAPIDO DI CONSULTAZIONE DELL'INTERVISTA.
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