RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 27 maggio 2018

DICKTAT ESTERNO: SALTA IL GOVERNO CHE POTEVA TENERE UNITA L’ ITALIA IN UNA POLITICA ECONOMICA ESPANSIVA – Lega egemone al Nord e M5S al Sud con Savona all’ economia potevano tentare una ripresa economica superando i vincoli europei neoliberisti – “Non Se Pol” e si va a elezioni “ballottaggio” tra Lega che sfonderà ogni argine al Nord e un M5S radicalizzato al Sud accentuando così la spaccatura dell’ Italia - Cosa c’entra Trieste con tutto questo bordello dell’ Italia “repubblica delle banane a sovranità limitata”? Meglio “colonia di una colonia” o porto della Mitteleuropa ?


Quelli che seguono sono solo spunti di riflessione scritti a caldo e che svilupperemo nei prossimi giorni.

Cerchiamo di esaminare la situazione molto grave, che è precipitata pochi minuti fa, dall' osservatorio di Trieste: aspetti costituzionali, istituzionali e politici saranno ampiamente esaminati ovunque in questi giorni...

La questione dell' Euro è stata ampiamente descritta da Limes sull' articolo "perchè la nuova crisi dell' euro è inevitabile" di Maronta pubblicato sull' ultimo numero (clicca QUI).


Il governo Lega-M5S non si farà perchè "vincoli esterni" impediscono che Paolo Savona, illustre e rispettato economista keynesiano allievo di Modigliani, faccia il ministro dell' Economia  impostando una nuova politica economica espansiva in grado di far superare all' Italia una crisi che perdura da 10 anni.

In Italia non è consentito che economisti di scuola keynesiana governino l' economia in modo espansivo. C' è l' ostracismo verso i Savona, i Sapelli, i Bagnai e verso le posizioni dei nobel come Krugmann e Stiglitz.
La cosa sconvolgente è che mentre questi erano tradizionalmente i punti di riferimento della sinistra adesso il PD e la sedicente sinistra di governo li attacca ed è allineata e coperta con il pensiero unico neoliberista che scarica la crisi sulla schiena di lavoratori e ceti medi sempre più impoveriti.
Sui "diritti civili" come "fine vita" o diritti legati alla sessualità si può decidere ma non si devono assolutamente tutelare i diritti economico-sociali (politica economica, disoccupazione, casa, consumi interni, "job act" ecc.) che sono stati falcidiati dalla gestione neoliberista della crisi.


Devono dunque essere applicati gli assurdi vincoli e la politica deflattiva voluta da Bruxelles in ossequio a teorie economiche antiscientifiche come il Neoliberismo e l' Ordoliberismo con "svalutazione interna" e scarico della crisi e del debito su lavoratori e ceti medi con deliberata compressione dei consumi interni e "fisco rapace".
L' Italia dunque dovrà continuare a restare in una situazione di stagnazione deflattiva: una sorta di "stagnazione secolare" senza speranza che perdura ormai da 10 lunghi anni squassandone la struttura economica, sociale e politica.
Il fatto che Mattarella abbia convocato Cottarelli, economista del Fondo Monetario Internazionale - uno dei tre della Troika -  specializzato in TAGLI di spesa e fiero avversario di politiche espansive keynesiane, è sintomatico.

Le elezioni del 4 marzo avevano visto la Lega trionfare in tutto il NORD con poche propaggini al Centro grazie alla proposta di flat-tax e la politica di contenimento dell' immigrazione illegale.
L' M5S è invece diventato il partito di riferimento al SUD grazie alla proposta di reddito di cittadinanza.
Il PD è rimasto arroccato in una ristretta fascia del Centro e Forza Italia è in netto calo e alla fine del ciclo politico che coincide con il ciclo vitale del suo capo Berlusconi.

Il Governo che si stava formando fra Lega e M5S aveva la possibilità di tenere per un po' ancora  unito politicamente il Nord e il Sud dello stivale ma necessitava per questo e per mantenere in parte le due principali promesse elettorali (Flat Tax e Reddito di Cittadinanza) di una politica economica fortemente espansiva di tipo keynesiano.
Non è stato consentito: la Germania ha fatto capire che l' Italia è nella sua sfera d' influenza, e si va inevitabilmente a nuove elezioni a breve.

Elezioni che sono state già definite "di ballottaggio" tra Lega e M5S che dunque saranno contrapposti e non uniti al governo.

L' M5S assumerà posizioni molto più radicali per l' oscuramento dei "governisti" di Di Maio sconfitti in questa vicenda e lo si vede da subito con le richieste di "impeachment" per Mattarella. Grillo e Di Battista prenderanno la guida accentuando la componente demagogica.
I sondaggi dicono che la Lega stravincerà al Nord e che il M5S si consoliderà al Sud confermando la spaccatura politica  dell' Italia.


Ci sarà un periodo di confusione rilevante in Italia con serie conseguenze sull' economia.


La Germania avrà sempre più un atteggiamento di ostilità verso l' Italia che sarà egemonizzata sia al Sud che al Nord da forze politiche a lei ideologicamente avverse e risentite.


Può darsi che questo abbia riflessi sulla mai chiusa "questione di Trieste" o sulla gestione del Porto Franco Internazionale di Trieste che serve l' entroterra mitteleuropeo per il 90% della sua attività.

Alla fine prevarrà la forza di attrazione del baricentro tedesco grazie anche al fatto che gran parte del tessuto economico del Nord è ormai integrato nella sua "catena di valore" e si faranno ulteriori passi avanti verso la Kerneuropa (vedi mappa).


Trieste o è il porto sul Mediterraneo dell' Europa Centrale o non è e sparisce per mancanza di funzione.

Ha senso continuare a parlare e perdere tempo con Roma (o maledirla, dal punto di vista indipendentista), che ha una sovranità ormai molto limitata, se il potere vero ormai è altrove come si è visto anche oggi?
Non conviene sempre avere rapporti direttamente con la Casa Madre anzichè con gli uffici periferici?


Non dovrebbe Trieste quanto prima costruire seri e solidi legami autonomi con l' Europa Centrale, invece di farsi travolgere dalla crisi italiana e dall' ostilità tedesca verso le forze politiche maggioritarie nella penisola spaccata in due ?
Per far questo non sarebbe necessaria e urgente una forte autonomia politica e amministrativa ?

La proposta di Fedriga  di istituire 5 Cantoni regionali tra cui quello autonomo di Trieste, con le stesse competenze esclusive della Regione Autonoma che andrebbero comunque aumentate, è interessante  e utile.


Se la Lega è destinata a prendere il potere in tutto il Nord che faccia almeno qualcosa di buono e strategicamente rilevante per Trieste.





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