RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 6 agosto 2017

IL NEOCENTRALISMO DEL PD SOFFOCA LE AUTONOMIE TERRITORIALI ED ECONOMICHE- Centralisti sempre, anche a livello Regionale vogliono oltre ad una assurda Camera di Commercio Unica, eliminando quella storica di Trieste, anche un Porto Unico Regionale sotto il controllo della "Regione Inventata" Friuli-Venezia Giulia: ircocervo deforme e malfunzionante partorito da Frankenstein politici che pretendevano di tenere insieme artificialmente territori diversissimi per storia, economia e identità culturale.


Il PD ha una vocazione centralista che si è accentuata con Renzi.
Un centralismo che non si esprime solo a livello nazionale con “riforme” che tendono a concentrare a Roma tutti i poteri e a frustrare le autonomie regionali e provinciali, ma anche a livello Regionale con la Regione Friuli Venezia Giulia che tende a concentrare su di sé poteri e funzioni: l’ ultimo episodio, dopo le UTI, è l’ abortito tentativo di fondere tutte le Camere di Commercio e Industria della Regione ponendo la sede unificata a Udine.
Questo è un punto qualificante del programma del PD regionale e della attuale Giunta.
Ed è anche una colossale fesseria perché la Camera di Commercio e Industria di Trieste, tra le più antiche d’ Europa, è nata per rispondere alle esigenze di sviluppo commerciale e industriale di un territorio che si è strutturato intorno al Porto Franco ed ai suoi rapporti internazionali mentre quelle friulane servono  esigenze differenziate di territori diversi per storia, tradizione ed economia.

Quando Trieste era al centro dell’ Europa come principale Porto dell’ Impero, il Friuli era una periferia del Veneto con una popolazione con una forte identità linguistica e culturale: il Friulano è una vera lingua autonoma.

“Venezia Giulia” è un termine artificiale inventato dal glottologo irredentista goriziano Graziadio Isaia Ascoli.

Ma la questione dell’ unificazione delle Camere di Commercio regionali evidenzia anche una pesante crepa nel pericolante edificio della “RegioneInventata” Friuli-Venezia Giulia (con trattino): quello fra Udine e Pordenone che, maggiormente legata al Veneto rispetto al resto del Friuli, sente come oppressiva la tendenza egemonica dei politici  udinesi che si muovono compatti forti di una coesione identitaria.
Infatti un' unificazione delle Camere di Commercio avrebbe consentito ai pordenonesi di stemperare l’ egemonia udinese con l’ apporto di Trieste e Gorizia in posizione subordinata.

Il PD, come altri sedicenti “progressisti”, presenta il suo centralismo come una illuminata operazione di unificazione e tutto ciò che viene unificato (leggi centralizzato) è, secondo la loro narrazione, bello, buono e progressista.

Tuttavia questi unificatori a senso unico, nei cui simboli abbonda il tricolore, non fanno niente per superare la separazione di Trieste dal suo entroterra naturale mitteleuropeo conseguenza della Inutile Strage.

Allora si è consumata la dolorosissima separazione forzata del Porto della Mitteleuropa dai territori e paesi con cui lavorava: da allora è iniziata una inarrestabile decadenza della nostra città. 

Quello che per alcuni illusi era la realizzazione del grande sogno “progressista” dell’ unificazione italiana era in realtà la separazione violenta ad opera dei nazionalismi protofascisti, che di li a poco si sarebbero scatenati, di Trieste dall’ area più sviluppata e civile e dell’ Europa.

E’ caratteristica degli stati fascisti e totalitari il centralismo e la repressione di ogni istanza federalista, mentre gli stati  democratici moderni sono di tipo federale con ampie autonomie: dagli USA alla Germania, alla Svizzera, allo stesso Regno Unito con la Scozia che ha un proprio parlamento.

Invece se qui si parla di autonomia e federalismo si viene tacciati di essere “campanilisti” da questi Soloni ignoranti e centralisti che montano in cattedra.
Ma questi fanfaroni non hanno fatto nulla per favorire la riunificazione di Trieste con la ben più vasta e civile Mitteleuropa: le ripetute  celebrazioni nazionaliste della “vittoria” della Grande Guerra non erano certo organizzate a tal fine.

Niente è stato fatto dalla Regione e dal PD per aderire alla Macroregione Danubiana cui aderiscono paesi e singole regioni, dalla Germania all’ Austria alla Slovenia, e che svolge un importante ruolo per le infrastrutture.

Invece parlano sempre del Porto Franco Internazionale di Trieste come di un porto della Regione mentre è il porto della Mitteleuropa con le cui merci lavora al 90%.

Ebbene noi ribadiamo che non ci importa nulla dell’ unità della Regione Inventata nel 1963, che da allora ha remato contro gli interessi di Trieste e su cui c’ è una salda egemonia friulana, e che auspichiamo che Trieste con il suo porto sia centrale per la Mitteleuropa, che il territorio della defunta Provincia di Trieste sia autonomo, trattenga il 100% delle tasse invece di donarle a Roma e Regione e sia integrato nella Macroregione Danubiana Europea invece che con la Sicilia nella Macroregione Adriatico Ionica.


Ci sono molti Friulani che richiedono la loro autonomia e l’ istituzione di due province autonome separate del Friuli e di Trieste come Trento e Bolzano: hanno ragione.

TRIESTE  CITTA’ EUROPEA E INTERNAZIONALE, ALTRO CHE MISERO CAMPANILISMO REGIONALE DEL PD !

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