Apprendiamo che il sig. Sindaco Dipiazza si è dichiarato incompetente ad intitolare il Canal Grande a Maria Teresa d' Austria il prossimo 13 maggio in occasione del 300° genetliaco, come richiesto da gran parte della cittadinanza, in quanto il Canale sarebbe del Demanio Marittimo e pertanto sottoposto all' Autorità Portuale.
Prendiamo atto dell' ammissione di incompetenza del Sindaco e ci auguriamo che il Presidente d' Agostino, che ha parecchie cose da fare per il Porto, riesca a provvedere in tempo anche a questa necessità simbolica ma importante, tanto più che Maria Teresa è ricordata per lo sviluppo del Porto Franco di Trieste.
Osserviamo che se il Canale è di competenza dell' Autorità Portuale altrettanto può dirsi dei moli che si protendono nel mare alcuni dei quali tuttora recintati come il Molo IV o quello della Stazione Marittima.
Nulla vieterebbe allora che il Presidente d' Agostino, in una sola volta, intitolasse il Canal Grande a Maria Teresa e il Molo della Stazione Marittima a Joseph Ressel, l' illustre concittadino che inventò, brevettò e collaudò a Trieste nel 1829, addirittura l' ELICA navale che rivoluzionò la navigazione di superficie, rese possibile quella subacquea e pose le basi per quella aerea.
Un gigantesco merito dimenticato in città e che gli è valsa solo l' intitolazione di un vicoletto periferico.
L' invenzione dell' elica sarebbe un motivo di orgoglio più che sufficiente per intitolare ad un concittadino la Piazza Grande e dedicargli un monumento: ora si potrebbe riparare alla trascuratezza col dedicargli almeno un molo che probabilmente era stato toccato dal primo battello equipaggiato con la sua elica mossa da un motore a vapore.
L' Autorità Portuale pare essere l' unica istituzione cittadina in grado di pensare al futuro di Trieste, ed alle sue radici nel Porto Franco Internazionale, e dimostra di essere disposta a farsi carico di iniziative di grande valore per lo sviluppo economico del territorio come l' utilizzo produttivo e industriale dei Punti Franchi.
Sarebbe l' occasione per essere riconosciuta anche come autorità morale territoriale e non solo portuale.
Joseph Ressel non è stato finora adeguatamente ricordato probabilmente perchè fu un funzionario dell' Impero Asburgico e la sua invenzione collaudata nel 1829: un periodo che, inutilmente, si voleva far dimenticare o far credere barbarico.
Ressel nacque il 29 giugno 1793 a Churdium, nella Repubblica ceca, e studiò in Austria, frequentando il liceo di Linz e l'Università di Vienna. Quindi si iscrisse all'Accademia forestale, fino a diventare, nel 1817, responsabile di un distretto austriaco.
Nel 1821 Ressel si trasferì a Trieste, dove rimase per 36 anni, con spostamenti lavorativi in altre città, come Lubiana, dove morì di malaria il 9 ottobre 1857.
Nella sua vita Ressel realizzò più di trenta invenzioni tecniche e ottenne il riconoscimento di dieci brevetti.
Tra queste vi furono, ad esempio, i cuscinetti a sfera senza oliatura, una pressa per la produzione di vino e olio, un laminatoio e una macchina a vapore con raffreddamento ad aria, la posta pneumatica (!) e un metodo per la produzione di sapone.
Si occupò con grande successo anche del rimboschimento ed a lui si deve quello del Carso.
Ma la sua più importante invenzione fu l' elica per la navigazione che fu inventata, messa a punto e brevettata a Trieste e collaudata nel nostro golfo.
Si occupò con grande successo anche del rimboschimento ed a lui si deve quello del Carso.
Ma la sua più importante invenzione fu l' elica per la navigazione che fu inventata, messa a punto e brevettata a Trieste e collaudata nel nostro golfo.
L' Austria repubblicana gli dedicò la banconota da 500 scellini, "Trieste italianissima" lo dimenticò per misero e assai stupido calcolo nazionalista, invece di farne un motivo d' orgoglio per la città.
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