RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 23 aprile 2017

CAMBIA IL VENTO SUI MARI ANCHE CON L' USO PRODUTTIVO DEI PUNTI FRANCHI MENTRE QUELLI DEL"TURISMO DI MASSA" CONTINUANO A FAR DANNI PURE AL COMMERCIO IN CRISI


Fino a poco fa sul Piccolo non avreste potuto leggere una frase come la seguente, che trovate sull' articolo odierno che riportiamo sotto:
"Un altro elemento di forte attrazione per gli investitori orientali può essere rappresentato dalla presenza dei Punti franchi dove poter svolgere anche operazioni di trasformazione delle merci."

Fino a poco fa andava di moda il pensiero unico dei vari Pacorini e PD che consideravano i Punti Franchi

una cosa "obsoleta" e da "nostalgici" mentre la città doveva puntare tutto non sulla ricostruzione del tessuto industriale distrutto ma sul turismo di massa con l' urbanizzazione di Porto Vecchio con i fantasticati "due milioni di turisti all' anno"(clicca QUI), i Parchi del Mare da "un milione" di turisti sognati e i "concerti Rock" da centinaia di migliaia e via delirando: ritornando di fatto al tempo delle bancherelle di bambole e dei jeansenari.

La nuova amministrazione di Centro Destra ha fatto propria questa deleteria linea politica puntando anch' essa tutte le risorse economiche, che non ha, sulla urbanizzazione in chiave turistica di Porto Vecchio e sulle bancherelle con manifestazioni a raffica "perchè attirano turisti".
Anche se arriva un turismo povero con le bancarelle che vengono da fuori, cosa dubbia, gli acquisti vengono fatti a danno del commercio triestino che qui paga le tasse ed ha rilevanti costi di gestione dei negozi che animano la città ed è già in gravissima crisi con la chiusura di 300 esercizi di cui molti storici e la perdita di migliaia di posti di lavoro veri e stabili.


Di tutto ha bisogno meno che dell' arrivo della concorrenza delle bancarelle che assorbono il già scarso potere d' acquisto dei cittadini e dell' apertura di nuovi Centri Commerciali ed esercizi in Porto Vecchio o all' ex-Olcese.


Se il turismo può contribuire al PIL di Trieste, che non è Lignano o Venezia, può venire da turismo qualificato e congressuale: ma del nuovo Centro Congressi al Silos annunciato in pompa magna da anni non si sa nulla mentre il Silos è diventato un bivacco indecente.


Mentre la Politica continua con le sue sceneggiate dannosissime c'è chi lavora in silenzio per creare lavoro vero e sviluppo economico: e i risultati arrivano sia con lo sviluppo dell' opportunità delle Nuove Vie della Seta ( vedi articolo sotto) sia con l' utilizzo produttivo dei Punti Franchi come alla base Saipem per la Robotica Subacquea nel Punto Franco di Porto Vecchio (vedi video sotto).
Fatti, non chiacchiere !


Il Piccolo  23/4 pag.33
Arriva la nave superveloce per la Cina L’8 maggio la toccata triestina della portacontainer Apl Oregon. Ridotta di cinque giorni la durata del viaggio da Shanghai
La Cina è più vicina. Da questo mese, con la prima partenza dal Far East, il servizio di trasporto container Ocean Alliance per l’Adriatico (Cma Cgm-Evergreen-Cosco Shipping-Oocl), che scala settimanalmente il Molo Settimo, rimpiazza il vecchio servizio Ocean 3. Così la rotazione e il transit time per Trieste. In direzione ovest (import): Shanghai (trentadue giorni), Ningbo (trentuno), Pusan (ventotto), Shekou (ventiquattro), Singapore (venti), e in direzione Est (export) da Trieste: Gedda (quindici giorni), Port Klang (ventotto), Shekou (trentatre), Shanghai (trentotto), Ningbo (trentanove), Pusan (quarantadue). Con il nuovo servizio, la clientela potrà beneficiare di una riduzione del transit time verso il Sud-Est asiatico e la Cina, in confronto alle soluzioni proposte dall’O3. Oltre a ciò, il mercato del Medio Oriente sarà nuovamente servito in maniera diretta da Trieste, grazie alla rapida connessione con Gedda. La prima nave di questa nuova linea superveloce che - ad esempio - da Shanghai riduce di cinque giorni la durata del viaggio, sarà a Trieste l’8 maggio. È la Apl Oregon, portacontainer da 6.350 teu di Apl (che è la compagnia di container del gruppo Nol recentemente acquisito dalla francese Cma-Cgm), al debutto nelle toccate triestine. Va ricordato che continuano, anch’esse con frequenza settimanale, a raggiungere Trieste anche le unità transoceaniche del consorzio 2M di cui fanno parte Maersk e Msc. Come Trieste sia antesignana della nuova Via della seta promossa in grande stile dagli stessi potentati economici cinesi, lo dimostra in piccolo anche la società di spedizioni Silkway shipping, il cui stesso nome è tutto un programma, che fondata a Venezia ora vede il core del suo business spostato su Trieste dove recentemente ha aperto un ufficio sulle Rive e i suoi dipendenti locali stanno passando da due a quattro. Ciò grazie anche alla consulenza di Claudio Grim, assieme a Claudio Boniciolli e Sergio Bologna, uno dei grandi vecchi triestini della logistica. Attraverso il porto di Trieste transita oggi il sessanta per cento dei traffici gestiti dalla società che ha un fatturato di 7,5 milioni di euro e conta quindici dipendenti. L’amministratore delegato è il veneto Pierluigi Martini, ma tra i cinque soci fondatori c’è anche il triestino Gianluca Ferrante. Il mercato di riferimento è l’Asia centrale: non solo la Cina, ma anche India e le ex Repubbliche sovietiche come Azerbaigian, Turkmenistan e Kazakistan. Tutto questo è possibile grazie al lavoro di “pivot” che viene svolto da un altro triestino: Sergio Purin, che da una ventina d’anni si è insediato a Baku, la capitale dell’Azerbaigian. «Riforniamo anche in Afghanistan le truppe Nato impegnate nelle operazioni di peacekeeping - spiega Martini - e in Cina arriviamo pure via ferrovia impiegando dall’Italia ventidue, ventiquattro giorni; quindi, notevolmente meno rispetto anche alle linee marittime più veloci. Così come via ferrovia contiamo di servire l’Iran passando attraverso Baku e la Georgia». Che i rapporti tra Trieste e la Cina possano essere in futuro molto più stretti lo dimostra il semplice fatto che il presidente dell’Adsp Zeno D’Agostino è andato a Pechino per tentare di coinvolgere gli operatori locali nella realizzazione e gestione del Molo Ottavo il cui primo segmento è rappresentato dalla Piattaforma logistica oggi in fase di realizzazione. Un altro elemento di forte attrazione per gli investitori orientali può essere rappresentato dalla presenza dei Punti franchi dove poter svolgere anche operazioni di trasformazione delle merci.


LA BASE SAIPEM A TRIESTE SITUATA NEL PUNTO FRANCO DI PORTOVECCHIO (clicca QUI o sull' immagine)



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