RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 2 aprile 2016

GRANDE GUERRA: LE VERE RAGIONI COMMERCIALI E MARITTIME DELL' ENTRATA IN GUERRA DELL' ITALIA - UN RARO LIBRO / DOCUMENTO OFFERTO AI NOSTRI LETTORI


#Storia #Trieste
UN DOCUMENTO STORICO IMPORTANTE IN ESCLUSIVA AI NOSTRI LETTORI -

Un libro di 121 pagine che contiene la relazione scritta dalla “Direzione Generale della Marina Mercantile” italiana nell'agosto del 1915 (tre mesi dopo l'entrata in guerra dell'Italia)  con le reali motivazioni economiche e geopolitiche (il dominio commerciale sull' Adriatico) dell' entrata in guerra dell' Italia tre mesi prima -
Una fonte di grande interesse per studiosi e appassionati della materia e della marineria: una autentica miniera di dati poco studiati sulla marineria e l' economia dell' epoca.

Il dominio sull' Adriatico ed il controllo dei traffici 
con l' Europa centrale e orientale sono un tema geopolitico secolare ma ancora attuale come dimostra il progetto di Porto Off-Shore di Venezia che mira a porsi come terminal della "Nuova Via della Seta" di Pechino e dei commerci con l' Oriente, ai danni di Trieste.

Ringraziamo il nostro lettore Berto Garbin che ha ritrovato il libro e lo ha messo a disposizione.
Sotto l' introduzione trovate il link per scaricare gratuitamente il libro.


Introduzione al volume 
Le nuove regioni marinare italiane
Come sempre avviene, le nazioni vincitrici di una guerra tendono a tramandare alla storia solamente i fatti a loro convenienti per giustificare le motivazioni della loro partecipazione agli eventi bellici.
I documenti “compromettenti” sono occultati e riemergono solamente se finiscono nelle mani di chi compie attività di ricerca sulla verità storica. Questo è il caso.
Questo documento è una relazione scritta dalla “Direzione Generale della Marina Mercantile” nell'agosto del 1915 (tre mesi dopo l'entrata in guerra dell'Italia) ed indirizzata al Ministro della Marina italiana. I soli argomenti trattati sono sufficienti a motivare le ragioni per le quali l'Italia disattese il patto della “Triplice Alleanza” della quale fu promotrice, per abbracciare la “Triplice Intesa”, costituita dai paesi che prima avversava.
Purtroppo, chi ne ha pagato le conseguenze sono le vittime della guerra, da entrambi i lati, e la nostra città: Trieste.
                                                                                                        Berto Garbin





Ecco il testo del Bollettino Della Vittoria Navale Italiana: nella sua tronfia retorica, ben diversa dai sostanziosi calcoli economici documentati nel libro, arriva a citare un fantasioso  "gorgo ove le più potenti navi nemiche (austriache) scomparivano" nientepopodimeno che a Trento, famoso porto di mare collegato con un ponte a Trieste (sic !). Qualche ragionevole dubbio sussiste anche sulla sparizione delle "potenti navi nemiche" nel gorgo del Piave, tuttavia non si può pretendere troppo da gente così...
« Brindisi, XII novembre MCMXVIII
Comando in Capo delle Forze Navali mobilitate, Ordine del giorno n. 38
Marinai:
La guerra marittima condotta in Adriatico in unione a reparti degli Alleati e degli Stati Uniti col più costante e sagace ardimento nella ricerca dell'avversario in mare aperto e dentro i muniti porti è finita entro Pola con uno dei più luminosi esempi dell'eroismo italiano. Dal primo all'ultimo giorno, Voi avete perseverato in una lotta senza tregua supplendo al difetto dei mezzi ed alla gravità dei molteplici compiti, con una vigoria, con una audacia sempre più pronte e ferme. Tutti gli italiani conoscono i nomi dei singoli eroi e delle vittorie fulminee, ma non a tutti è nota l'opera silenziosa, aspra, generosa, compiuta in ogni ora, in ogni evento, in ogni fortuna, quando solamente una assoluta dedizione al dovere poteva superare l'imparità delle condizioni e la durezza degli ostacoli. Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ed eroismi ignoti è fatta questa sua immensa Gloria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da Pola a Trieste e Trento. La grande nave colata a picco nel porto di Pola fu più che un presagio. Nel suo nome stesso ostentava la vecchia menzogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'esercito, così la flotta Imperiale non esiste più.
Onore sempre a Voi tutti onesti e prodi Marinai d'Italia. »
(Paolo Emilio Thaon di Revel, Comandante in Capo delle Forze Navali Mobilitate)

Nella foto sopra la lapide bronzea sulla facciata a mare della Prefettura di Trieste che riporta lo sproloquio che taluni studiosi attribuiscono alla penna di  Gabriele D' Annunzio



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