RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

martedì 2 gennaio 2018

AUTONOMIA: BRUNETTA ANNUNCIA UNA VASTA "REVISIONE COSTITUZIONALE" SULL' ONDA DEL REFERENDUM VENETO - TRIESTE PUO' APPROFITTARNE PER AVERE LA "PROVINCIA AUTONOMA DI TRIESTE" COME A BOLZANO - Se non sono solo annunci elettorali, perchè i politici locali tacciono sulla revisione costituzionale autonomista così come tacciono sulla Zona Franca frontaliera che anche Gorizia rivendica ???


Come ci aspettavamo (clicca QUI), la larga vittoria del referendum autonomista in Veneto, successiva alla pesante sconfitta del referendum sulle riforme costituzionali neocentraliste Renzi-Boschi, ha innescato un processo di revisione della struttura dello Stato Italiano che probabilmente sfocerà in modifiche costituzionali con maggiori autonomie e federalismo: di che tipo e in che tempi dipende anche dai cittadini.

Il veneziano on. Brunetta, influente capogruppo alla camera di Forza Italia, in un' intervista al Corriere della Sera del 2 gennaio 2018, edizione del Veneto che arriva anche a Trieste, ha annunciato un percorso autonomista che sfocerà in una revisione costituzionale.

Sono solo promesse elettorali ad una regione fortemente autonomista?
Un tentativo di rallentare la corsa che ormai tutte le regioni stanno facendo per richiedere maggiori competenze e autonomie?
Non lo sappiamo, ma bisogna prendere atto che dal referendum Veneto si è messo in moto un processo autonomista che può sfociare in una ristrutturazione di rango costituzionale.
Riteniamo che proseguirà necessariamente anche con governi nazionali diversi trattandosi di una tendenza geopolitica di fondo attiva a livello europeo dalla Catalogna alle Fiandre passando per la Baviera
.

Semplicemente il Centro Destra, più pragmatico di un PD schiacciato su posizioni neocentraliste, cerca di cavalcare e trarre vantaggio da una tendenza di fondo alla frammentazione e alla riorganizzazione per aree omogenee del territorio italiano che ha come epicentro il Veneto e come innesco la schiacciante vittoria autonomista al referendum del 22 ottobre .

Quando abbiamo iniziato a parlare di Provincia Autonoma di Trieste come Bolzano ci è stata fatta l' obiezione che sarebbe stata necessaria una legge costituzionale di difficile approvazione - analoga, ad esempio, a quella del 2001 presentata dal triestino on. Willer Bordon  già del PCI e poi confluito nella Margherita, una delle componenti del PD (clicca QUI per il testo di legge) - .

L' approvazione sarebbe assai più facile se si trattasse di un semplice comma all' interno di una più generale legge di revisione costituzionale il cui iter sembra essersi ormai avviato politicamente (salvo smentite e retromarce perdendo la faccia).

Sarebbe oltremodo sciocco non approfittare, nell' interesse di Trieste, di questa nuova situazione e lasciarci tagliar fuori dai benefici che ricadrebbero solo su altri territori.
Autoescludersi da un processo ormai avviato di progressiva autonomia e federalismo è semplicemente autolesionista.

Sorprende parecchio il silenzio della politica triestina di fronte ad un progetto di tale portata istituzionale appena esplicitato da Brunetta e che coinvolge la specialità regionale (vedi sotto il testo).
Progetto politico che a loro dovrebbe essere noto ben prima che alla stampa: ma si sa che qui girano con l' aquilone quando non sono in Consiglio Comunale a discutere importantissime mozioni sullo Yoga o Via Almirante.

Queste la parole di Brunetta:
Se andrete al governo, come intendete gestire la delicata partita autonomista?
«Si è aperta una fase nuova, abbiamo l’occasione straordinaria di realizzare una vera autonomia, senza egoismi in stile Catalogna, nel solco della  Costituzione, un federalismo a “geometria variabile”.
Meno Stato invadente al Nord, più Stato efficiente al Sud.
Ispirati da quanto fatto in Veneto e Lombardia, un’iniziativa ben diversa da quella partitico-ideologica dell’Emilia Romagna, quando saremo al governo proporremo un referendum in tutte le Regioni per capire quali siano le aspettative dei cittadini, perché io credo, ad esempio, che sulla sanità i calabresi non la pensino esattamente come i veneti.
Coinvolgendo anche le città metropolitane avvieremo un processo riformista che investirà anche le specialità, nell’ottica di un maggior equilibrio 
(leggi specialità del FVG ndr), e approderà infine ad una revisione costituzionale.
Altro che i tavoli e i tavolini del Governo di Centrosinistra".

Una Provincia Autonoma di Trieste come Bolzano sarebbe utilissima, se non assolutamente necessaria, per rendere il nostro territorio, su cui insiste il Porto Franco Internazionale di Trieste, in grado di rispondere efficacemente alle sollecitazioni provenienti dai mercati globali.

Infatti tutti i buoni propositi sul rilancio del Porto Franco rischiano di essere pesantemente ostacolati dalla burocrazia e dal fisco italiani nonchè da altre tare nazionali quali la criminalità organizzata.

E' necessario allontanare i ministeri centrali ed avere la capacità di governare e gestire in loco.

Pensiamo solo ai danni che la Soprintendenza del Ministero ha fatto nella gestione di Miramare e dei vincoli su Porto Vecchio e Nuovo; pensiamo alle defatiganti pratiche e lentezze che comporta la dipendenza dal Ministero dell' Ambiente del SIN (sito inquinato nazionale) che comprende tutta la Zona Industriale che al contrario dovrebbe essere rapidamente usata per insediamenti produttivi in regime di Punto Franco.

Ma pensiamo anche alla possibilità di far crescere una nuova leva di amministratori e classe dirigente locale di cui Trieste è pressochè priva e di cui ha comunque bisogno (... anche in caso di indipendenza se non vuole diventare una colonia, di qualcun altro ma pur sempre colonia).

Il Sudtirolo ha un elevatissimo livello di prosperità grazie all' autonomia che gli consente anche di trattenere i 9/10 delle tasse e di utilizzarle senza dipendere dai ministeri romani.
Cosa vorrebbe dire trattenere sul nostro territorio le tasse, compreso quelle generate dal Porto Franco Internazionale, lo abbiamo già spiegato QUI e QUI.

Sappiamo che alcuni nostri lettori di fede "indipendentista integralista" ci hanno attaccato in modo greve e ingiustificato perchè avversano questa ipotesi e perfino la parola "autonomia", che noi invece riteniamo essere una fase inevitabile e necessaria, anche per poter coinvolgere e aggregare i cittadini in larga maggioranza moderati.

Agli indipendentisti "duri e puri", secondo noi chiaramente privi di pragmatismo e talvolta di senso della realtà, rivolgiamo l' invito a riflettere su alcuni punti, leggendo oltre i titoli, prima di dedicarsi alle ingiurie:

1) Il processo indipendentista in Catalonia, Scozia e altrove dimostra che non sono cose che si realizzano dall' oggi al domani o per decreto di qualche tribunale e che c'è sempre una fase autonomista di autogoverno del territorio in cui si formano istituzioni e classe dirigente locale. E che oltre ad una strategia ci vogliono una tattica e una politica realiste.

2) Trieste non ha mai avuto da 100 anni una fase autonoma e non ha formato una classe dirigente in grado di governare.

3) Aspettarsi l' intervento risolutivo di qualche stato estero o di qualche istituzione internazionale che faccia rispettare il TdP del '47 integralmente, non si sa in che modo e con che strumenti coercitivi, è tremendamente ingenuo perchè nessuno fa beneficenza, soprattutto in politica internazionale. 
E forse non è nemmeno auspicabile perchè saremmo comunque fagocitati da interessi esterni.
Inoltre
 le organizzazioni internazionali non dispongono di strumenti e polizie per far rispettare i loro pareri, nella remota ipotesi desiderassero esprimersi ufficialmente sulla questione di Trieste, come le migliaia di risoluzioni ONU inattuate dimostrano.

4) Ricordiamo che la formazione indipendentista pro -TLT che ha ricevuto più voti, nel generale disastro, è stata quella di Jure Marchesich che ha la "Provincia Autonoma di Trieste" tra i suoi obiettivi dichiarati (clicca QUI): rivolgano dunque critiche e insulti prioritariamente a loro.

5) La passata e disastrosa esperienza della Lista per Trieste non ha conquistato alcuna autonomia perchè era una operazione  mimetica, municipalista e non autonomista, di un gruppo dirigente dichiaratamente nazionalista italiano con forti componenti razziste antislovene (da Irneri a Camber passando per Il Piccolo di Alessi) che è riuscito a strumentalizzare - in occasione di Osimo e contestandolo da un punto di vista nazionalista - l' endemico spirito autonomista di Trieste, confluendo poi giustamente in Forza Italia.
Ora non c' è niente che nemmeno assomigli a quella situazione di 40 anni fa.

"L’uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli" (Confucio).



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